La deputata: “Bene lo stanziamento di 100 milioni, ma chiederemo più risorse”.
“Finalmente un disegno di legge che punta a valorizzare i piccoli Comuni e a creare condizioni di crescita e di sviluppo vitali per la sopravvivenza stessa di tutte le comunità montane del nostro Paese”. Lo dice Magda Culotta, sindaco di Pollina e deputato del Partito Democratico, commentando il disegno di legge piccoli Comuni e Montagna che entro la fine del mese di maggio completerà l’esame della Commissione. “Nei giorni scorsi – ha aggiunto Magda Culotta, che è tra i firmatari del documento – ho incontrato alcuni sindaci della provincia di Palermo e ho raccolto e ascoltato le loro esigenze, già trasformate in emendamenti. Sono sicura che il risultato finale terrà in considerazione le richieste di tutti”. Il testo raggruppa misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali, nonché disposizioni per la riqualificazione ed il recupero dei centri storici. “Il futuro dei piccoli centri – aggiunge Magda Culotta – dipende dalle opportunità che gli amministratori e il Governo saranno in grado di garantire. Questo testo è inoltre in linea con la Strategia Nazionale delle Aree Interne che, a sua volta, mira alla valorizzazione delle piccole comunità e delle aree distanti dai grandi centri di agglomerazione e non di certo alla loro cancellazione. Dobbiamo assicurare le condizioni necessarie affinché i giovani possano sfruttare al meglio le potenzialità di territori che ancora oggi subiscono le conseguenze dell’emigrazione e dello spopolamento. Ecco perché – conclude Magda Culotta – chiederemo di incrementare il fondo da 100 milioni di euro che, dal 2017 al 2023, servirà per finanziare progetti e interventi per lo sviluppo strutturale, economico e sociale delle aree montane”. Il testo di legge contiene norme per la semplificazione amministrativa e lo snellimento delle procedure, per la salvaguardia dei servizi postali e delle attività scolastiche, per lo sviluppo della rete in banda ultralarga, per la riqualificazione dei centri storici e la promozione di alberghi diffusi, per il recupero di case cantoniere Anas e stazioni ferroviarie disabilitate, per la incentivazione della filiera corta di produzione e vendita diretta e per il contrasto all’abbandono di terreni e fabbricati.
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