Daniele Ialacqua – “C’era una volta il Ponte sullo Stretto”
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Daniele Ialacqua – “C’era una volta il Ponte sullo Stretto”

 

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Significativo è, in tal senso, il sottotitolo scelto da Daniele Ialacqua con l’ironia che lo contraddistingue, che sommiamo al titolo: “C’era una volta il Ponte sullo Stretto…(forse, anzi no, boh!?)”. Risultato: incertezza e confusione, tra passi avanti simulati, annunci studiati ad hoc e quant’altro, il tutto rinchiuso in una forma demagogica orchestrata da politici e potentati di turno che ha comportato la sottrazione alla collettività di circa mezzo miliardo di euro, ma soprattutto, per i messinesi, il “furto” del proprio futuro in tema di programmazione urbana e di sviluppo. Perché da quando si parla di Ponte, Messina è rimasta ancorata forzatamente a questa “favola” che ha condizionato, inibito, l’evolversi della propria storia.

Adesso che il contratto d’appalto è diventato carta straccia e si attende solo che un Commissario liquidatore rompa le righe della Stretto di Messina S.p.A., la città si lecca le ferite. E c’è qualcuno, come Daniele Ialacqua, storico ambientalista e no-pontista della prima ora, che sull’epilogo della questione “Ponte” ne ha fatto un libro, rigorosamente autoprodotto – vista la riluttanza dimostrata sull’argomento (chissà perché…) dalle varie case editrici interpellate – che è stato presentato nella Sala del Consiglio di Palazzo dei Leoni, sede della Provincia.

IMG_9738Accanto a lui, ad accompagnarlo nella presentazione, c’erano due punti di riferimento storici del movimento No-Ponte: Renato Accorinti, adesso candidato sindaco, autentica rivelazione di questa campagna elettorale, nella cui squadra proprio Daniele Ialacqua è designato come assessore all’Ambiente; ed Antonio Mazzeo, giornalista, scrittore e blogger, noto per le sue straordinarie inchieste, tra cui quella contenuta nel suo libro “I Padrini del Ponte – Affari di mafia sullo Stretto di Messina (ed. Alegre, 2010).

Accorinti e Mazzeo hanno scritto anche la prefazione del libro, la cui copertina, bella ed espressiva, è frutto del genio creativo dell’artista Cecilia Caccamo, decoratrice specializzata nell’arte della ceramica con una grande passione per la grafica, la quale ci ha così descritto circostanza e motivi che l’hanno ispirata in questa iniziativa: “Quando ho saputo che Daniele Ialacqua  era in procinto di pubblicare il suo libro, mi sono subito offerta per la realizzazione della copertina. E’ una persona che stimo molto, un uomo umile, ironico, affidabile, grande lottatore in difesa dei diritti degli uomini e dell’ambiente. Mettere la mia arte a sua disposizione per valorizzare la sua opera – prosegue la Caccamo – era il minimo che potessi fare. Ma questo disegno è anche un piccolo tributo ad una lotta che sento fortemente mia e nella quale ho creduto fin dagli inizi. Una lotta seria”, ha tenuto a precisare l’artista.

CeciliaCaccamo_2La stessa ha poi ragguagliato sul significato della sua opera: “L’immagine della copertina  rappresenta, con eguale ironia del titolo, la confusione che in molti hanno avuto, e continuano ad avere in testa, riguardo il progetto del Ponte. Nella personificazione del mare in una fanciulla, i cui riccioli si trasformano in onde – aggiunge la disegnatrice – c’è anche un richiamo indiretto alla grande eredità classica dei mitici mostri marini dello Stretto”.

CeciliaCaccamoSe Ialacqua, dall’alto della sua esperienza, conta di assumere il delicato impegno istituzionale di assessore all’Ambiente, Cecilia Caccamo – anch’ella vicinissima ad Accorinti – spera di portare a Palazzo Zanca la sua professionalità a servizio dell’arte e della cultura: è, infatti, candidata al Consiglio Comunale nella lista “Renatio Accorinti Sindaco – Cambiamo Messina dal basso”.

Quanto al libro, si è subito capito che ci si trova di fronte ad un lavoro in cui l’importanza dell’argomento con gli effetti che ha prodotto, in rapporto allo stile dell’autore, conducono al classico esempio del “ridere per non piangere”. Ialacqua, abbattendo il mito della “grande opera”, racconta con straordinaria ironia e motivata irriverenza, la storia, anzi, la “favola” del Ponte, documentandola nei dettagli, così come inculcata dai suoi sostenitori e fatta penetrare, in un certo qual modo, nell’immaginario collettivo.

“Questo non è un libro sul Ponte come quelli realizzati precedentemente – dice Antonio Mazzeo – bensì un lavoro che presenta un taglio estremamente originale, poiché si ride per tutta la lettura grazie alle enormi fesserie con le quali hanno sostenuto questo ‘mito del nulla’”. Ma svela anche l’altro lato della medaglia: “Quando smetti la lettura, però, vien voglia di piangere – aggiunge Mazzeo – solo ad immaginare come si sia potuta vincolare a questa ‘stupidità mista a follia’ la vita di centinaia di migliaia di persone”.

A.MazzeoEd ecco come si presenta adesso il Ponte agli occhi di Mazzeo: “Si tratta di un malato terminale a cui nessuno vuole togliere la spina e che, al contrario, in molti tentano di rianimare per tenerlo in vita, perché per una certa classe di persone rappresenta una fonte di denaro”. E si chiede: “Quanto è costato? E soprattutto, quanto costerà ancora questa vergogna? E con le penali come la mettiamo? I ‘rianimatori’ – dice ancora Mazzeo – è a quelle che aspirano”. Conclude, quindi, con un richiamo alle prossime elezioni: “Assumiamoci la responsabilità di togliere, una volta per tutte, questa ‘spada di Damocle’ che da vent’anni pesa sulla città”.

