DENUNCIA – Dopo l’incidente nel porto di Messina di stamani.
Cronaca Regionale

DENUNCIA – Dopo l’incidente nel porto di Messina di stamani.

 

 

In merito all’incidente fra il catamarano del servizio Metromare “Ferdinando M” e l’aliscafo dell’Ustica Lines “Edoardo M” verificatosi poco prima delle 12 di oggi nel porto di Messina, il Sasmant ha inviato una nota alle Autorità marittime di Messina e per conoscenza al Ministero dei Trasporti ed al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

 Nella nota il Sasmant chiede alle Autorità “di accertare –  a tutela della salute e della sicurezza degli equipaggi e dei passeggeri trasportati –  se fra le cause dell’incidente, oltre alla probabile avaria, possa aver inciso il livello di stress e di affaticamento dovuto a turni di lavoro non conformi alle disposizioni contrattuali e di legge”.

 Nelle settimane scorse il SASMaNT e l’ORSA- Navigazione avevano denunciato

I turni stressanti ai quali venivano sottoposti gli equipaggi utilizzati nel servizio Metromare  con impegni orari giornalieri e settimanali ben oltre i limiti contrattuali e normativi.

 Il Sasmant informa inoltre le Autorità marittime di aver formalmente notificato nei giorni scorsi – al consorzio Metromare e alle società RFI/Bluferries e RFI/Navigazione – un Atto Extragiudiziale di Diffida ad adeguare gli orari ed i turni di servizio alle disposizioni contrattuali vincolanti ed alle normative generali e speciali in vigore nello Stretto di Messina.

 L’atto formale è stato inviato per conoscenza anche al Ministero dei Trasporti per la funzione di vigilanza sulla corretta applicazione dei contratti, condizione indispensabile per l’accesso al pubblico finanziamento di cui gode il servizio di Metromare.

 

  Il Presidente Com.te Sebastiano Pino

allegati:

lettera alle Autorità Marittime

Copia atto extragiudiziale di diffida

Al    C.V. (CP) Antonino SAMIANI
Autorità  Marittima della Navigazione
dello Stretto di Messina

Al    C.V. (CP) Antonio MUSOLINO
Comandante della Capitaneria
di Porto di Messina

p. c.         Al    Comando Generale del Corpo delle
Capitanerie di Porto
Via dell’Arte, 16
00144  R o m a

p. c.        Al    Dr. Enrico Maria PUJIA
Ministero Infrastrutture e Trasporti
Dir. Gen. per il Trasporto  Marittimo
Via dell’Arte, 16   00144 Roma

Oggetto:     Servizio “Metromare dello Stretto” urto fra “Ferdinando M” e “Edoardo M”
del 6 settembre 2012 – Porto di Messina

^^^^^^
In relazione all’urto fra il catamarano “ Ferdinando M ” e l’aliscafo “Edorado M” verificatosi in data odierna, in fase di manovra di ormeggio alla banchina Luigi Rizzo del porto di Messina, scrivente O.S. espone quanto segue:
Nei giorni scorsi è stata formalmente notificata al Consorzio Metromare, alla società Bluferries e ad RFI-Navigazione, un Atto Extragiudiziale di Diffida ad adeguare gli orari ed i turni di servizio alle disposizioni contrattuali vincolanti ed alle normative generali e speciali in vigore nello Stretto di Messina.
L’atto formale si è reso necessario per cercare di porre fine alle continue violazioni, più volte denunciate, sugli orari di lavoro imposti agli equipaggi utilizzati nel servizio “Metromare dello Stretto”.
Oltre ai limiti di orario giornaliero ampiamente ed impunemente superati, il servizio Metromare utilizza equipaggi per lunghi ininterrotti periodi, anche per oltre 20 giornate consecutive, senza rispettare il  riposo minimo settimanale, costituzionalmente garantito. Questo avviene sia sulle Unità di Ustica Lines che su quelle di RFI/Bluferries.
Si chiede a Codeste On.li Autorità di voler verificare, anche attraverso i libri di bordo, la legittimità dei turni effettuati negli ultimi tre mesi nel servizio Metromare, che godendo del finanziamento Pubblico è tenuto invece a garantire la corretta applicazione dei contratti collettivi di riferimento.
Si chiede inoltre, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri trasportati, di voler accertare se fra le cause dell’incidente, oltre alla probabile avaria, possa aver inciso anche il livello di stress ed affaticamento dovuto a turni di lavoro non conformi alle disposizioni contrattuali e di legge.
Si rimane a disposizione per eventuali chiarimenti.
Distinti  saluti
–    Si allega “atto extragiudiziale di diffida” notificato il 03.09.2012

