L’europarlamentare: “La sentenza conferma che al Senato siede un uomo della mafia”.
“Non vedo come la sentenza della Corte d’Appello che ha condannato il senatore Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa possa in qualche modo gettare una ‘pietra tombale’ sulla presunta trattativa tra Stato e Cosa nostra. Le stragi del ’92 e del ’93 restano un grave buco nero della storia di questo paese. La verità su quanto accaduto allora va cercata con forza, ma in sedi che non sono solo quelle del processo a Dell’Utri”. Lo ha detto Rita Borsellino, commentando la sentenza della Corte d’Appello di Palermo, che ha condannato a 7 anni di reclusione il senatore del Pdl, Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa. “Oggi dei giudici ci confermano che un senatore della Repubblica, nonché l’uomo chiave nella costruzione di Forza Italia, è stato per trent’anni, anche nel periodo delle stragi, in stretto contatto con i boss mafiosi, fornendo persino protezione (come nel caso di Mangano) e contribuendo così con forza al mantenimento e al rafforzamento di Cosa nostra. Sono queste le fondamenta su cui è nata Forza Italia. E su queste fondamenta poggia ancora il Pdl, il principale partito della maggioranza di governo. Solo un paese con una democrazia atrofizzata può accettare a cuor leggero dei fatti di tale gravità. E solo una politica becera e collusa può festeggiare dinanzi a una sentenza del genere”.
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