Categories: Cronaca Regionale

DACIA IN TEATRO – Al Castello di Brolo un’ottima performace di Annalisa Picconi

Dopo il conferimento della Cittadinanza Onoraria, ieri sera, nel parco del castello, la Maraini con  Annalisa Picconi hanno dato vita allo spettacolo teatrale  Lettere D’amore,  lettere  inedite di Gabriele D’Annunzio a Barbara Leoni , per la regia di Roberto Agostini,  con musiche di Tatiana Pavlova.

 

Tantissima gente a corollario di una giornata intesa, vissuta sul filo della letteratura, della solidarietà, della partecipazione,  dell’impegno sociale hanno assistito alla performance teatrale, in un ambiente unico e suggestivo quale il parco del castello brolese.

Maria Ricciardello, l’assessore alla cultura del comune, ha introdotto il lavoro teatrale. Poi l’intervento di Dacia Maraini ed infine lo spazio scenico è stato tutto per la brava Annalisa Picconi.

Presente nel parco ad assistere allo spettacolo anche Roberto Agostini che ne ha firmato la regia. Splendide le inedite muische di Tatiana Pavolova.

PREFAZIONE
Una storia d’amore.

Come tante, comune, abituale, prosaicamente “normale”, con l’unica particolarità di essere datata nel tempo, risalendo agli anni 1887/1892.

Una passione d’amore, coinvolgente, piena, totale, intrisa di sentimenti di possesso esclusivo, di erotismo dirompente e di appuntamenti frequenti, in un’alcova segreta, posta in una sorta di scenario naturale incontaminato e particolarmente seducente, nella sua elegiaca bellezza panoramica, tra il mare prospiciente  e i monti d’Abruzzo che si stagliano, nitidi e vicini, a occidente.

Una “scoperta” inattesa.

Delle lettere d’amore, custodite segretamente in una piccola scatola tenuta chiusa con cura da nastrini, che una figlia ritrova per caso e si trova a leggere, sul letto di morte della madre. Stupore, incredulità, coinvolgimento profondo, in una simbiosi post mortem che sarebbe stata auspicabile in vita, e poi domande,  interrogativi senza risposta, perplessità, stati d’animo alienanti, propri di chi, suo malgrado, si trova a dover prendere atto che poco o nulla ha compreso della vita intima delle persone più care che la circondarono negli anni della sua non lontana gioventù.

Le parole.

Nomina sunt consequentia rerum: nulla più delle parole, nulla oltre le parole. La storia d’amore, questa storia d’amore vive di una sostanza unica e rara: la bellezza evocativa, diretta e allusiva ad un tempo, di un amore contrassegnato da uno scambio epistolare tra due amanti. La figlia legge esclusivamente le lettere d’amore di Gabriele e rimane impressionata dalla potenza delle parole di questo amante, fino ad arrivare ad esclamare, in un passaggio del suo dialogo immaginario con la madre: “Che linguaggio sontuoso, che grazia serpentina! Una sensualità scintillante, morbida e morbosa! Che uomo mamma!” Ma un linguaggio d’amore si nutre dell’amore e della sua veemente scossa emotiva, almeno fin quando essa è presente; poi, le parole prendono la piega degli interrogativi, si appesantiscono di domande retoriche, si snaturano in tentativi maldestri di “fuga”, in avvisaglie di prossimi, inequivocabili abbandoni.

La rappresentazione scenica.

Sullo sfondo, inizialmente, della storia d’amore unica e irripetibile tra Gabriele e la sua “Barbarella”, di cui rinvia fedelmente le profonde tonalità affettive, il monologo della figlia Mara-Dacia Maraini va definendosi nei giudizi e articolandosi nelle valutazioni, fino ad elaborare la creazione teatrale di una lettera di commiato che, spenta ormai ogni passione, rivela, per così dire, la volubilità e l’inaffidabilità umana del Gabriele delle lettere d’amore. Si tratta di una scoperta in itinere che, più di ogni altra storia d’amore, lascia l’amaro in bocca, problemi irrisolti e continui interrogativi sulle alterne vicende umane, a prescindere da epoche storiche e personalissime e private esperienze.