 Il Presidente Com.te  Sebastiano  Pino

 


ATTO EXTRAGIUDIZIALE DI  DIFFIDA

IL S.A.S.MA.N.T. – Sindacato Autonomo Stato Maggiore Navi Traghetto, con sede in Messina, Stazione Marittima, Salone Mosaici, in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore C.s.l.c. Sebastiano Pino,

contro

R.F.I. Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. in persona del legale rappresentante pro tempore con sede in Roma Piazza Croce Rossa 1;
Ing. Angelo Antonio Calluso, quale responsabile Direzione Navigazione di R.F.I. S.p.A. con sede in Messina via Calabria, 1
BLUFERRIES S.r.l. in persona del legale rappresentante pro tempore con sede in Messina Via Calabria 1;
Ing. Giuseppe Sciumè quale amministratore delegato di Bluferries S.r.l. domiciliato per la carica in Messina Via Calabria 1;
Consorzio Metromare dello Stretto in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in Messina Via Calabria 1;
Cap. Giuseppe Massa, quale direttore generale del Consorzio Metromare dello Stretto domiciliato per la carica in Messina Via Calabria 1;
e   per conoscenza
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Direzione Generale per il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, in persona del Direttore Generale Dott. Enrico Maria Pujia con sede in Roma, viale dell’Arte, 16
premesso
che da parte delle Società di Navigazione che operano il traghettamento sullo Stretto di Messina è in corso da alcuni mesi una strategia aziendale volta alla modifica dei turni e degli orari di servizio che sottopongono i lavoratori a stress particolari che rischiano di compromettere la sicurezza della navigazione e l’incolumità dei passeggeri trasportati e degli stessi lavoratori marittimi.
Dall’inizio del mese di Luglio 2012 in uno dei catamarani della Ustica Lines S.p.A.(mezzo di riserva), per il Consorzio Metromare dello Stretto l’equipaggio viene impiegato per un arco orario dalle 05,30 sino a dopo le 21,00, per oltre 15 ore consecutive. Risultano documentati, dai giornali di bordo, utilizzi di un singolo equipaggio per oltre 16 ore continuative.
L’Unità che effettua il servizio 2 di Metromare impegna un equipaggio per oltre 10 ore al giorno per 5 giorni alla settimana.
Interi equipaggi di Ustica Lines del servizio Metromare vengono utilizzati per periodi lunghi, anche di 20 giorni, senza alcuna giornata di riposo.
Un turno illegittimo è stato disposto ed imposto, anche sui mezzi veloci di RFI/Bluferries del Consorzio Metromare  per 6 giornate consecutive per un impegno di 48/50 ore settimanali, oltre ritardi eventuali ed inoltre risultano utilizzazioni di equipaggi per 10 giornate consecutive di lavoro senza alcun giorno di riposo.
Un turno simile è stato programmato da RFI Spa per la nave Logudoro con 6 giornate consecutive di servizio, dal Lunedì al Sabato, dalle 15.50 alle 24.00. Durante l’effettuazione di questi turni in diversi giorni si è verificato che l’equipaggio è rimasto in servizio fino a dopo le tre del mattino, con grave pregiudizio per la salute e la sicurezza dell’equipaggio e dei passeggeri.
Risulta inoltre che la società Bluferries abbia già programmato per le navi Fata Morgana e Riace turni di lavoro con tre equipaggi, invece dei cinque normalmente utilizzati da RFI e  dalle altre società nello Stretto di Messina. Questa organizzazione del lavoro sottoporrà gli equipaggi a turni di lavoro stressanti con pesanti ripercussioni sulla salute del personale e sulla sicurezza della navigazione.
Queste programmazioni privano il personale di bordo anche della possibilità di godere il riposo minimo settimanale che ha tutela costituzionale (art. 36 3° comma cost.).
Già la Corte Costituzionale (Sent. 23/1982) ha avuto modo di precisare che il riposo minimo settimanale deve essere garantito anche per la gente di mare nella misura di 24 ore continuative, e deve rimanere “distinto” dal riposo giornaliero di turno.
E’ appena il caso di rammentare che le disposizioni dell’Autorità Marittima in materia di tabelle di armamento di aliscafi, mezzi veloci e traghetti per lo Stretto di Messina, tengono conto della presenza a bordo solo di un singolo equipaggio, nella composizione “minima” per assicurare il mero servizio di conduzione del mezzo, atteso che a bordo non vi sono strutture predisposte per il riposo dei marittimi imbarcati, e conseguentemente una così ridotta composizione dell’equipaggio è strettamente collegata al ricambio dell’intero equipaggio alla fine di ogni turno di lavoro, al fine di consentire ai marittimi il riposo “a terra”.