Renato Accorinti, che, neanche a dirlo, della questione Ponte ne ha fatto una sua ragione di vita, non è affatto il tipo che si perde d’animo, anzi, tutt’altro: “Questa storia è terribile, perché ha fatto bruciare ingenti risorse pubbliche sulle quali fondare speranze, da cui far scaturire tanti bei progetti per il lavoro e regalare gioia e futuro ai messinesi. Però – prosegue il candidato sindaco – non è stato tempo sprecato, perché questa storia ci dice anche che dalle cose negative possono nascere esperienze meravigliose.

IMG_9708Adesso stiamo crescendo giorno per giorno ed attimo dopo attimo. In 40 anni abbiamo sostento tante lotte, sia a carattere locale che nazionale ed internazionale, e tra esse c’era lo stesso filo conduttore. La politica non è staccata dalla vita, ma è essa stessa vita.” Renato Accorinti, sull’argomento Stretto, regala, poi, emozioni alla platea, accennando alla sua esperienza vissuta sul Pilone, quando, nel 2002, vi si arrampicò in segno di protesta No Ponte: “Restai lì 24 ore, gustandomi ogni attimo di quella frazione di vita, giorno e notte. Ho vissuto con gioia ogni cambiamento del vento e delle correnti marine. Contemplavo la luce della luna, dell’alba e del tramonto. E’ li che si coglie l’energia per lottare e difendere il territorio, il mare, il futuro dei bambini. Ritornano in mente – prosegue l’ecopacifista – i pensieri sulle occasioni mancate, ma in questi casi la forza aumenta sempre di più”. Parla, allora, della gente che ha visto crescere intorno a sé nel corso delle sue battaglie e, com’è ovvio, visto lo straordinario momento che sta condividendo con chi sposa l’idea di “cambiare Messina dal basso”, commenta: “E’ una fase storica che lascerà un segno in questa città, perché in tanta gente, che vuole un mondo diverso, è venuta fuori l’energia giusta per affrontare con gioia la strada intrapresa per questa nostra esperienza politica”. E ribadisce ancora una volta: “Dopo il 10 Giugno, al di là del risultato elettorale, staremo ancora tutti insieme”.

DanieleIalacquaDanieleIalacqua_2Daniele Ialacqua è concreto ed ironico come sempre: “Ringrazio i pontisti – dice lo scrittore ambientalista – senza i quali questo libro non si sarebbe potuto realizzare…!” Ed in particolare, tra costoro ce n’è uno, famoso per essere stato assessore alle Infrastrutture nella Giunta Buzzanca, ed attuale candidato sindaco per la lista Nuova Alleanza, al quale Ialacqua aveva pensato di inviare un copia del suo lavoro: “Gianfranco Scoglio ha ripreso questo vecchio arnese per utilizzarlo nella campagna elettorale – dice l’autore – credendolo ancora utile ad attirare consensi”. E poi scherza su una notoria caratteristica fisica dell’ex assessore: “D’altronde, lui stesso sostiene che non esistono candidati alla sua altezza…”. Ialacqua passa allora alla descrizione del suo testo: “Cerco di smitizzare questa ‘grande opera’, narrando la sua genesi, sino ai nostri giorni. L’idea Ponte nasce, infatti, nella note dei tempi. Pietro Ciucci (a.d. Stretto di Messina S.p.A., n.d.r.), ha sempre detto che chiunque sia giunto in riva allo Stretto, nei secoli dei secoli, abbia espresso il desiderio del Ponte. Mah!”

L’autore, associa al proprio racconto la proiezione di slide che sintetizzano le vicende, capitolo per capitolo, con qualche curioso inciso, come quello del ricordo della stranissima manifestazione pro – Ponte, organizzata a Messina nel 2006 dall’allora fondatore del Movimento per l’Autonomia, Raffaele Lombardo, alla quale parteciparono gruppi “organizzati” provenienti dall’entroterra siciliano – presente anche Totò Cuffaro – senza che comparisse alcuno striscione messinese. “Li fecero venire anche da Licata – ricorda Ialacqua – preoccupandosi del Ponte, quando la loro città dista da Messina tra le 6 e le 7 ore di treno!” Ed a seguire accenna, tra il serio ed il faceto, a questioni ed aneddoti che hanno segnato l’evolversi del progetto, in cui, naturalmente, dati economici ed occupazionali campati in aria, promesse ed enunciazioni, l’hanno fatta da padrone. Non è mancato, tra l’altro, il ricordo, ben dettagliato nel libro, di quando nel 2004 a Messina si mise in moto la “macchina del fango” in occasione di alcuni attentati lungo la riviera Nord della città, dei quali furono accusati in maniera becera e strumentale i no-ponte, sull’ipotesi di una pseudo-“pista eco terroristica”.

IMG_9707Il libro è piaciuto a tanti, così come l’intrattenimento che l’autore ha regalato ai presenti, tra cui c’era chi sussurrava di una possibile riedizione del testo. A tal proposito, la risposta di Antonio Mazzeo è stata pronta ed esplicita: “Credo che non ce ne siano i tempi tecnici, perché a partire dai prossimi 15 giorni ci auguriamo che Renato Accorinti e Daniele Ialacqua abbiano ben altre cose di cui occuparsi…”

testo e foto di Corrado Speziale

 

 

 

 

 

 

31 Maggio 2013

Autore:

admin


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