Desidererei dire poche parole per esprimere tutta la mia gioia, in questo momento in cui mi onoro di presentare la scrittrice Dacia Maraini, che ho sempre letto ed apprezzato tanto.
Mi piace partire da un Suo aforisma tratto dal libro “Dentro le parole” curato da Gioconda Marinelli che dice: “ E in una carezza, in un abbraccio, in una stretta di mano, a volte c’è più sensualità che in un vero e proprio atto d’amore”. Ecco per me, l’esperienza della lettura, il contatto con il libro, rappresenta l’inizio di un vero e proprio rapporto d’amicizia tra il lettore e l’autore, un abbraccio, un rapporto di solidarietà speciale.
Viaggio immaginario nel corso del quale avremo conosciuto persone, fatto incontri, avremo camminato, avremo corso, avremo pianto, avremo avuto sete e non c’era acqua da bere, avremo avuto pietà, fatta esperienza del perdono, ma pietà e perdono non ci erano consentiti, prigionieri, com’eravamo, nelle righe di un romanzo estraneo, eppure nostro abbastanza.
In una società che ci allena a vivere con il piede sull’acceleratore, nella quale la velocità e altre dipendenze ci istupidiscono, la pausa della lettura, col suo momento di silenzio interiore, ci permette di entrare in contatto col corpo, col cuore, con la terra e quindi con l’Altro. E in tale maniera cadono le incomprensioni, ogni forma di intolleranza e si rende possibile il dialogo e l’accoglienza verso le altrui diversità.
Non certo dunque fuga, bensì tentativo di trovare, di scovare dentro lo scrigno inesauribile e prezioso dell’immaginazione, alternative e risposte. Lei dice ancora: “Dopo millenni di odi e di guerre, dovremmo avere imparato, per lo meno questo: che il dolore non ha bandiere”. Del resto anche attraverso un romanzo, lo scrittore illuminato, parla e trasmette messaggi che “guariscono” l’umanità dal torpore e dall’indifferenza.
Un’esperienza, quella della lettura, che ti fa cambiare l’angolo dello sguardo, un arricchimento di prospettive. Penso che un libro andrebbe prescritto dai medici nei disturbi dell’umore, nei periodi in cui la vita fa fatica a sentire il sapore delle cose liete, nei periodi duri. Quando un libro è troppo poco e nemmeno un libro è troppo poco.
Tutto questo perfino accompagnato forse anche, perché no, da un pizzico di desiderio, da parte dello scrittore, di seduzione.
Ma una seduzione fuori dai canoni, dentro le allegre invenzioni di una mente inquieta.
E’ così dunque che preferisco pensare in questo caso alla scrittrice Maraini, come ad una dispensatrice di piccoli, grandi doni per l’anima di tutti noi, di amore e di carezze che ci accompagnano e consolano.
Mi permetta di rivolgerLe dunque il mio affettuoso Grazie e un grazie a nome di tutti i suoi lettori.
Grande successo domenica 15 dicembre al Salone Borsa della Camera di Commercio di Messina per…
Il fermo tra Sant’Agata e Buonfornello. il camion trasportava metano (altro…)
A Brolo, un nuovo tentativo di truffa è stato sventato grazie alla prontezza e alla…
Ritorna, a Barcellona PG, il presepe di Serena Lo Conti: un’opera d’arte tra tradizione e…
“IIS Antonello”: progetto lettura con il testo Parallelo Sud (altro…)
Sarà visitabile fino a venerdì 20 dicembre la mostra di ceramiche dell’arch Koji Crisá, giovane…