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CROCETTA – Non ne azzecca una

L’attacco con gli  Striscioni Shock di Forza Nuova, ieri, oggi le sue “chiacchiere” sulla Borsellino. Di certo non è un bel momento per Rosario… che si autosospende, mentre la Magistratura non ammette l’esistenza di quelle intercettazioni, quindi della frase incriminata, ma l’Espresso, in edicola domani, conferma la sua fonte, e scoppia un gran casino.

Le due notizie.

Ovviamente quella che più pesante, politicamente parlando, ma non solo, sono le pesanti parole riferite da Matteo Tutino al governatore della Sicilia, alle quali non ha replicato in alcun modo.

Pochi giorni fa le dimissioni della figlia del magistrato ucciso da assessore alla sanità.

Il governatore prima si è difeso (“Non ho sentito quella frase”), ma poi si è autosospeso dalla carica di presidente della Regione e ha indicato come reggente Baldo Gucciardi, ma tutt’intorno scoppia la querelle politico istitituzonale. Lumia difende Crocetta e parla anche di golpe …

Lucia Borsellino?

“Va fatta fuori come suo padre”, e cioè come Paolo Borsellino, il magistrato saltato in aria nell’inferno di via d’Amelio il 19 luglio del 1992.

È il contenuto di un’intercettazione choc tra Matteo Tutino, ex primario di chirurgia plastica dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, – quello dello sbiancamento anale – e il governatore della Sicilia Rosario Crocetta.

Che in seguito alla diffusione del contenuto della registrazione si è autosospeso dalla carica di presidente della Regione e ha indicato come reggente Baldo Gucciardi.

Secondo il settimanale L’Espresso, in edicola domani, il presidente siciliano non avrebbe replicato alla minaccia telefonica di Tutino, che è da anni il suo medico personale, indirizzata alla donna scelta dallo stesso Crocetta per guidare l’assessorato alla Sanità.

Nessuna reazione davanti a quelle parole da parte del presidente che sostiene da anni di voler combattere la mafia in tutte le sue forme.

Sembrano invece adesso acquisire un senso le dimissioni di Borsellino da assessore alla sanità appena pochi giorni fa.

“Prevalenti ragioni di ordine etico e morale e quindi personale, sempre più inconciliabili con la prosecuzione del mio mandato, mi spingono a questa decisione”, aveva detto la figlia di Paolo Borsellino facendo un passo indietro, subito dopo l’arresto di Tutino, il 29 giugno scorso, con l’accusa di falso, abuso d’ufficio, truffa e peculato.

Ed è indagando sul medico che la procura di Palermo registra quelle parole.

Il governatore però sostiene di non avere incredibilmente sentito la frase – vergognosa- pronunciata dal suo medico al telefono: “Non ho sentito la frase su Lucia, forse c’era zona d’ombra, non so spiegarlo; tant’è che io al telefono non replico.

Ora mi sento male.

Voglio essere sentito dai magistrati su questa storia della frase di Tutino. Quello che mi sta accadendo oggi e la cosa più terribile della mia vita.

Dimettermi?

Sono accusato di qualcosa?

Ho fatto qualcosa?

Il destino della Sicilia può essere legato a una frase, che non ho sentito, pronunciata dal mio medico?

Non lo so”.

Lucia Borsellino commenta a caldo: “Non posso che sentirmi intimamente offesa e provare un senso di vergogna per loro. Non rinnego nulla ho fatto quello che potevo in un contesto, evidentemente, poco edificante”.

Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso dalla mafia e zio di Lucia evidenzia: “Quelle intercettazioni sono semplicemente gravissime, incredibili e vergognose. Lui non dice che bisogna farla fuori dall’assessorato ma che bisogna farla fuori come suo padre – e siccome mi risulta che suo padre è stato ucciso in maniera particolare, è gravissimo. E non perché l’abbia detto Tutino ma perché il presidente Crocetta non l’ha mai reso noto, né ha estromesso Tutino dal suo entourage. Io chiederò conto a Crocetta di questo.

Dice che non ha sentito quella frase?

Vuol dire che è stato colpito da una sordità improvvisa e temporanea“.

