La Cisl Sicilia esprime “preoccupazione per il precipitare del clima politico”, a seguito della crisi aperta ieri dal governatore della Regione, Raffaele Lombardo. Lo si legge in una nota del sindacato, che definisce “assolutamente inadeguate le risposte fin qui ricevute dalla Sicilia e dai siciliani, per far fronte alla crisi e all’aggravarsi dell’emergenza sociale e occupazionale”.
Per la Cisl, “bisogna evitare cha a una fase di crisi politica strisciante ne segua una di guerra feroce che pregiudichi ogni chance di sviluppo dell’Isola”. E “bisogna evitare che il destino della regione più in ritardo di sviluppo sia vincolato e condizionato da una lotta di potere, senza esclusione di colpi”. La Cisl, prosegue la nota, chiede un “governo di responsabilitàche si regga su un programma incentrato su pochi, essenziali punti: sostegno alle piccole e medie imprese e alle fasce sociali più deboli ed esposte e riqualificazione della spesa pubblica, ordinaria e legata ai fondi Ue”. Tale governo dovrebbe assumere “l’impegno morale e politico di arginare le emergenze”. Inoltre, scrive il sindacato richiamando quanto affermato nelle note conclusive del suo ultimo congresso regionale, svoltosi ad aprile a Catania, “qualunque governo, qualunque coalizione, deve costruire la propria strategia su un patto sociale per il bene comune che definisca, assieme alle forze economiche e sociali, obiettivi e impegni di sviluppo”.
La Sicilia, osserva la Cisl, paga la “grave colpa della irresponsabilitàe dell’inadeguatezza di quella parte politica che ha concepito le istituzioni come luogo di scorribande politico-elettorali, clientele e cura di interessi particolari. Un costo altissimo, sociale ed economico, che l’Isola non può più sopportare”. Pertanto, aggiunge il sindacato, “irresponsabile è colui che chiede l’anticipazione delle elezioni”. La Cisl si augura quindi che anche in Sicilia, come nelle altre regioni, “le istituzioni, con le associazioni del lavoro e delle imprese e le forze sane della società, si ritrovino attorno a pochi punti capaci di assicurare la ripresa dell’economia e lo sviluppo sociale. In linea anche con quanto autorevolmente ripetuto, pure nelle ultime ore, dalla Conferenza dei vescovi, italiani e siciliani”.