Il Comitato di Cittadini di Torrenova presenta un esposto ai carabinieri per far luce sul crollo di Torre Marco.
Le macerie fumanti della cinquecentesca Torre Marco a Torrenova sono ancora fumanti e le polemiche che hanno portato al crollo non tendono a placarsi.
Anche il sindaco Salvatore Castrovinci, ha ritenuto di procedere con una denuncia in modo da dare alla magistratura il modo di iniziare un’indagine sulla dinamica dell’accaduto che dai primi accertamenti risulta tutt’altro che chiara.
Già prima dell’esposto del sindaco, un gruppo di cittadini di Torrenova aveva inoltrato una segnalazione ai carabinieri della stazione di Sant’Agata Militello, in cui, in maniera dettagliata sollevavano perplessità su come si erano svolti realmente i fatti.
Chi è passato dalla strada adiacente la torre, intorno alle ore 17 di martedì 15 gennaio, non aveva potuto fare a meno di avvistare una gru che lavorava nel sito su cui sorgeva l’antico maniero ed intorno alle 17.20 dello stesso giorno, della torre restavano soltanto un polverone di macerie. Questi i fatti.
Sarà stata imperizia o altro?
Ancora non si riesce a dare una risposta.
I proprietari del luogo erano stati diffidati l’11 dicembre dal primo cittadino torrenovese per mettere in sicurezza il reperto storico, su cui non dimentichiamo, insisteva il vincolo della Soprintendenza ai Beni Culturali. Altra domanda che viene spontanea.
Perché nessuno fino ad ora si è preso la briga di tutelare un reperto storico, visto che quello di torre Marco, è un crollo che segue quello di Torre Favara?
La versione che le scosse del suolo hanno provocato il crollo, non ha convinto buona parte dei cittadini di Torrenova che hanno espresso la volontà di costituire un comitato per la salvaguardia dei beni culturali del posto e neanche i carabinieri che sotto la guida del maresciallo Battaglia, infatti, hanno avviato un’indagine mettendo sotto sequestro il luogo e la gru.
LP
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