Sabato 20 e Domenica 21 luglio
Anche quest’anno Brolo si prepara a celebrare la sua identità marinara con due giorni di eventi che rafforzano il legame storico e culturale tra la sua gente e il mare.
A prendersi carico di tutto ( e di tanto) sarà l’Associazione “A Marina” che in sinergia con la Parrocchia Maria SS dell’Annunziata, l’amministrazione comunale, e diverse associazioni legate al mare, sta organizzando la Festa della Marina. Questo evento mira, mischiando tradizione e religiosità, a riscoprire e valorizzare le tradizioni marinare della comunità, affondando le sue radici nella storia locale.
I patrocini
L’organizzazione della festa è stata riconosciuta con il patrocinio dell’assessorato regionale al turismo, della presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) e dell’Unione dei Comuni Terra dei Lancia, oltre al sostegno dell’amministrazione comunale di Brolo. La Parrocchia Maria SS dell’Annunziata riveste un ruolo fondamentale nella celebrazione, evidenziando il profondo legame tra fede e mare nella comunità.
Celebrazioni
Le celebrazioni saranno dedicate alla venerazione di Maria Santissima Immacolata dei Pescatori, una tradizione che simboleggia il profondo legame tra la comunità di Brolo, la religiosità e il mare e che una volta nella Festa di San Pietro vedeva la sua massima espressione Gli eventi includeranno la riemersione del Cristo, una processione in mare, un convegno sulla storia dei pescatori basato sulle ricerche di Cono Ziino, l’apertura del Museo del Mare e dei Pescatori presso la Sala Rita Atria, spettacoli musicali, cabaret, degustazioni di piatti tipici e uno spettacolo di fuochi d’artificio.
Programma
Oggi, Sabato 20 Luglio
- Ore 10.00 – Riemersione del Cristo: La statua sacra del Cristo verrà rimossa dalla base sotto lo scoglio e avvicinata alla battigia, dove sarà posizionata vicino a quella della Madonna.
- Ore 18.00 – Presentazione della Festa: Incontro con l’associazione “A Marina” per discutere delle tradizioni, cultura popolare e della gente di mare. Verrà presentato il quaderno “Tra lavoro, storia e magia” di Cono Ziino e inaugurato il Museo del Mare.
- Ore 21.00 – Pennette e Musica: Sul lungomare lato ovest sarà allestita un’area food con tavoli ristoro e una zona dedicata ai bambini, mentre le tradizionali bancarelle saranno posizionate sul lato est.
Domenica 21 Luglio
- Ore 08.00 – La Sveglia: Fuochi pirotecnici segneranno l’apertura della festa.
- Ore 18.00 – Processione Tradizionale: La processione attraverserà le vie del Quartiere della Marina.
- Ore 19.00 – Messa: Celebrazione della messa al moletto.
- Ore 20.00 – Processione in Mare: La statua del Cristo sarà issata sullo scoglio durante una suggestiva processione in mare.
- Ore 22.00 – Il Cabaret di Toti e Totino: Spettacolo comico in piazza con Toti e Totino. Saranno presenti bancarelle e gonfiabili per i bambini.
- Ore 24.00 – Fuochi d’Artificio: I festeggiamenti si concluderanno con un grande spettacolo di fuochi d’artificio.
Un Legame tra storia e futuro
La Festa della Marina rappresenta, ha spiegato l’architetto Giovani Vitale, presidente dell’associazione “A Marina” un momento di unione per la comunità di Brolo, un’occasione per celebrare le tradizioni marinare che hanno modellato l’identità del borgo. La marineria e i pescatori hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella storia locale, influenzando la cultura e le tradizioni di queste terre.
La festa non solo guarda al passato con orgoglio, ma si proietta verso il futuro, rafforzando il legame con il mare e promuovendo la cultura e le tradizioni che rendono unica questa comunità. Per lui la Festa della Marina è un simbolo di rinascita culturale e continuità, un ponte tra passato e futuro che unisce la comunità di Brolo nel nome del mare.
L’omaggio ai pescatori brolesi
Recentemente è andato via Nino Perdicucci, e l’antica marineria di Brolo ha subito una perdita. tra memoria, ricordi e aspetti umani. “Zio” Nino, un uomo di 84 anni, si è portato via con se non solo la saggezza di una vita vissuta tra le onde, ma anche il ricordo di un’epoca passata, quella di pescatori intramontabili.
storie brolesi
Ecco l’omaggio ai pescatori brolese non può che non partire da lui. Nino Perdicucci è stato tra gli ultimi marinai brolesi che incarnava l’anima di Brolo dedicata al mare. Lui era un individuo umile, semplice e buono. Lo si vedeva spesso sul muretto del lungomare, a contemplare l’orizzonte con uno sguardo carico di esperienza.
