Il recente e drammatico episodio di cronaca, che ha visto la nostra provincia teatro dell’omicidio della giovane studentessa favarese di medicina, ripropone con forza – come sottolinea l’On. Franco De Domenico – il tema della violenza domestica sulle donne.
La nota
I deputato regionale del Partito Democratico evidenzia anche che nell’attuale emergenza sanitaria il tema della violenza domestica sulle donne subisce una significativa recrudescenza e, “potremmo dire, costituisce un “effetto collaterale” del coronavirus”.
Le rigide restrizioni negli spostamenti, unite ai problemi economici, contribuiscono ad acuire situazioni individuali già critiche, caratterizzate da un precario equilibrio mentale o da un’insana e spregevole attitudine alla violenza domestica.
Dal monitoraggio delle associazioni antiviolenza- continua De Domenico- emerge che in questi giorni le aggressioni endofamiliari, fisiche e psicologiche, sono aumentate, con l’aggravante che le donne incontrano maggiori difficoltà nel richiedere aiuto perché costantemente sotto controllo da chi esercita la violenza. Anche l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite (ONU), ha recentemente richiamato l’attenzione delle istituzioni sull’elevata probabilità che la quarantena incrementi e aggravi il già elevato livello di violenza domestica e di genere.
Per questo, unitamente ai colleghi del gruppo parlamentare del Partito democratico, abbiamo presentato una interpellanza urgente all’Assessore per la Famiglia, le Politiche Sociali e il Lavoro, Antonio Scavone, per sapere se non ritenga opportuno, coinvolgendo i Servizi Sociali dei Comuni, avviare un’attività di monitoraggio delle situazioni di maggior rischio.
Abbiamo richiesto, inoltre, all’Assessore Scavone –conclude l’On.le Franco De Domenico- di attivare senza indugio, anche nella nostra Regione, utilizzando lo strumento della pubblicità istituzionale, una campagna informativa sugli strumenti di contrasto al fenomeno della violenza di genere e domestica e sui soggetti e le associazioni presenti sul territorio. Un campagna che informi, altresì: della possibilità che durante le uscite consentite si possa chiedere aiuto; che lasciare l’abitazione per sottrarsi alla violenza è stato di necessità e non espone ad alcuna sanzione; che il numero nazionale 1522 è sempre attivo h24 e che i centri antiviolenza continuano senza sosta la loro importante attività.
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