DATI FALSI – Il Gip revoca gli arresti domiciliari ai coinvolti nell’affaire covid\sicilia
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DATI FALSI – Il Gip revoca gli arresti domiciliari ai coinvolti nell’affaire covid\sicilia

Gli indagati tornano liberi  – (nella foto l’avvocato Paolo Starvaggi del collegio difensivo).

Tornano in libertà Letizia Di Liberti, dirigente della Regione siciliana, Salvatore Cusimano funzionario dell’assessorato regionale alla Salute, ed Emilio Madonia, il dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati, indagati nell’ambito di una inchiesta sui dati falsi sull’andamento della pandemia in Sicilia comunicati all’Istituto Superiore di Sanità.

di poco fa ordinanza del gip, sono in corso le notifiche

Il Gip di Palermo, che dopo il trasferimento dell’indagine da Trapani al capoluogo era chiamato a decidere sulla rinnovazione della misura cautelare ha revocato per tutti gli arresti domiciliari. A Di Liberti e Cusimano è stata imposta la sospensione dal servizio in quanto loro sono pubblici dipendenti.

Il fascicolo, aperto a Trapani perché l’indagine nasce da accertamenti in un laboratorio di analisi della provincia, è passato a Palermo nei giorni scorsi. La Procura del capoluogo, però, ha eliminato dalle contestazioni fatte agli indagati la parte relativa alle false dichiarazioni sui decessi.

Nella ricostruzione originaria dell’accusa , fatta dai pm trapanesi, dall’assessorato siciliano sarebbero stati dichiarati meno morti e meno positivi al virus per evitare che l’isola finisse in zona rossa. Ma la valutazione della Procura di Palermo è stata diversa: il numero dei decessi, infatti, non incide in alcun modo nella decisione che colloca i territori in una fascia di colore invece che in un’altra. L’accusa, dunque, andava riformulata.

I fatti ad oggi

Il procedimento è stato rubricato al n. 4659/2021 R.G.N.R. della Procura di Palermo ed assegnato al Procuratore Aggiunto Sergio Demontis ed ai Sostituti procuratori Andrea Fusco e Maria Pia Ticino, i quali hanno recepito solo in parte l’ipotesi accusatoria della Procura di Trapani e, anche alla luce, degli ulteriori accertamenti effettuati, hanno formulato in luogo dei 36 precedenti capi d’imputazione, solo 7 capi d’imputazione, stralciando i capi 1 e 10 e tutti i capi di incolpazione riguardanti la falsificazione dei bollettini giornalieri di cui all’ordinanza del Gip di Trapani”.

In buona sostanza è rimasta in piedi l’accusa per “i delitti p. e p. dagli artt. 1.10, 81 cpv. 491 bis, 476, 479 c.p. perché, in concorso fra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, compilavano i Form – atti pubblici informatici destinati a provare la verità dei dati ivi contenuti – della sezione “dati aggregati” della Piattaforma Web della Sorveglianza Integrata COVID – 19 dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, inserendovi dati falsi relativi alle informazioni richieste per il monitoraggio dell’epidemia da SARS COVID-19 valide per il calcolo degli indicatori 2.1, 3.1, 3.8 e 3.9 di cui al Decreto Ministero della Salute del 30.04.2020”.

I Pubblici Ministeri, nella richiesta al Gip, della sola misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici, per i Di Liberti, Madonia e Cusimano, hanno chiarito che “rispetto alle contestazioni avanzate innanzi al Giudice di Trapani questo Ufficio non contesta, allo stato, la falsificazione “indotta” dei bollettini giornalieri che le indagini fino a questo momento svolte hanno dimostrato avere una funzione di tipo solo divulgativo, non potendo pertanto essere considerati “atti pubblici”. Si specifica infine che questo Ufficio non procede in questa sede a contestare le falsificazioni inerenti i dati sui decessi” …. in considerazione dell’“obbligo di ritenere prive di reale refluenza sugli indicatori le falsificazioni relative al numero di decessi, ciò in quanto tale dato – espressione di un contagio pregresso già conteggiato – non risulta tra quelli presi in considerazione dalla Cabina di Regia al fine del calcolo dei 21 indicatori …. e non utilizzati per le valutazioni epidemiologiche nazionali e regionali e, quindi, privi della rilevanza probatoria di cui all’art. 479 c.p.”.

Ed ancora la Procura, afferma che “occorre chiarire che i “dati aggregati” hanno una funzione secondaria per così dire conoscitiva, cioè quella di informare la popolazione sullo sviluppo della pandemia: i dati in questione alimentano quotidianamente i bollettini e le dashboard pubblicati su appositi siti internet e dalla Protezione Civile insieme al Ministero della Salute ad uno scopo per così dire giornalistico e statistico. Ciò spiega perché questo Ufficio nel modificare i capi di incolpazione provvisoria non abbia contestato la falsità indotta dei “bollettini”, che avendo una funzione solo divulgativa non rivestivano le caratteristiche dell“atto pubblico” … Allo stato non risulta quindi che di questo bollettino giornaliero venga fatto un qualche utilizzo e che in particolare incida sul contenuto di successivi atti pubblici”.

Il 15 Aprile è stato fissato dal Gip, dott.ssa Cristina Lo Bue, l’interrogatorio degli indagati colpiti da misura cautelare, i quali hanno risposto alle domande del Gip e dei Pubblici Ministeri, assistiti dai rispettivi difensori, per Cusimano, avv. Luigi Spinosa, per Madonia, avv. Enrico Sorgi e per la Di Li Berti, avv.ti Paolo Starvaggi e Fabrizio Biondo. Il Gip ha riservato di pronunciarsi.

Sempre nella giornata di giovedì 15.04.2021, alle 17,30, nel contraddittorio con tutti gli indagati, è stato disposto l’accertamento tecnico di estrazione di copia forense degli smartpone e tablet sequestrati agli indagati, con conferimento del relativo incarico.

Stamattina è stata depositata l’ordinanza del Giudice pe le indagini preliminari, dott.ssa Cristana Lo Bue, che ha revocato nei confronti del dirigente generale dott.ssa Di Liberti e degli impiegati Cusimano e Madonia, gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, cui erano stati attinti il 30.03.2021, disponendo la sola sospensione temporanea dai pubblici uffici.

Il quadro accusatorio è stato totalmente rivisto e ridimensionato.

 

18 Aprile 2021

Autore:

redazione


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