Nino era un maestro nell’arte della pesca, pronto a condividere la sua vasta conoscenza dei venti, del mare e delle fasi lunari per garantire una buona pescata. La sua figura era parte integrante di una generazione di allora “giovani” pescatori che non si è mai arresa, una generazione che aveva affrontato il mare “per campare”. Con il passare degli anni, Nino era diventato uno degli ultimi custodi di una tradizione millenaria. Intorno a lui aleggiava anche la “storia” che narrava che aveva pescato un tonno, probabilmente il più grande di tutta la provincia di Messina, di oltre 600 kg.
Nino Perdicucci apparteneva a una grande famiglia, imparentata con altre famiglie come i Caranna, i Genua, i Tumeo, che hanno sempre vissuto alla “Marina”, dedicandosi ai riti quotidiani del mare. Amava profondamente il mare, rispettandolo e conosceva i suoi segreti come pochi altri. La sua scomparsa segna la chiusura di un’epoca, la fine dell’epopea dei “maestri” della marineria brolese, capaci di incantare raccontando storie vere tramandate oralmente, tratteggiando il mare come segno e spazio vitale. I pescatori brolesi, pur essendo uno degli anelli più poveri e ultimi della catena sociale locale, possedevano una forza unica nel padroneggiare il mare nella sua quintessenza mobile e instabile. Erano uomini liberi, senza padroni, senza la necessità di cercare un impiego nei magazzini durante l’inverno. Il mare rappresentava la loro “taverna”, come quella di Don Santo, il luogo dove si riunivano prima di tornare a casa, dopo aver rimesso a posto le loro barche.
Attraverso le storie e i racconti dei pescatori brolesi, affiorano gli umori della crescita del paese, le paure ancestrali e le pulsioni visionarie.
Essi proiettavano romanticamente il mare come parte integrante della loro esistenza, cercando di catturare, imbrigliare e dare forma alla realtà delle acque in perenne movimento. Nello loro trasfigurazioni fantastiche e paurose, quelle delle leggende di grandi totani, “du sugghiu” , di tempeste, di Bianca Lancia e del suo amato dietro “la petra” che nei loro racconti, amavano simboleggiare con i grandi movimenti delle braccia o lo scuotere della testa, emergevano folletti e demoni, fiamme malefiche e mostri marini, sirene affascinanti con le lunghe chiome d’alghe e di fili d’oro, fantasmi di naufraghi, misteriose e mitiche figure orientali, legati ai pirati tunisini ed ai saraceni capaci di danzare sulle onde, aggirare lo scoglio, issarsi sulle mura del castello.
Nei loro racconti emergevano i miti antichi, i ricordi che rimandavano alle figure gentili delle donne delle Eolie che incontravano i loro sguardi di marinai innamorati..
Pescatori dal grande cuore, pronti a battere il mare anche per le emergenze, come quella che vide inabissarsi un piccolo aereo francese, in una lontana estate, con un coppia a bordo che loro recuperano i copri o – anche di notte – solcarlo alla ricerca di un ragazzo che si erano allontanato troppo perdendosi per sempre.
Nino Perdicucci, e con lui la sua generazione, hanno rappresentato il crocevia di paradossi, la frontiera della paura e l’orizzonte della speranza per il mare brolese. Terra e mare, pur essendo mondi diversi, si contrapponevano e si univano in un gioco dialettico di opposizioni, con i pescatori come veri custodi della cultura marinara che osservavano come il paese cresceva a monte della ferrovia.
Questo era Brolo, non lontano nel tempo, di appena 60anni fa, quella di quella generazione di pescatori.
un omaggio
Un omaggio quindi ai pescatori brolesi, i Tumeo, i “Maniele”, gli Svelti, i Dovico, i Perdicucci, i Ricciardo Rizzo, i Briguglio, i Cardaci, i Genua, e poi Saghes, Gorgone, qualche Cipriamo sfuggito dalla “chianca” … – tanto per far qualche nome – che facevano un tutt’uno con gli Scarpaci, i Girardengo quello che ”banniva” il pescato portandolo in giro per il paese con la sua bicicletta, ed i Paviolo fno ad arrivare a “Cunpari Vasili”.
Gente che si sarebbe ben battuta con le grosse balene alla Moby Dick e fronteggiato le spaventose ondate dei Capitani Coraggiosi, in grado di gestire anche la “la tempesta Perfetta” che ha protagonista George Clooney, e in tempi non troppo lontano sono stati grandi e veri protagonisti di storie del mare che restavano incantati dagli incontri con i capodogli, ammaliati dal canto dei delfini, che sapevano fronteggiare gli appuntamenti, non amichevoli con le marinerie liparote, di storie di amicizie, sempre alla ricerca di migliori condizioni lavorative e di vita per dar da mangiare a figli e mogli, alla generazione successiva alla loro, che potendo con i loro sacrifici studiare, ha scoperta che si può vivere lontano dai sacrifici, dalle reti e dagli ami di nonni e genitori.