Per denunciare la piaga dei giovani e il consumo di alcol, una madre americana posta sui social l’immagine della figlia quindicenne in coma etilico. Un gesto eclatante che richiama l’attenzione su un problema enorme anche tra i nostri ragazzi.Melissa Aho è la mamma di una ragazzina di 15 anni, un’adolescente come tante di nome Ryleigh Payton che vive con la famiglia negli Stati Uniti in Ohio. Qualche giorno fa Rygleg ha raccontato ai suoi genitori che sarebbe andata al cinema ma ha deciso di passare una serata con dei coetanei e si è trovata coinvolta in una di quelle stupide sfide a bere super alcolici, una pericolosa usanza chiamata binge drinking che si conclude spesso con esiti davvero preoccupanti. Nel migliore dei casi con vomito irrefrenabile. Nel peggiore con il coma etilico. Come è successo a questa ragazzina. La madre racconta che in ospedale le hanno riscontrato un valore alcolemico nel sangue di 2,8 (non bisognerebbe superare lo 0,5%). Il gruppo di giovanissimi suoi “amici” l’ha abbandonata svenuta e solo uno di loro ha avuto il coraggio di restarle accanto e di chiamare l’ambulanza salvandole la vita. I genitori l’hanno raggiunta al pronto soccorso e hanno temuto davvero per lei. Mentre era in rianimazione, a causa dei gravi danni riportati dai suoi organi, la madre le ha scattato una foto e l’ha pubblicata su Facebook accompagnandola con una sua lunga e puntuale riflessione. Il suo post ha raggiunto quasi 50.000 condivisioni. Una foto scioccante a dover essere sinceri, ma che la donna ha voluto mostrare a più gente possibile perché altri genitori e altri ragazzi non debbano affrontare questa prova:
«Per favore condividete questo per evitare che un altro ragazzino si trovi in questa condizione» – scrive sul social network – «e perché nessun altro genitore sopporti quello che ho sopportato io. Mia figlia pesa 42 kg e aveva un livello di 2,8 di alcol nel sangue per aver bevuto “vodka cîroc”, un super alcolico molto diffuso attualmente tra gli adolescenti. Non pensiamo mai che questo possa accadere a noi, ma è invece una vicenda reale e può capitare a tutti!!!».E non dobbiamo andare troppo lontano. La piaga del consumo di alcol tra ragazzi troppo giovani per reggerlo è presente anche in Italia. A fine agosto a Rivabella, nella zona di Rimini, una tredicenne di Rimini aveva preso parte a una festa sulla spiaggia insieme ad altri amici, tutti minorenni. Dopo aver bevuto otto bicchierini di vodka ha cominciato a sentirsi male e si è accasciata. L’ha salvata un passante che ha chiamato l’ambulanza. Dalle analisi del sangue è risultato un tasso alcolico pari a 1,8. Anche i più recenti dati Istat lanciano l’allarme: i comportamenti a rischio per quanto riguarda l’alcol non riguardano solo gli ultrasessantacinquenni (il 38% degli uomini e l’8,1% delle donne) e i giovani di 18-24 anni (rispettivamente 22% e 8,7%), ma anche gli adolescenti. Si stima che nella fascia di 11-17 anni il 21,5% dei ragazzi e il e 17,3% delle ragazze ne ha abusato. Inoltre la popolazione più a rischio per il binge drinking è quella giovanile (18-24 anni): il 14,5% dei giovani (21% dei maschi e 7,6% delle femmine) si comporta in questo modo, per lo più durante momenti di socializzazione e il sabato sera. Ma la storia raccontata su Facebook dalla mamma americana è un monito per ricordare qunto gli esperti ripetono da sempre: l’alcol ai ragazzi al di sotto dei 15 anni è assolutamente sconsigliato perché può provocare danni seri a fegato e cervello.
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