Dall’antica tradizione pagana alle moderne ritualità con un comune filo conduttore: L’uomo , il mistero, il mito, per esorciazzare paure ed evocare miti.
Halloween, una parola che suscita in noi il senso del mistero, e che nel contempo ci richiama alla “festa americana dei morti” , alle maschere ed ai costumi stravaganti che si indossano per festeggiare, divertirsi ed…esorcizzare quello che è il tema di halloween, nota a tutti come come la “festa dei morti”.
E proviamo un certo senso di stizza per questa “moda” che si estende anche ai paesi non anglosassoni o..anglofoni.
Halloween anche in Italia, dunque, ma…Che cosa è Hallowenn, che significato ha, letteralmente questa suggestiva parola, e soprattutto: che origini ha?
E quale è il senso originario di questa ricorrenza, di questo “rito collettivo”?
“Halloween” corrisponde al nome di una festa popolare di origine precristiana, ora tipicamente statunitense e canadese che si celebra il 31 ottobre.
“31 ottobre”, la “vigilia di Ognissanti”.
Infatti, “Halloween” è l’espressione contratta del termine originale “All Hallowes Eve (n), “sera”, o “vigilia” di tutti i santi.
Corrisponde percio’ alla nostra festa di tutti i santi.
Tuttavia halloween affonda le sue radici nel remoto passato delle tradizioni europee, quando le società tribali usavano dividere l’anno in due parti.
Tale esigenza era legata alla transumanza degli animali.
Nel periodo tra ottobre e novembre la terra si preparava all’inverno, ed era necessario ricoverare il bestiame in luogo sicuro per assicurarne la sopravvivenza nella stagioen fredda.
Questo è il periodo di Halloween.
Una festa pagana, quindi.
E come tute le feste pagane, halloween è legata alla vita contadina, ai ritmi della natura e del raccolto, al ciclo di vita..e morte.
Il culto dei morti, che in ogni cultura è sempre stato centrale, lo era anche per queste popolazion.
Presso il popolo pre-celtico e celtico questo culto era molto sentito dalla gente, e si celebravano i defunti proprio in occorrenza all’inizio dell’anno che, coeme abbiamo visto, iniziava a ridosso del periodo invernale. Ma Halloween rivive ancora oggi, cosi’ come noi la conosciamo.
Una “festa americana, ma…
Tutti i popoli hanno sentito il bisogno di venerare la nantura ed il raccolto,di praticare il culto dei morti, di ricordare gli antenati , e di chiedere loro benedizioni e favori, in funzione della vita quotidiana e di una vita postuma.
Percio’ Halloween” è una ricorrenza presente, seppur in maniera e tradizioni diverse in tutti i popoli antichi,e persiste ancora oggi il retaggio delle antiche credenze. Un esempio di come il colto dei morti non sia affatto tipico di un popolo, quello anglo-sassone, è l’antica tradizione sarda, tramandatasi fino ad oggi nelle tradizionali manifestazioni locali e nei costumi tipici, di cui si riscontrano analogie con altre culture e realtà locali, compreso il mondo celtico.
Sin dalla preistoria infatti, si riscontrano in Saredegna delle testimonianze forti del culto animistico e sciamanico legato alla natura , al raccolto ed alla venerazione dei defunti. I Menhir, pietre innalzate verso il cielo ed allienate secondo i moti del Sole, della Luna e delle stelle testimoniano la profonda religiosità nel contesto della cultura agropastorale dei sardi dell’età pre-nuragica. Questi monumenti megalitici, insieme ai Dolmen e alle “Domus de Janas (lett. “case delle fate”), antiche sepolture, sono un eloquente esempio del senso del mistero della vita e della morte che animava queste genti. In epoca nuragica, in un periodo che va dal 1800 a.C. al 1000 a. C circa , a far da corollario ai grandiosi e msiteriosi Nuraghi, si trovano le “tombe di Giganti”, monumenti per la sepoltura comune situati nei pressi dei villaggi, ed i “pozzi sacri”, attorno ai quali sorgevano gruppi di capanne per il ricovero dei pellegrini. Sicuramente, uno dei periodi dell’anno in cui ci si recava era proprio l’inizio dell’inverno, corrispondente proprio al “periodo di Halloween” delle culture europee. Evidenti sono infatti le similitudini della cultura sarda e mediterranea in genere con quella delle regioni anglosassoni, dove “Halloween” è nata. Menhir, Dolmen e “pozzi sacri”, insieme ad una “comune fede” nella natura e nel mistero della morte mostrano senza alcun dubbio l'”anima mundi” delle antiche genti.
Oggi, dopo millenni, tali tradizioni sopravivono nelle più svariate forme. Il Carnevale e la “festa dei morti” sono le due facce della stessa medaglia.
Ancora oggi in sardegna si indossano maschere apotropaiche e si fanno danze propiziatorie, di cui sono degne di nota le maschere de “Is mamuthones” e de “Is merdules”, indossate in occasione dei carnevali di Mamoiada e di Ottana, ad impersonare con frenetiche danze, gli antichi sciamani. La “festa dei morti” permane, molto sentita, anche da noi, retaggio morale di antiche culture che si compenetravano tra loro e che anche oggi si trasmettono con le varianti locali. Halloween oggi è una festa di svago e di esternazione della voglia di evadere, tipicamente americana.
Halloween invade anche la nostra cultura e ci condiziona. E’ una “moda del momento” che pero’ non deve farci dimenticare le sue vere origini e soprattutto il suo vero significato.
E seppur oggi ci propinano mode dettate dal commercio e dal “vuoto di valori”, noi possiamo riallacciarci al nostro passato, dove la “notte dei morti” era veramente una notte magica. In questo senso, halloween è anche nostra…per riflettere su chi eravamo. E chi siamo, al di la’ delle contaminazioni esterne.
E, DOPO HALLOWEEN… TUTTI I SANTI
Il giorno della riflessione
Si, dopo gli schiamazzi della notte di Halloween appena trascorsa, oggi è il giorno di TUTTI I SANTI.
Questo giorno è dedicato al ricordo di chi ci ha lasciato e alla riflessione sul mistero della vita e della morte.
Pur se nel dolore del ricordo, questa festa ci invita alla speranza. “Tutti i Santi”è la celebrazione di tante persone che si sono santificate con la loro vita semplice fatta di sacrificio, di sofferenza, di lavoro e di amore. E’ un amore che, rispetto ai grandi eventi della storia è passato quasi in sordina.
I Santi che si celebrano oggi non hanno fatto grandi cose, non compaiono nei calendari, non hanno feste a loro dedicate, e spesso non sono neppure ricordati.
Quella di Tutti i Santi è stata una vita vissuta nel silenzio. Ecco perchè oggi è giusto che anche noi si faccia silenzio nel nostro cuore per riflettere e ricordare i…santi. Ma il nostro pensiero non va soltanto al ricordo di chi abbiamo e conosciuto ed amato.
Esso deve essere rivolto a tutti gli uomini e el donne che hanno vissuto la loro esistenza su questa Terra, senza discriminazione alcuna. “TUTTI I SANTI” è anche un AUGURIO per noi tutti…che possiamo essere DAVVERO SANTI, sin da ora, alimentati dalla speranza di quella SANTITA’ PIENA che si compirà in CIELO, al termine di questa meravigliosa avventura chiamata vita.