L’iniziativa ragionata. Ad illustrarla è l’Advisor del Consorzio Stabile Cassiopea, il dottor Giuseppe Pettina
per una nuova cultura della prevenzione
E’ un’idea che abbiamo sempre avuto – dice Pettina – ma che in questi giorni, dopo il forte sisma in Turchia, è ancor più maturata e si è sviluppata nel confronto con tutto il nostro staff tecnico.
Vedendo le foto del disastro e di tanti morti e bambini recuperati, ormai i morti si contano a migliaia, è chiaro che tutto deve diventare un punto di riflessione.
Io e i miei colleghi del Consorzio Stabile Cassiopea, (presidente è l’ingegner Giuseppe Ustica), non riusciamo a a capire il perché le istituzioni non fanno nulla per la prevenzione urbanistica e per i servizi. Sotto quest’aspetto siamo all’anno zero e possiamo, soprattutto in Sicilia, che è stata anche colpita da diversi terremoti negli anni passati, degli autentici miracolati”,
Pettina aggiunge: “Parlare di Bonus Sismico non mi sembra opportuno, parlare di fare un monitoraggio serio del territorio mi sembra si, questo opportuno, necessario e doveroso, e aggiungo che bisogna fare in fretta”.
la prima considerazione
La prima considerazione e riflessione che emerge dalle considerazioni tecnico-pratiche che giungono dallo Staff della Cassiopea è quella di suggerire alle Amministrazioni dei Nebrodi – “territorio che conosciamo bene”, puntualizza Giuseppe Pettina – di sospendere ogni piano regolatore per le nuove concessioni edilizie. Di rivedere attentamente le aree edificate e in corso di edificazione. Prendere atto se esistono sondaggi geologici recenti e se le opere realizzate e in corso sono idonee a un nuovo carico urbanistico.
la seconda necessità
La seconda necessità che emerge, e che diventa un ulteriore invito all’attenzione, è quella di rivalutare i centri storici, recuperando gli edifici senza aumentare la cubatura.
“La storia ci insegna che gli edifici realizzati nel 900 non hanno subito disagi dai cambiamenti climatici, in buona parte sono stabili e ben strutturati, bisogna solo adeguare i sottoservizi e dove necessita le strutture e prospetti rispettando la memoria del passato a livello architettonico” – a parlare è sempre Pettina che conclude – “Diciamo questo perché l’Italia intera vive un calo demografico incredibile, il Sud in modo particolare, quale sarebbe il senso di nuove cubature abitative residenziali.
progetto Sud
Bisogna fare un progetto Sud, dove si rivede il tutto e fare scelte nette, il Sud non può essere industriale, il Sud deve riprendere le sue ricchezze artigianali e valorizzare nel mondo, il Sud deve riprendere le sue ricchezze dell’agricoltura e valorizzare nel mondo, il Sud deve investire in ricerca di energia alternativa, solare, idrogeno e idroponica, eolico e ricavare acqua dal mare, il Sud deve sviluppare il turismo di tutti i livelli e per tutte le stagioni, fatto un programma del genere, allora ben venga il Si al Ponte e nuovi aeroporti e porti turistici e commerciali quelli in grado di veicolare le merci riducendo i trasporti su ruota”.
l’affondo
L’ultimo affondo sta nella considerazione che Pettina fa ad alta vice:
“Oggi la merce nel mondo viaggia via aerea e noi ancora non abbiamo le strade, chi veramente ha la cultura dello sviluppo utilizza i mezzi che riducono la distanza con il tempo, ma guarda anche a ridurre gli agenti inquinanti.
Noi non abbiamo questa cultura e preparazione.
Noi riteniamo che la prima cosa da fare per un mondo migliore o per il nostro territorio è ricreare le basi per una cultura che ponga al centro l’Uomo, determinare più formazione e istruzione e prevenzione, solo così vedremo benessere e sicurezza per tutti”.
E Cassiopea rilancia il suo essere al fianco ai comuni attenti non per progettare qualche cosa ma per confrontarsi su come progettare meglio qualche cosa.
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