Questo il testo integrale della lettera inviata al Presidente del Consiglio comunale di Sin agra ed a tutti i consiglieri.
Quando ho iniziato la mia esperienza politica non era nei miei pensieri dover fare oggi questa dichiarazione: la politica in cui dovrebbe credere una ragazza di 24 anni è fatta di libertà, giustizia, onestà, collaborazione e trasparenza.
Per questo, quasi due anni fa, ho detto si alla proposta di Enza Maccora di iniziare un percorso condiviso.
Una donna nella quale avevo riposto la mia fiducia, una donna in cui credevo, un esempio politico che pensavo andasse seguito.
Ricordo con amarezza la campagna elettorale che, dopo la desiderata vittoria non è andata oltre le belle parole facendomi capire di essere stata usata.
Un numero e un ruolo già prestabiliti funzionali all’interesse di pochi che nulla hanno a che vedere a mio avviso, con il bene di Sinagra e con le idee e i principi di una ragazza che ha scelto di esserci perché ama il suo Paese.
Un connubio subito difficile per i diversi modi di pensare, la mancanza di comunicazione, l’affermarsi forzato, fin da subito, di una sola volontà, l’assenza, all’interno, di informazioni, lo sconfessare le cose promesse, la nomina da “sagrestia”, fatta in sordina, dal vice sindaco allo zio Maccora subito dopo la vittoria, che era stata sempre negata perché ritenuta una presenza “ingombrante” e “adombrante” come poi si è in effetti dimostrata.
Penso alla prima estate della nuova amministrazione, organizzata dalla giunta.
Un fallimento del quale ne hanno pianto le conseguenze i commercianti.
Ancora peggio la seconda.
Un esecutivo egocentrico, chiuso a riccio, incapace di aperture anche con la sua stessa squadra.
Ricordo le inutili riunioni, convocate dal presidente e soffocate dalla presenza del sindaco e dallo strano silenzio della sua giunta.
Capitava che le vere decisioni dovevo leggerle all’albo dopo pochi giorni dalla riunione nella quale si parlava di tutto tranne che di scelte amministrative.
Le legittime richieste di riunioni, riservate ai soli consiglieri, non sono mai state prese in considerazione dal Presidente del Consiglio che, puntualmente invitava il sindaco “scortato” dall’improduttiva “comparsa” della giunta.
Un ruolo, il mio, svuotato di significato da parte del Presidente, che non ha mai ritenuto di farmi partecipe della vita amministrativa e, questo, malgrado le lunghe discussioni in merito e la collaborazione che la legge vuole che vi sia fra le due figure.
Il non averlo fatto gli è stato forse imposto?
Per non parlare del capogruppo che dovrebbe svolgere le funzioni fondamentali di informatore e coordinatore che, nel nostro caso, si è dimostrato spesso un semplice portavoce della giunta o, meglio, del sindaco piuttosto che dei consiglieri e quindi dei cittadini.
E ciò malgrado lo stesso sperticasse nei comizi la cattiva gestione delle amministrazioni passate.
“Puliremo i vetri di questo Comune” diceva.
Da questi, sempre più opachi, si possono osservare i tanti disoccupati che passeggiano in piazza e le difficoltà degli esercizi commerciali oggi alle prese con le nuove tasse che tanto l’hanno fatto sorridere in consiglio.
Un rapporto sempre più logoro.
Dovevo e devo assistere all’operato politicamente inconcludente della giunta che, a mio avviso, continua a limitarsi ad approvare le delibere solo perché proposte dal sindaco non riuscendo ad avere perciò voce nelle riunioni e, tutt’oggi, nei consigli.
Un Sindaco che ha vinto le elezioni grazie a tutti i componenti della squadra che, poi, ha ritenuto di “selezionare” in base alle “riverenze”.
E’ doveroso dire che è stato favorito dalle quattro liste presentate.
Aveva il dovere politico di tenere in considerazione tutti e aprirsi alle altre forze politiche e sociali per ricompattare il paese. (Oggi ne paga le conseguenze per non averlo fatto)!
Per cercare di avere contezza dell’attività amministrativa e in mancanza di trasparenza nei miei confronti, ho chiesto notizie ai responsabili delle aree non ricevendo sempre le dovute risposte, forse perché confortati dalla solidarietà del Sindaco che, mentre da un lato permette con formale nomina, ad un collaboratore esterno il libero accesso agli atti (non si capisce per quali finalità e con quali risultati), dall’altro mette in dubbio il mio mandato perché, a suo dire, bloccherebbe gli uffici comunali.
Dalle risposte non negate è emerso che sono state deliberate, in poco più di un anno, per avvocati circa 35 mila euro. Liti che si potevano e dovevano evitare.
