Doveva essere un successo… lo è stato. Grande partecipazione, oltre 8 ore di musica e serrato confronto tra generazioni diverse, a volte lontane, ma unite dall’incredibile amore verso il “poeta” Fabrizio.
Un “Tributo” quello che i Giovani di Brolo e del suo ampio comprensorio hanno voluto dedicare a Fabrizio De André davvero partecipato, maturo, completo, dove ognuno ha fatto la sua parte a partire dall’amministrazione locale che ha ottimizzato l’evento, ospitato nella sala multimediale.
“Ci voleva un esempio” recitava la locandina.
E se De Andrè lo è stato per i suoi tempi, per il suo modo di far canzoni, per quel mondo nascente dei cantautori, anche questa manifestazione lo è stata.
L’esempio positivo degli insegnati e dei professori che sono stati vicino ai ragazzi ai quali hanno dato le loro esperienze, il loro pensiero, il loro tempo.
L’esempio dell’amministrazione che da risposte alle richieste, in questo caso dei Giovani e che si pone al loro fianco.
L’esempio di quei tanti che si sono messi a disposizione perché tutto diventasse possibile.
L’esempio che quando si vuole si può far tanto.
Una scaletta, quasi cinematografica, come ha detto Pierluigi Gammeri, architetto nella vita, presentatore per “gioco” e che ha condotto la serata, zeppa di contributi, sonori, video, musicali e di testimonianze, dove Cetty, Fabrizio, Luca, Roberto tra i promotori dell’evento, hanno voluto che tanti partecipassero.
Bravi tutti e soprattutto applausi per i giovani musicisti che hanno, interpretando magistralmente l’animo del poeta cantante genovese.
Artisti e musicisti che hanno fatto “vedere” – perché così è stato nelle canzoni quasi recitate da Valentina Siligato- l’essenza dei testi di questo poeta “anarca”, libero, dolce e romantico, alcuni letti, anche con grande tensione emotiva, da Ornella Fanzone.
Massimo Scaffidi e Maria Ricciardello hanno avviato l’appuntamento.
Infatti nel gruppo organizzativo, di fatto un “non gruppo”, senza etichette o denominazioni di sorta, si contavano “pezzi” della Sak Be, della, e contributi provenienti dai ragazzi “liberi” …
Di fatto c’era, come è stato più volte detto, il “bel futuro” del paese.
Calda la voce di Salvatore Muschio che con la sua band (Filippo Ravì, Fabrizio Ribaudo e Agostino Casella) ha dato forza alla “musica” che è diventata la colonna sonora non solo della serata ma che ha regalato l’ebbrezza di un tuffo nel passato per molti “anta” che assiepavano la location di via Marina.
L’Amore è stato l’argomento trattato amabilmente da Marinella Lo Iacono.
Poi il Concerto di Carmelo Bertolone e la conclusione di un evento che ha lasciato davvero tanto a tanti.
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