Salvo Messina, parlando all’interno della villa comunale, dove si era riunito in un’insolita quanto suggestiva location, si è così rivolto ai suoi concittadini ed al numeroso pubblico che assiepava la villa.
Cari Consiglieri, concittadini, docenti, intellettuali, e soprattutto giovani che vedo qui in una giornata importante, da leggere tra le righe di emozioni e parole, , oggi, per Brolo, è un giorno importante, speciale, direi storico, perché conferiamo la Cittadinanza Onoraria, voluta, all’unanimità, dal Consiglio Comunale, a Dacia Maraini, che non è soltanto la grande scrittrice, conosciuta e tradotta in tutto il mondo, autrice di romanzi, poesie, saggi e opere teatrali, ma è anche una persona che, con sensibilità e passione, si è impegnata per i diritti civili, per la pace, la giustizia, la libertà, è una donna che ha appoggiato le lotte del femminismo e che ha dimostrato, più volte, di avere il coraggio delle proprie idee.
Oggi conferiamo la cittadinanza onoraria al suo presente, al suo impegno, alla sua umanità, all’attualità della sua azione, del suo dire, del suo scrivere, dell’essere donna, della battaglia sociale che svolge in favore dell’integrazione, non solo quella dei clandestini, dei migranti – quelli che giungono sulle nostre coste caratterizzati da pietas umana – ma tra i popoli.
Ho avuto il piacere d’incontrare,Dacia a patti qualche mese fa. E sono rimasto affascinato dalla sua incredibile capacità di raccontare.
E’ una vera forza che coinvolge e trasmette emozioni, proprio come succede quando si leggono i suoi romanzi, tutti indimenticabili.
Per comprendere bene Dacia Maraini dobbiamo leggere i suoi articoli le sue interviste come quella pubblicata sul foglio ad aprile dove dacia spiega i motivi dell’accoglienza
“Noi siamo un paese di emigranti.
Abbiamo sviluppato una cultura dell’emigrazione molto articolata, tant’è che gli italiani si sono integrati dovunque, dando spesso il meglio di sé.
Adesso che siamo un paese di immigrazione non abbiamo sviluppato una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione, così andiamo un po’ a casaccio, a seconda degli egoismi e dei luoghi comuni.
C’è il gentile che offre da mangiare, e quello che dice fuori dai coglioni”.
L’altro fa paura. Esattamente “il pericolo senza nome” che arriva dal mare, di cui scrive Ceronetti.
“La paura dell’altro esiste in natura”, concede la scrittrice. “Ce l’abbiamo in comune con gli animali, che segnano il loro territorio per marcare il loro potere.
Noi umani però dovremmo essere un po’ più avanti degli animali, dovremmo aver elaborato una serie di strategie politiche e culturali per affrontare la questione del territorio: non possiamo risolverla come gli animali, via di qua, sennò ti azzanno. Le emigrazioni fanno parte della storia.
Il fatto che all’estero ci siano 20 milioni di italiani, un paese intero di emigrati, dimostra che i popoli non si possono fermare quando emigrano”.
Ammiro la Maraini, sono contento che sia qui, ed ho apprezzato quando ha risposto ad un’altra grande della letteratura italiana, in un contesto datato ma attualissimo, ed anch’io illuminato dalle sue parole ho visto meglio, senza prevenzioni, quello che le aveva già scorto negli occhi dei migrantes che protestavo, nei centri d’accoglienza, sui barconi stipati e maleodoranti: la disperazione di chi aveva lasciato la casa e il paese per sfuggire ad una guerra feroce o per cercare un lavoro, anche il più umile, purché gli permettesse di sopravvivere.
Una lezione che a Brolo abbiamo imparato, che noi come amministrazione svolgiamo come compito prioritario, confronto ed azione, dialogo e ragione, rispetto e crescita collettiva, amore e condivisione.
Un impegno condiviso con tutti, con la scuole, l’oratorio, gli uffici, i giovani…
Integrazione a Brolo è una realtà.
Questo è il segno di questa cittadinanza, questo è l’esempio di Dacia Maraini, da oggi una di noi
Dacia sei cittadina di questo paese, e ne sono veramente orgoglioso come lo sono tutti i miei concittadini.