di Maria Ricciardello
A margine della presentazione del libro di Piera La Mantia a Brolo, all’Istituto Professionale per il Turismo “Dal senso ai sensi- il sapore dei ricordi”, pubblichiamo l’intervento dell’assessore comunale alla cultura Maria Ricciardello che ha promosso l’iniziativa.
Il libro di Piera -Dal senso ai sensi – è innanzitutto un atto d’amore, da parte di una donna , appunto Piera la Mantia, con la passione per la buona cucina che decide di superare la sua indole timida e riservata , per contribuire a preservare, trasmettere e far conoscere la ricchezza del patrimonio culinario della nostra regione.
Si tratta di ricette fortemente radicate nella tradizione che evocano e richiamano alla mente ricordi di incontri familiari , attorno a tavole imbandite per le feste tradizionali, ma anche imbandite per pranzi domenicali dai nonni o dai parenti dove si consumano le pietanze delle feste: pasta fatta in casa, carne al forno, cannoli e così via.
Un viaggio nei sapori, negli aromi , nei colori e nei gusti di generazioni di siciliani che, inevitabilmente, ritrovano in queste ricette il ricordo degli eventi fondamentali della loro vita.
Il significato della cucina siciliana va oltre il bisogno primario di nutrirsi, si tratta della storia di un popolo , si tratta di un compendio di dominazioni che hanno lasciato segni indelebili: greci, romani , fenici, arabi, normanni, spagnoli, tutti hanno contribuito a rendere la cucina siciliana quella più singolare e ricca tra le cucine regionali. L’ambiente ha fatto la sua parte: il clima perché ha consentito la coltivazione di prodotti eccezionali, il mar mediterraneo perché è stato una riserva preziosa di prodotti ittici , gli allevamenti di animali da latte e da carne perché hanno arricchito ulteriormente la nostra cucina.
Il tutto naturalmente accompagnato da una ampia scelta di oli e vini che in quest’ultimo periodo vede la Sicilia tra i principali fornitori internazionali di vini ed oli di qualità.
Una grande varietà , quindi, da cui una scuola per i servizi enogastronomici come la nostra può partire per sperimentare innovazioni nell’abbinamento degli ingredienti e soprattutto nei metodi di cottura. Io credo che la sfida della globalizzazione per quanto riguarda la cucina sia proprio quella di utilizzare gli alimenti tradizionali con occhi nuovi, per renderli più sani, più salutari, con metodi di lavorazione meno invasivi e più attenti a conservarne le caratteristiche organolettiche .
L’OMS ci ricorda che un tumore su tre dipende dall’alimentazione; pertanto è compito di ogni operatore della ristorazione ricercare e utilizzare le modalità migliori per ridurre i rischi di una cattiva alimentazione.
Senza dimenticare, però, che la padronanza di conoscenze sicure e approfondite , il possesso di competenze specifiche in ambito culinario rappresentano per tanti giovani una notevole garanzia per trovare un lavoro, anche in un territorio come quello nostro segnato dalla mancanza di opportunità reali, commisurate alla domanda.
Noi amministratori, noi insegnanti, noi genitori ci auguriamo che la Sicilia decolli definitivamente sul versante turistico, e che tanti giovani riescano finalmente a trovare un’occupazione stabile, invece delle consuete forme di lavoro stagionale, spesso al nero e malpagate.
Allo stesso tempo dobbiamo preparare i nostri giovani all’idea che in un periodo storico di grande crisi economica come quello attuale, la mobilità per motivi lavorativi , quanto meno all’interno dell’Europa ,può rendersi necessaria ed, in questi casi, essere professionalmente preparati, in campo culinario per quanto riguarda la nostra scuola, costituisce la condizione indispensabile per incontrare il successo professionale.
Carissima Piera, si percepisce che il libro lo hai scritto col cuore e con l’esperienza. Hai preparato, modificato, aggiustato innumerevoli volte le ricette che racconti , lo hai fatto per la tua famiglia, per i tuoi amici, ma credo che tu lo abbia fatto anche per amore della nostra terra.
A casa di Piera, per chi ha avuto la fortuna di essere invitata a cena, come la sottoscritta , si sperimenta un rituale in cui la condivisione del pasto diventa un momento di crescita e conoscenza culturale per tutti i commensali.
E credetemi, io trovo che comunicare , interagire, confrontare le proprie opinioni degustando gatoeu di patate al pistacchio, patè d’olive, peperoni ripieni, cotenne ripiene, pasta al ragù di polpette al forno, dolci al cioccolato, mele all’amarene, con vino nero d’Avola, non solo è più facile e piacevole ma dà senso anche alle cene con amici, appagando tutti i sensi.
Allora è vero: Dal senso ai sensi . Auguri Piera!!!!