Intervista realizzata da Giulia Quaranta Provenzano
Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone la sua chiacchierata di approfondimento con Filippo Campisi, in arte CVMPO. È possibile
Ciao! In una nostra precedente chiacchierata, hai dichiarato che <<Io sono dell’idea che ognuno di noi sia libero d’interpretare l’arte come vuole, come la sente su se stesso. L’artista fornisce spesso una propria motivazione e il proprio punto di vista su ciò che crea e che l’ha portato a dare atto a una particolare e specifica opera, ma non è detto che il messaggio che voleva veicolare venga compreso dal pubblico come era nelle sue intenzioni trasmettere… il bello dell’arte, secondo me, è anche questo ossia che ognuno di noi può esprimere la propria opinione in relazione a quello che vede e/o che sente>>. Al di là del fatto che la soggettività sia il filtro usuale con cui le persone comunemente si approcciano e cercano di decodificare la realtà circostante, la mia domanda è se hai idea che possa esistere un valido ed efficace metodo interpretativo in grado di evitare critiche strumentali e distorsioni rispetto all’impianto strutturale di un determinato “quid” e di darne ragione e metterne in luce il più profondo ed autentico significato (talvolta rimasto inconscio persino per l’artista medesimo). “Ciao Giulia! Io penso che, per evitare questo sopracitato genere di incomprensioni, l’unico modo efficace per non risultare ambigui e facilmente fraintendibili sia essere chiari e coerenti con la propria figura artistica e in relazione a ciò che si vuole esprimere e trasmettere al pubblico. Ho idea che la gente ricerchi figure sincere, nelle quali sia possibile rivedersi e questa è già una prima cosa fondamentale da tenere a mente per provare ad evitare critiche strumentali appunto e premeditate con un’intenzionalità estranea rispetto alla propria e cioè a quella del creatore dell’opera. Sono inoltre del parere che sia necessario portare all’attenzione degli ascoltatori un messaggio che sia di speranza o di crescita personale (o, comunque, dare sempre uno scopo a quello che si fa)”.
Tu, nelle canzoni altrui, solitamente che cosa ricerchi e quando ti senti di affermare di trovarti di fronte a un’opera di grande eccellenza e assai comunicativa in base a ciò che, in primis, maggiormente piace a te e di cui hai magari soprattutto bisogno a livello fisico e mentale? “Dipende dai periodi che sto attraversando psicologicamente, di solito ricerco dei brani che abbiano un notevole significato a livello di testo… mi devono portare a cogliere e a sentire qualcosa di grande emotivamente e concettualmente parlando, anche perché tutto ciò che ascolto può divenire materiale di grande ispirazione per me e per le mie canzoni. Mi capita però spesso di ascoltare pure dei pezzi più “easy” dal punto di vista del contenuto, magari molto ritmati e in grado di trasmettermi una cosiddetta carica e gioia di vivere”.
Tue sono le parole: “In un’epoca e in un mondo come lo è diventato questo nostro oggi, completamente ossessionato dall’apparire, l’immagine e la sua cura non soltanto sono importanti ma sono fondamentali. Il più delle persone ha bisogno di dare una forma a ciò che ascolta, di dargli concretezza, quindi gli artisti devono mettere la propria faccia in ciò che fanno – mostrando al pubblico chi sono realmente e non unicamente nelle canzoni. Ovviamente non tutti ne sono capaci, perché non è un compito affatto semplice e molte volte ci si trova soli a dover combattere contro chi dice che bisognerebbe mostrarsi invece in maniera differente da come si fa. I social non fanno altro che far lievitare, quasi esasperando, tutto quanto ora detto ma sono comunque uno strumento utilissimo… certo da usare con grande consapevolezza, perché le conseguenze sennò possono essere estremamente dannose”. Ebbene, codesta fissa d’apparire da che cosa pensi che si sia originata, quali cioè sono stati i motivi che ritieni che abbiano condotto a una società spesso incentrata prepotentemente su un’attenzione maniacale all’immagine? E a chi alludi nello specifico con <<(…) molte volte ci si trova soli a dover combattere contro quanti dicono che bisognerebbe mostrarsi invece in maniera differente da come si fa>>, forse persino al tuo management in quanto talvolta ti viene suggerito di dare vita e calcare sulla creazione di un tuo personaggio (piuttosto che mostrare sempre autenticamente la tua personalità) o no? “Penso che il suddetto cambiamento all’interno della nostra società sia dovuto all’avvento prepotente dei social, che sono entrati a gamba tesa nella vita di tutti noi. Essi, i social appunto, hanno condizionato inevitabilmente la nostra esistenza e hanno cambiato anche la nostra percezione legata all’immagine e al nostro lifestyle. Pressoché tutti noi vogliamo essere parte di qualcosa proprio sui social, tutti noi vogliamo mostrare la nostra vita (sbattendola in faccia alle altre persone) per mostrare quanto sia bella. Per quanto riguarda la seconda parte della presente domanda, non mi riferisco assolutamente al mio management e ai membri del mio team… che anzi, da questo punto di vista, sono sempre stati molto aperti alla condivisione d’idee e di spunti di riflessione su quelle che possono essere poi le mie scelte personali. Mi riferisco invece, piuttosto, ad alcune persone che mi hanno giudicato senza conoscermi sufficientemente bene e che hanno pensato di poter avere la libertà di farlo senza avere alcuna minima discrezione nei miei confronti (causando e dando luogo, così, a certi pregiudizi evidenti su di me)”.
