Attenti al Pil. Sembrerebbe l’avvertimento lanciato dall’ultimo Osservatorio congiunturale della Fondazione Res, presentato oggi a Palermo. Le piu’ recenti stime relative al 2010 e gli aggiornamenti congiunturali Istat, infatti, propongono un quadro economico siciliano in risalita dopo il ciclo congiunturale negativo iniziato nel 2007. Il Pil nel 2009 segnava un -2.9, ma a fine 2010 il dato era positivo: +1,3%. Con una ripresa dell’export: da -37% a +34,7% del 2010. Ma questo, spiegano gli studiosi della Fondazione Res, “non basta a far pensare che la fase recessiva dell’economia siciliana sia ormai conclusa e che una ripresa sia ormai in atto. Mentre infatti sul versante della domanda i consumi delle famiglie appaiono in “modesto recupero” rispetto al triennio precedente, dal lato dell’offerta sono abbastanza espliciti i sintomi di “una crisi di ristrutturazione e ricomposizione del tessuto produttivo regionale i cui esiti appaiono, al momento, piuttosto problematici”. I consumi delle famiglie registrano in complesso un recupero, stimabile nell’ordine dei due punti percentuali (+2,1%), al quale dovrebbe seguire un lieve modesto aumento nell’anno in corso, mentre il Prodotto interno lordo 2010, secondo le stime di preconsuntivo, dovrebbe registrare una dinamica piu’ lenta (+1,3%), per effetto del ristagno dell’attivita’ produttiva. L’incremento medio generale del 2,1% e’ quasi del tutto ascrivibile alla dinamica di spese sanitarie (+4,2%), trasporti (+4,5%), comunicazioni (+8,6%, dopo una flessione stimata nell’ordine dell’11% al culmine della crisi), alberghi e ristoranti e altri servizi. Si tratta di voci di spesa rilevanti, legate a una domanda di beni e servizi spesso piuttosto rigida (come, ad esempio, la domanda di carburanti o di servizi di telefonia mobile). (AGI) Mrg