La nota del consigliere comunale dopo la seduta di consiglio comunale dello scorso 3 maggio dopo che la maggioranza “ha adottato l’ennesima variazione di bilancio”.
Per Condipodero “La proposta di deliberazione – illustrata dal proponente vicesindaco Scaffidi Lallaro Gaetano – riguardava non solo l’impinguamento ma addirittura l’istituzione di taluni nuovi capitoli di spesa” e quando ho chiesto dei chiarimenti al proponente sulla destinazione delle nuove spese, non ho avuto risposte soddisfacenti “anzi l’interpellato non ha saputo fornire risposta alcuna” scrive il consigliere che porta ad esempio che non si è saputa definire “quale è la somma spettante a titolo di compenso ad ognuno dei componenti il collegio dei revisori”.
Contipodero dice che “la sorpresa più grande è stata quando il vicesindaco si è soffermato sulla necessità di affidare un incarico ad un esperto esterno per l’accertamento dei tributi comunali IMU, TASI e TARI relativamente all’ultimo triennio. Infatti, dal tenore delle dichiarazioni rese nel corso dell’illustrazione del punto, si ricava che il ministero ha richiesto all’ente vari chiarimenti sull’ipotesi di bilancio riequilibrato approvato dal consiglio lo scorso 16 marzo. Uno di questi riguarderebbe le entrate per tributi comunali. Ora, secondo il vicesindaco, i dipendenti del servizio tributi “Non hanno le capacità giuridiche professionali” per effettuare la ricognizione dei crediti tributari dell’ente”.
Per lui quell’affermazione “è tanto perentoria quanto grave e ciò sotto un duplice profilo. Da un lato perchè ha mortificato la professionalità dei dipendenti comunali del settore interessato. Dall’altro lato perchè non appare verosimile che l’ente non abbia contezza dell’entità dei tributi da riscuotere. In tal caso, il discendente corollario sarebbe che l’amministrazione Ricciardello ritiene inattendibili persino i documenti contabili da essa prodotti ed approvati dalla sua maggioranza”.
L’amministrazione Ricciardello vuole far passare per spese necessarie (“una piccola somma” dice il vicesindaco) gli ottomila euro destinati a questa dispendiosa ricognizione dei tributi, che potrebbe essere effettuata internamente, sottraendoli ad esigenze effettivamente essenziali della nostra collettività (anziani, disabili, etc…) per mettere un rattoppo all’ennesimo bilancio riequilibrato post dissesto, che rischia di essere rispedito al mittente.