Le prime reazioni:

“Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile” scrive su twitter il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.

Richieste di dimissioni arrivano anche dal gruppo parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, da Sel, Da Forza Italia e dal Nuovo Centrodestra.

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano e quello della Salute Beatrice Lorenzin hanno telefonato a Lucia Borsellino per esprimerle “sdegno, affettuosa vicinanza e solidarietà per quelle parole che pesano in modo gravissimo e incancellabile sulla coscienza di chi le ha pronunciate”.

Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana. afferma: “Le notizie di stamane ci spingono a prendere atto che, a questo punto, andare avanti è praticamente impossibile. È il momento che, innanzitutto il presidente della Regione, valuti l’opportunità di chiudere la legislatura”.

Nel frattempo la commissione antimafia regionale ha convocato il governatore per chiedere delucidazioni su quell’intercettazioni che ora la Magistratura non ammette, anzi esclude mentre L’Espresso, da cui è partita la notizia, la conferma come fonte più che attendibile ” sono nei fascicoli di una delle tre inchieste segretate sulle cliniche di Tutino).

In questo contesto si inserisce anche la sortita di Forza Nuova, che a Gela, proprio di fronte casa Crocetta, ma anche a Palermo, Catania, Caltanissetta, Barrafranca, Modica, Mineo, Militello, Palagonia, San Giovanni La Punta, Castelvetrano, Mazara del Vallo ha provveduto a far affiggere dai suoi militanti numerosi eloquenti striscioni.

“Crocetta ‪#‎Bottana‬! Sbiancati la coscienza non il cu… DIMETTITI!”; forte, diretto, shock è l’attacco di Forza Nuova in Sicilia contro il presidente Crocetta; chiarissimo il riferimento allo scandalo Tutino, chirurgo plastico e medico personale del presidente, divenuto primario senza titoli e arrestato per truffa e peculato, finito nei guai anche per gli ormai noti “sbiancamenti anali”, operazione estetica del tutto particolare, inserita nell’elenco delle prestazioni medico-chirurgiche rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale e di cui lo stesso Crocetta avrebbe usufruito.

La classica parolaccia, invece, è stata resa nota da un recente articolo del noto giornalista e scrittore Pierangelo Buttafuoco, che ha raccontato di un episodio in cui Crocetta se la sarebbe sentita indirizzare da un amico, in presenza di numerosi cronisti, [poi il fatto ridimensionato e parzialmente smentito e\o rettificato ndr] subito dopo la sua elezione dell’ottobre 2012.
A spiegare il senso di questa campagna pubblicitaria decisamente forte è la segreteria regionale di FN che in una nota scrive: “ecco perché oggi, dopo lo squallido scandalo dello sbiancamento anale, che sta disgustando tutta l’Italia, non abbiamo esitato a sottolinearne la condizione, usando anche l’espressione, che tutti in Sicilia conoscono, divenuta ormai un hashtag di successo: lo scandalo del suo chirurgo plastico è la prova che le scelte sessuali incidono eccome sulla gestione della cosa pubblica”.

“Certo, saremo accusati di ogni nefandezza – è la considerazione di Giuseppe Provenzale – segretario siciliano e vicesegretario nazionale di FN – ma di fronte allo squallore da basso impero a cui Crocetta ha condotto la Sicilia, la cosa ci lascia indifferenti – aggiungendo – Piuttosto: la siciliano fobia, e la necessità di sbiancamento della coscienza di questo presidente e dei partiti che lo sostengono, PD in testa, sono vergognose; che i siciliani debbano pagare anche per operazioni legate esclusivamente ad un orientamento sessuale, per altro contro natura – dopo i tagli in ogni settore, i prestiti contratti, i regali ai petrolieri, il record di rimpasti ed assessori, il debito alle stelle … è la goccia che fa traboccare il vaso del mandato presidenziale più scandaloso dell’intera scandalosa storia della regione siciliana. Si sciolga il Parlamento regionale, Crocetta si dimetta, sbiancando così, almeno in parte, la propria coscienza, e si avvii un serio commissariamento, in attesa di nuove elezioni”.

 

Redazione Scomunicando.it

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