In materia di sicurezza, poi, non si può fare a meno di osservare che ben cinque dei sei più rilevanti sinistri occorsi ad aliscafi e mezzi veloci in Sicilia negli ultimi anni, (Alexa Snav 2001; Giorgione Siremar 2007; Gigliola M. Ustica Lines 2007; Ettore M. Ustica Lines 2008; Platone Siremar 2009; Ettore M. Ustica Lines 2011; tutti con rilevanti danni, feriti e talora morti) si siano verificati in orario serale, con equipaggi stremati da  lunghe giornate di lavoro iniziate alle prime luci dell’alba, senza una sosta o un posto dove riposare, con un ambiente di lavoro sottoposto a forti rumori, vibrazioni e scuotimenti di ogni tipo, ampiezza, direzione.
Le commissioni amministrative di inchiesta hanno in ogni occasione sottolineato l’incidenza determinante del livello di stress e stanchezza, con la correlativa fisiologica riduzione dei riflessi e dei livelli di attenzione, sul determinismo dei sinistri.
L’attenzione per il fattore umano e per la limitazione dei livelli di stress e affaticamento quali strumenti di elezione per la prevenzione dei sinistri in mare è la base su cui si muovono le direttive e le convenzioni internazionali sulla guardia (SCTW 95) laddove sono espressamente previsti riferimenti alla necessità di  valutazione, gestione e predisposizione di correttivi relativi all’affaticamento (fatigue), con l’attribuzione di specifiche responsabilità.
ritenuto
Che in data 23.02.2000 si sono incontrate la Confitarma, e le segreterie nazionali delle OO.SS. Filt-Fit-Uilt- che hanno fissato una disciplina speciale per lo Stretto di Messina dell’orario di lavoro a bordo dei traghetti operanti nell’area dello Stretto di Messina.
Che tale determinazione contrattuale ha preso le mosse dalla constatata pericolosità della navigazione in acque ristrette ad alto traffico, e dal condiviso “intento di evitare incidenti dovuti ad errori umani che potrebbero causare perdite di vite e danni ecologici irreparabili” .
Ciò premesso, le parti sociali hanno contrattato e pattuito che “L’utilizzo di un singolo equipaggio non può superare le otto ore di lavoro giornaliero e le quaranta settimanali. Ai componenti dell’equipaggio devono essere riconosciuti ed effettivamente fatti godere due giorni di riposo all’interno di ogni periodo di sette giorni”.
Detto accordo contrattuale, “speciale” per la navigazione nello Stretto di Messina, proprio in forza della sua specialità, non è stato derogato da nessun altro accordo successivo e pertanto è ancora ad oggi vigente ed efficace.
Sul punto il Ministero Dei Trasporti  e Della Navigazione ha ribadito la vincolatività dell’accordo in parola già con nota 0695 del 29.03.2000 diretta alle Capitanerie di Porto di Messina e di Reggio Calabria, e la Capitaneria di Porto di Reggio Calabria con note 974 del 17.01.2002 e 23815 del 03.12.2002 ha espressamente inoltrato formali diffide alla Meridiano Lines S.p.A. ad attenersi alle disposizioni concordate nel predetto accordo, censurando orari di 48 ore settimanali divise su sei giorni lavorativi da 8 ore ciascuno, ossia ben al disotto delle prestazioni oggi richieste agli equipaggi nella indifferenza generale, e in particolare delle Autorità preposte al controllo .
ciò premesso e ritenuto si formula espressa formale

DIFFIDA

– alle Società e ai legali rappresentanti in indirizzo ad adeguare immediatamente gli orari e le disposizioni di servizio alle disposizioni contrattuali vincolanti e normative sopra richiamate.

CON L’AVVERTIMENTO CHE

– in caso di perdurante inottemperanza ferme le responsabilità, anche personali, saranno valutate tutte le azioni dovute nelle competenti sedi, a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori marittimi, e ai fini di prevenzione dei sinistri marittimi .
La presente è inviata per conoscenza al competente Ministero per la funzione di vigilanza sulla corretta applicazione dei contratti collettivi in riferimento alle condizioni dell’ammissione del Consorzio Metromare al pubblico finanziamento per l’esercizio della linea di navigazione.

S.A.S.MA.N.T.
Il Presidente  C.s.l.c. Sebastiano Pino

6 Settembre 2012

Autore:

admin


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