Il testo di Dacia Maraini, in definitiva, offre una sua ermeneutica, una sua interpretazione, ma ha il merito di lasciare aperto, allo spettatore assorto e coinvolto nell’evolversi della trama, ogni possibile valutazione di merito.

Annalisa Picconi

Attrice / cantante / pedagogo teatrale

Diploma di II livello in pedagogia teatrale,(110/110), Acc. S. D’Amico,Roma. (Tesi di laurea sulle potenzialità espressive della parola nel teatro di F. T. Marinetti)

Laureata in “Lettere moderne” presso l’Univ. “la Sapienza”, Roma, prof. L. Mariti, relatrice A.Paladini, con la tesi intitolata “Il Goldoni di Squarzina”.(107/110)

Corso annuale di specializzazione in competenze testuali per l’editoria giornalismo e comunicazione, Univ. Degli Studi Roma Tre.(2002/2003)

Diplomata attrice presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “S.D’Amico”, di Roma e con la specializzazione in canto lirico, quarto anno di perfezionamento, in collaborazione con l’E.T.I, sul recitar cantando (docenti Alan Woodhouse, Guildhall School, Londra; Nikolay Karpov, G.I.T.S.,Mosca,Claudia Martino,S. D’ Amico,Roma).(1990/94)

SEMINARI DI PERFEZIONAMENTO:

S.MINIATO, festival europeo dell’attore, corso di perfezionamento in bio-meccanica tenuto da Nikolay Karpov.

METODO STRASBERG, Enzo Sulini, ( metodo Actor’ s Studios, New York).

COMMEDIA DELL’ARTE, Angelo Corti.

MIMO, Marise Flash, Marta Ferri.

INTERNATIONAL THEATERSCHOOL FESTIVAL, AMSTERDAM, Seminari di perfezionamento in danza contemporanea e canto tenuti da Docenti della London Contemporary Dance School.

AUDITION -Accademia S.D’Amico, con Riccardo Donna, Stefano Reali, Loredana Scaramella e Stefano Sudriè.

INGLESE: advanced.

SPORT: danza, karàte, nuoto, flamenco,yoga,windsurf.

ALTRE ESPERIENZE: canto lirico, blues, pubblicista.

CINEMA

U.Chiti  “La Seconda Moglie”,(Liliana-la belloccia).(55° Festival di Venezia )
M.Spano     “Marciando nel buio”.

TELEVISIONE

A. Cane          “Incantesimo 7”       –   raidue,  (il giudice di pace).

I.Cirino           “Una lunga notte”    –   raiuno   (l’ispettore di polizia).

A.A.Frazzi      “Dopo la tempesta ”  –  raidue.

Tele Gold       “ Appuntamento con la poesia”  di A. Bruni”

PUBBLICITA’ APRILE 2011 – SPOT PER NUOVA FIAT PUNTO CON LUCA BIZZARRI  E PAOLO KESSILOGU – REGIA PAOLO GENOVESE

CORTOMETRAGGI
P.Romanucci
A. Rivera                       “ 23  giorni ”          (protagonista)
L. D’Amico De Carvalho   “Quello giusto”   ( la manager)

CONCORSI
Miss R.D.S, la voce più bella della radio,  (premio dato dalla giuria
popolare), nell’ambito della trasmissione di Joe Violanti e C. Gnocchi.
Vincitrice nel 2002 del concorso teatrale femminile “La parola e il gesto”,
Imola, per l’eleganza, l’equilibrio e la delicatezza dell’interpretazione,
(autrice dell’adattamento del brano vincente, “Il discorso sulla felicità”
di Emile  Breteuil contessa Dù Chatelet).

SPEAKER over-sound
Dal 1996 ha lavorato come Speaker per “Sereno variabile”, e “Sorgente di vita”, Raidue e Raitre.

CONDUTTRICE RADIOFONICA
Della trasmissione su NUOVA SPAZIO RADIO , intitolata “LA LUNA E I FALO’ ”

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