E’ questo il rompicapo sul quale tutti i siciliani si arrovellano da ieri sera o stamani al massimo, da quando cioè, è stato firmato il nuovo dpcm con le misure che scattano da domani. Una differenza non da poco perché da questa definizione dipenderà l’apertura, domani, di molte attività.

I 21 parametri presi in esame per determinare le zone in Italia sono tali da relegare l’isola in una posizione borderline.

Insomma la Sicilia è esattamente nella linea di demarcazione fra verde e arancione.

A relegarci in zona arancione e dunque a stabilire misure più restrittive sarebbe la situazione epidemiologica con un numero di contagi crescente e un indice Rt ovvero di trasmissibilità del virus che rasenta il livello 1,5.

Per comprendere meglio basta utilizzare due esempi: quello della Calabria e quello della Campania. In Calabria la situazione del contagio è decisamente più contenuta rispetto alla Sicilia, ma anche rispetto alle regioni rosse come Piemonte e Lombardia. Ma la situazione ospedalierà è più complessa e dunque la Regione finisce in fascia rossa.

In Campania, nonostante il contagio sia molto più alto della Calabria, invece, la situazione ospedaliera è migliore e dunque resta in zona arancione, più per l’alto numero di contagi che per gli altri parametri. Naturalmente le regioni rosse come la LOmbardia sono tali perchè nonostante la situazione dei posti in ospedale il contagio è dieci volte quello siciliano e tre volte quello campano con un indice rt che si aggira intorno a 2
Nelle prossime ore verrà definita la classificazione e si saprà dove la Sicilia si è collocata.
Almeno per il momento.
Intanto l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza oggi in Commissione sanità dell’Assemblea regionale siciliana ha presentato il piano di ampliamento della rete ospedaliera destinata proprio all’emergenza covid19. 2550 i posti reperiti ed in attivazione a livello ospedaliero ma che possono arrivare fino a 4000 per i sintomatici che non necessitano di ospedalizzazione con l’uso dei covid hotel e delle residenze sanitarie assistite. Un piano che se attuato in pieno riporterebbe serenamente la Sicilia in zona vede anche per le prossime settimane