Io sono responsabile di quello che dico. Non di quello che capisci tu.” (cit. Massimo Troisi)
Mi hanno dato del fascista, nazionalista, revisionista e addirittura sciacallo che sfrutta le disgrazie altrui per arricchirsi personalmente.
Io mi reputo un uomo libero, una libertà che mi costa ancora oggi un prezzo, ma non baratterei mai questa libertà acquisita nel mio percorso, con una briciola di popolarità insulsa, volgare e infine inutile.Sono 10 anni che porto in scena la storia dimenticata degli esuli istriani fiumani e dalmati. Credo di aver superato le 500 repliche (ho perso il conto) e alcune centinaia di migliaia di spettatori. Ma i numeri non sono mai stati la mia preoccupazione, anzi.
Continuerò a raccontarla – con buona pace dei detrattori- fin quando avrò la forza per farlo, con la stessa convinzione con cui iniziai il 22 ottobre del 2013, dieci anni fa nella mia Trieste.
Sono infinitamente grato a tutti voi, a quanti continuano ad amare e sostenere il mio lavoro, in qualunque direzione proceda: dalle tenebre alla luce, dagli orrori della guerra al misticismo.
Con affetto, Simone