Il vice presidente del consiglio non ci sta alle considerazioni espresse dal sindaco in quello che definire un comunicato stampa è un eufemismo.
Ecco la breve intervista a margine delle polemiche sull’articolo di Domenico Orifici.
d. – Vicepresidente che ne pensa delle critiche che le sono state rivolte dal sindaco?
r. – Francamente non capisco la nota del sindaco visto che non era stata, ne poteva essere, lei ha presentare l’emendamento. Rischiamo di parlare del niente. Non avevo obbligo alcuno di commentarlo.
d. – A microfoni spenti che ci dice dell’emendamento?
r.- Lo giudico solo una pezza peggiore del buco, e non capisco perché.
L’ho più volte ribadito nella seduta consiliare, che è grave che venga previsto la prerogativa del Comune di prevedere nel contratto di locazione la facoltà da parte dello stesso di recedere in qualsiasi momento, in quanto il legislatore attribuisce questa facoltà solo al conduttore quando sussistano “gravi motivi”.
Quindi che senso avrebbe approvare un emendamento che parla di rinnovo contrattuale e di un eventuale disdetta (nei casi previsti dall’art 29 legge 392/78), quando la clausola prima citata da la possibilità al comune di sfrattare gli operatori economici, fosse solo per un capriccio o magari per il reato di lesa maestà?
Ecco perché la pezza è peggiore del buco.
d.- Per modificare il regolamento si dice che sono stati chiesti anche dei pareri legali. Qual è la sua opinione?
r. – Si potevano e dovevano risparmiare i soldi dei cittadini.
Il primo parere non ho avuto neanche modo di visionarlo perché mi è stato sistematicamente negato malgrado le richieste scritte. Eppure eravamo chiamati a deliberare anche sulla scorta di quel parere.
Serviva?
E a chi esattamente?
Che uso se ne è fatto? –mistero.
Il secondo parere esclude l’effetto retroattivo delle modifiche (peraltro non preso in considerazione); quelle approvate non hanno efficacia sui contratti già esistenti ma su quelli futuri.
Ma la maggioranza non ha deciso di vendere tutto?
A che servono le modifiche?
Forse dava fastidio che le imprese avessero una garanzia così lunga?
Per questo si è fatto di tutto per toglierla?
d. – Le si riconoscono approfondite conoscenze nella materia. Si sente lusingata?
r. – Potrei definirmi un’esperta a titolo gratuito, scherzo, ovviamente no mi pongo neanche il problema.
Prima di votare cerco di documentarmi al meglio, senza richiedere alcun parere legale come invece ha fatto il sindaco avvocato.
Mi chiedo chi stia arrampicando sugli specchi.
d. – Condivide le scelte politiche dell’esecutivo?
r.- Non vanno nell’interesse del Paese, e questa nota ne è una delle prova.
Tempo che poteva essere utilizzato per sviluppare idee proficue per la comunità.
Una curiosità: può il sindaco chiamare comunicati stampa le sue note?
Speriamo che la domanda non venga magari sfruttata per spendere altri soldi pubblici per un parere legale in merito.
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