Hai affermato pure che <<Mi ritengo molto malinconico. Per me infatti voltare pagina, non soltanto a livello professionale ma soprattutto nei rapporti personali, è davvero complicato. Ci resto malissimo quando le cose con qualcuno a cui tengo non vanno per il meglio e a volte mi sembra anche di assorbire la sua sofferenza, caricandomela sulle spalle. Mi affeziono tanto, forse eccessivamente, alle persone e quando mi rendo conto che per gli altri individui non è complicato – così come lo è, invece, per il sottoscritto – cancellare la lavagna e riscriverci sopra, ripartire da capo, mi capacito solo allora dell’immersione totale che ho dedicato a taluni rapporti della mia esistenza [N.d.R. clicca qui https://ilgiornale.artestv.it/2022/05/20/arte-a-360-gradi-e-non-solo-intervista-alla-poliedrica-giulia-quaranta-provenzano/ per leggere di alcuni punti in comune tra Cvmpo e Giulia Quaranta Provenzano]. Ciò mi ha causato non pochi problemi in amore, una parola che ormai quasi mi spaventa… perché, oltre a non saperlo riconoscere nella maniera opportuna, non l’ho mai vissuto sulla mia pelle se non a senso unico. Al momento le uniche persone che mi amano veramente e l’hanno sempre dimostrato in maniera incondizionata sono i membri della mia famiglia, i miei genitori e mia sorella (…)>>*. Ordunque ho una curiosità ossia tu credi che esista l’“alchimia”, quell’essenza che va oltre il sentimento e oltre la passione e che rende un rapporto unico e indissolubile? “Mi trovo perfettamente d’accordo con quello che hai detto e soprattutto con ciò che concerne il discorso dell’alchimia, concetto che io personalmente ho capito nella sua sostanza soltanto dopo molto tempo. Questa comprensione di che cosa essa significhi, mi è servita per accettare alcune situazioni in cui l’amore nei miei confronti è venuto a mancare (senza considerare che tale occorso si è verificato proprio perché la stessa alchimia era venuta meno). L’alchimia appunto è quel “quid” che ci colpisce come un fulmine, come una scintilla, che ci attraversa il corpo e ci fa ragionare in maniera non troppo razionale ma più istintiva… sono infatti convinto che l’amore non sia mai solo una questione di testa, bensì anche e specialmente di cuore”.
…Hai poi proseguito, sostenendo che <<(…) La mancanza di amore da parte altrui, credo che mi abbia condizionato nel non amare me stesso… tant’è che, rivedendo e rivalutando alcune situazioni, ho constatato di non avere avuto abbastanza cura di me e della mia salute fisica e mentale – che sono, invece, le cose più importanti a cui ogni persona deve badare. Se non si ama a dovere se stessi, come può farlo qualcuno al posto nostro? Spero che amandomi appunto di più, in futuro otterrò tutto ciò che mi è mancato finora e che mi ha fatto profondamente soffrire>>. Ecco che ti domando, infine, se vuoi condividere con noi qualcosa in più a tale riguardo. “Attualmente sto cercando di fare un lavoro su me stesso per poter migliorare nella cura della mia persona, ho avuto alcuni problemi di salute perché ho spesso trascurato questo aspetto [ossia non mi sono amato come, invece, si dovrebbe] e ora devo assolutamente rimediare a ciò… ma, essendo un percorso che ho appena iniziato, è ancora presto per parlarne. Vedremo se ci saranno, nel lungo termine, gli effetti positivi che mi aspetto che abbiano luogo”.
* Proprio l’amore, dal mio punto di vista, rimane un mistero. Se difatti letteralmente esso è – cfr. il vocabolario Treccani – un <<sentimento di viva affezione verso una persona, che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia>>, ho comunque idea che il suddetto sentimento che attrae e unisce due persone sia tuttavia una sorta di “alchimia” difficilmente spiegabile. Usando la razionalità infatti mi verrebbe da ridurre tutto all’egoismo o alla co-dipendenza secondo cui l’amore appunto allora, in entrambi i casi, muoverebbe e si ridurrebbe a un bisogno ma ciò mi rattrista e quindi attualmente lo voglio negare. Se così stessero le cose, pur quando tale bisogno è inconscio, l’amore non sarebbe altro che volto a una qualche soddisfazione e corrispondenza a una più o meno sana o distorta che sia relazionalità e questo sulla base esclusivamente della nostra auto-centrica o fragile personalità e annessi.
“IIS Antonello”: progetto lettura con il testo Parallelo Sud (altro…)
Sarà visitabile fino a venerdì 20 dicembre la mostra di ceramiche dell’arch Koji Crisá, giovane…
A Ficarra si respira un’aria di Natale speciale, fatta di tradizioni, sapori e solidarietà verso…
La delegazione messinese e nebroidea di Fratelli d’Italia ad Atreju,: “Un'occasione unica per la crescita…
Domenico Siracusano, esponente del Partito Democratico, è intervenuto con una dichiarazione sulle recenti vicende legate…
Consegnata l’auto in dotazione alla Polizia Municipale e acquistata nell’ambito del progetto “Spiagge Sicure”. (altro…)