Il libro è stato presentato a Brolo nei locali dell’Istituto Alberghiero
“Storie ed esperienze scolastiche”
Le “Storie ed esperienze scolastiche”, vissute e tramandate, occupano ancora una volta un ruolo centrale nella ricerca, nella cura e nel racconto
Dopo Le piene del torrente e della vita (2013), Paralipomeni (2016) e Brolo ai tempi della Rinascita (2019), l’amarcord con la scuola e con la vita di Nino Speziale giunge ad un punto d’incontro cui affluiscono ancora storie, fatti, affetti e documenti scolastici di valore. Manoscritti che segnano storie ed esperienze scolastiche arricchite dall’amore per l’insegnamento che si tramanda dalla madre alla figlia, in comunione con il marito – collega insegnante, e che guarda alle generazioni future. “Dal cassetto dei ricordi… – Storie ed esperienze scolastiche”, Armenio editore, curato dal maestro Antonino Speziale origina da tre fonti documentali custodite in famiglia, estrapolate ad hoc per raccontare e interessare, coinvolgere ed emozionare.
La prefazione del libro, come sempre ricca di contenuti, è del prof. Michelangelo Gaglio. La postfazione dei racconti, ovviamente con incisi di “familiarità”, è di Maria Letizia, collega e moglie dell’autore. Testimonianze sulla loro esperienza da ex alunni sono state portate da Marisa Briguglio e Nino Ricciardello. La copertina, curata nei dettagli, è opera di Matteo Vilardo.
Il libro è stato presentato a Brolo, nei locali dell’Istituto Alberghiero, dove un “arredamento” ricercato, con oggetti, foto, documenti originali e suppellettili a tema, ha fatto da cornice al tavolo degli interventi.
Gli interventi.
Marinella Speziale, docente all’Istituto Alberghiero, figlia dell’autore e nipote della maestra Letizia, insegnante alla terza generazione: “Questo è un giorno particolare perché unisce le mie due famiglie, quella naturale e la scuola, l’IPSAR, la mia seconda casa. Il libro narra e documenta sulla scuola di un tempo, affinché l’opera dei maestri di allora sia da esempio per la nostra scuola di oggi”. Nel corso degli interventi, riprende le “lezioni” di chi in famiglia l’ha preceduta negli insegnamenti:
Il sindaco di Brolo, Giuseppe Laccoto: “L’eredità che ci lasciano la maestra Letizia e il maestro Speziale è quella di una scuola umanizzata, di educazione e preparazione alla vita. Esprimo il ringraziamento a nome dell’Amministrazione comunale al maestro Speziale per avere dato un segno di affetto e di attaccamento alla scuola”.
Maria Ricciardello, dirigente dell’IPSAR, nei saluti di presentazione: “È bellissimo vedere oggi tanti uomini e donne di scuola”. L’accenno alle sue indimenticabili esperienze da scolara: “Ricordo le passeggiate, le letture ad alta voce, l’affetto, il sostegno, tutte quelle azioni di cui un bambino ha bisogno per acquisire fiducia nel futuro”. Una menzione per chi, pur raccogliendo l’eredità della madre, opera dietro le quinte: “La maestra Maria Letizia è una protagonista attiva di questo libro”. La sua soddisfazione:
Nel corso dell’incontro la dirigente ha poi letto e commentato una pagina inedita della “Cronaca della scuola”, afferente ad una sanzione scolastica nei confronti di un alunno, nel 1928. “Quella della maestra Giuseppina Letizia è una testimonianza forte della sua bontà d’animo, del suo amore verso i bambini e della sua grandezza di educatrice”, ha detto la dirigente.
Sempre della “Cronaca della scuola”, la lettura più suggestiva, quella del primo giorno di servizio, il 1° ottobre 1927, è toccata all’insegnante Emanuela Faranda.
Michelangelo Gaglio, già docente al Liceo Classico di Patti, autore della prefazione, prende spunto da Augusto Monti: “Raggiunti gli ottanta anni di età mi viene in mente di tirar giù i miei conti con la scuola…”, e si rivolge al maestro Speziale: “Lei ha scritto il primo libro a ottant’anni…Adesso siamo al quarto. Se dovessimo fare un unico titolo, questo sarebbe proprio I miei conti con la scuola… la quale le deve molto per tutto quello che ha fatto quando insegnava e per ciò che sta facendo oggi con i suoi libri e le sue parole”.
Giuseppe Gembillo, già professore ordinario di Storia della Filosofia e dirigente del Centro Studi di Filosofia della Complessità, allievo del grande Edgar Morin, ha rimarcato le qualità del testo: “Questo libro racchiude due concetti fondamentali, quello del ricordo e dell’essere maestro”. I riferimenti: “Giambattista Vico diceva che noi abbiamo memoria della nostra storia e quindi siamo capaci di comprendere d’avere un’identità solo nel momento in cui qualcuno ha scritto un libro, ci ha dato notizia scritta, da Omero in poi”. Dunque: “Ricordare diventa un fatto fondamentale. Noi ci siamo e ci saremo fino a quando qualcuno si ricorderà di noi”.
L’autore, Antonino Speziale: “Il nostro cassetto contiene tante cose care e documenti di tre generazioni e adesso va per la quarta…” La Cronaca della scuola:
Sono poi intervenuti al tavolo, dando il proprio contributo, l’assessore comunale alla Cultura, Cono Condipodero, gli ex alunni Marisa Briguglio, Nino Ricciardello e Angelita Di Luca,
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