Chiesto al Ministro per la Coesione territoriale e il Sud, Giuseppe Provenzano, l’avvio di un percorso di cooperazione inter-istituzionale finalizzato all’ottimizzazione dell’utilizzo del Fondo Sociale Europeo e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
“Di fronte al diffondersi del Covid-19 la Commissione Europea ha fornito un aiuto all’Italia istituendo l’Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus (CRII) e concedendo flessibilità nell’utilizzo delle risorse dei fondi strutturali 2014-2020. Ma il timore è che durante la rimodulazione delle risorse si vadano a penalizzare alcune zone del Paese, già carenti di investimenti pubblici. Per questo abbiamo chiesto al Ministro per la Coesione territoriale e il Sud, Giuseppe Provenzano, l’avvio di un percorso di cooperazione inter-istituzionale finalizzato all’ottimizzazione dell’utilizzo del Fondo Sociale Europeo e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, oltre a pretendere che vengano impiegate anche risorse nazionali, come quelle legate al Fondo nazionale sviluppo e coesione”.
“Siamo soddisfatti della risposta del ministro perché constatiamo una certa attenzione: ci sembra giusto proporre alle Regioni e alle Province di pervenire in tempi estremamente ravvicinati ad una intesa interistituzionale finalizzata, da un lato, a condividere gli interventi orizzontali su cui concentrare tali risorse, sulla base delle loro caratteristiche di efficacia nel contrasto alla crisi e di più semplice rendicontabilità e, dall’altro lato, a definire il contributo tangibile di ciascun Programma regionale a fronteggiare emergenza”, aggiungono i portavoce.
“Appare evidente che la strategia corretta per affrontare il rilancio economico di questi territori e in particolare delle aree interne, non può e non deve passare solo da una riprogrammazione dei fondi per contrastare il diffondersi della pandemia e per rilanciare i settori economici danneggiati, ma deve perseguire il principio di addizionalità, prevedendo fondi statali stanziati a tale finalità che vanno aggiungersi a quelli già previsti dai programmi precedenti, all’interno di una strategia unica che operi benefici strutturali e non occasionali, sui territori, con particolare attenzione alle aree interne, come la zona dei Nebrodi, che persiste in continuo stato di emergenza generale: infrastrutturale, sociale ed economica”, dichiara la portavoce orlandina Antonella Papiro.
“La proposta di accordo si ispira a due principi cardine della politica di coesione: il principio di riequilibrio territoriale e quello di addizionalità delle risorse. Dal canto nostro, continueremo a vigilare affinché non ci sia nessuna sperequazione tra aree nel Paese”, conclude la nota.
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