Un’amministrazione che si rispetti ha il dovere di tutelare i propri cittadini. Spesso questi incarichi sono andati a professionisti esterni a discapito dei nostri concittadini e ciò malgrado nel programma elettorale si legge “Costituzione dell’ albo dei professionisti con assegnazione degli incarichi a rotazione e secondo equa ripartizione degli stessi ribaltando così il sistema in uso nelle ultime amministrazioni uscenti degli incarichi fiduciari agli amici”.
Dovevamo ricostruire Sinagra, valorizzandola con una programmazione, politica sociale ed economica nuova a partire dal taglio degli stipendi più alti, come continuava a scrivere lo stesso Sindaco: “Rilancio della politica dei CANTIERI DI LAVORO sia con finanziamenti regionali che con finanziamenti diretti dal bilancio comunale risparmiando su spese non necessarie e garantendo invece mesi di lavoro a tanti disoccupati” e ancora: “manutenzione e rilancio del parco suburbano di c.da Merendino”, “recupero e consolidamento del Castello e della Torre dell’Orologio per non perdere uno dei simboli più importanti del nostro paese”.
Oggi di tutto questo nemmeno l’ombra, e la stessa, “spalleggiata” dalla sua maggioranza, “svende” i beni comunali e con essi un pezzo di storia e di futuro di noi giovani sinagresi.
Ponte dei cigli, palazzetto dello sport, costi di ristrutturazione e progetto del palazzo comunale…anche di questo ho chiesto…ad oggi nessuna risposta, forse per evitare di bloccare gli uffici?
Al comune sembra essere sparita la democrazia, stipendi che venivano pagati in ritardo magari a fronte di altre spese non certo necessarie.
Il rispetto e la collaborazione si guadagnano con l’autorevolezza e l’esempio.
Il nostro Paese ha bisogno di essere conosciuto ed apprezzato tramite iniziative culturali e turistiche che ne migliorino l’immagine come fa da sempre la Pro Loco. Indirizzi che dovrebbero venire anche dall’amministrazione se questa non fosse troppo impegnata a pensare a “banchetti” di piazza, che sembrano ad uso e consumo di amici e parenti.
La gestione del comune appare a carattere familiare, con il presidente del consiglio che si rivela, nei fatti, sempre più cugino del sindaco; lo zio consulente ai lavori pubblici nominato con una sorta di ordine di servizio, la cui bontà è tutta da verificare, qualche altro parente inserito in uffici vicino al sindaco o chiamato per collaborazioni speciali.
A Sinagra sembra di vivere la logica della “politica di famiglia” e tutto pare ruotare attorno ad essa.
Il mio ruolo di consigliere viene ostacolato in ogni modo.
Le mie proposte in favore dei cittadini vengono derise e bocciate dalla maggioranza con motivazioni, quando ci sono, poco pertinenti.
Ultimamente mi sono state bocciate anche alcune riduzioni sulle tasse comunali, perché si è ritenuto di non applicare per la Tares tutte le agevolazioni previste dalla legge e imponendone il pagamento anche ai cittadini più bisognosi.
Ogni consigliere ha diritto al rispetto del ruolo rivestito e alla sua autonomia. Oggi mi sento libera da un’appartenenza ormai svuotata di significato. Non trovo nel mio gruppo la necessaria apertura e collaborazione che deve essere alla base di ogni aggregazione propositiva e produttiva.
SOGNA RAGAZZO SOGNA – Con le parole della canzone, scelta per la campagna elettorale, vorrei ricordare ai tanti giovani come me, di continuare a lottare e sperare in un futuro migliore, “poiché la ragione non sta sempre col più forte… lasciagli dire che quelli come te perderanno sempre”.
Perché se credi in valori come il sacrificio, l’onestà, la dignità, la legalità e il rispetto… HAI GIA’ VINTO.
Non lasciamo che a disegnare il nostro futuro siano persone vecchie nel tempo e nello spirito.
PER LE RIFLESSIONI ESPOSTE PENSO CHE SIA GIUSTO E DOVEROSO PORTARE A CONOSCENZA DEI MIEI CONCITTADINI, DELL’AMMINISTRAZIONE E DEI GRUPPI CONSILIARI DI MAGGIORANZA E MINORANZA LA MIA DECISIONE, CHE QUI FORMALIZZO, DI STACCARMI DAL GRUPPO DI MAGGIORANZA DICHIARANDOMI INDIPENDENTE PER NON ESSERE ASSOCIATA ALL’OPERATO POLITICO DI QUESTA AMMINISTRAZIONE E POTERE ONORARE IN MODO PROPOSITIVO E CON COSCIENZA IL MIO MANDATO POLITICO NEL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ESSENDO LO STESSO LEGATO, DALLA LEGGE, ALLE FUNZIONI PROPRIE DELLA FIGURA E NON AL RAPPORTO DI FIDUCIARIETÀ POLITICA.
In virtù della nova posizione politica assunta e del ruolo che continuerò a svolgere, chiedo al presidente del consiglio di informarmi alla stregua di un gruppo consiliare.
Sinagra 13/12/2013
IL VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DANIELA SPANO’