di Nino Lo Iacono
Mi sento veramente offeso come cittadino italiano e come uomo libero!
Il voto è segreto ed a prescindere da come deciderò di votare, la definizione di far parte di quell’accozzaglia che, secondo il Presidente del consiglio, si sarebbe coagulata intorno al NO, è quasi al limite di reato, infamante e lesiva dei nostri diritti.
E’ una fatto gravissimo che il Capo del Governo definisca l’anonimo elettorato con un termine così dispregiativo.
Il Governo deve tutelare tutti i cittadini a prescindere dalla loro ideologia, e della tutela fa parte anche l’onorabilità di ogni singolo italiano, onorabilità fortemente intaccata da questo modo di fare politica.
La Costituzione è il documento fondativo della Repubblica; è la carta a cui deve essere ispirata la vita democratica di ogni paese civile ed alla quale vanno conformate tutte le leggi.
Quindi di per sé deve essere un documento chiarissimo, comprensibile a tutti, anche e sopratutto a chi di politica e di materie legislative mastica poco.
Nonostante gli sforzi profusi dai sostenitori del SI, la riforma approvata dal Parlamento, risulta comprensibile solo a pochi o solo agli operatori del settore.
I continui richiami a commi ed articoli posti in altre pagine, rendono il testo farraginoso e ben lontano dalla intelligente semplicità che caratterizza il testo originale della nostra Carta Costituzionale, definita anche per questo, fino a qualche mese fa, “ la più bella del mondo”.
La corsa all’accaparramento di una probabile vittoria del NO, è soltanto un’idiozia.
Il voto a questo quesito sarà un’espressione di popolo totalmente trasversale agli schieramenti partitici.
Sarà una decisione ragionata su una proposta di modifica che alla fine , se fosse approvata, vedrebbe fortemente ridimensionata l’interlocuzione popolare, unico strumento , in una sana democrazia , garante del mantenimento della stessa.
L’art. 1 della nostra Carta Costituzionale è appunto l’espressione più alta e più nobile di Nazione veramente libera da cavilli e da ipoteche interne ed esterne.
Mi sembra però che certe modifiche apportate con questa riforma abbiano ridotto al lumicino l’intervento del cittadino –libero- elettore ed abbia reso inutile lo stesso art.1.
Il Senato sarebbe eletto da altri eletti in funzioni diverse (Sindaci, deputati regionali), cioè da figure che comunque devono rispondere alle segreteria dei propri partiti e quindi agirebbero secondo le indicazioni delle segreterie politiche.
Avremmo quindi un Senato di nominati.
Con l’attuale legge elettorale la Camera dei deputati sarà formata per la maggior parte da designati dalle segretarie dei partiti che sarebbero tutti i capilista, mentre con le preferenze, il cittadino dovrebbe scegliere dal secondo candidato in poi.
Anche per l’elezione dei rappresentanti delle così dette aree vaste che dovrebbero sostituire le province, il cittadino viene utilizzato solo come inerme spettatore di lotte intestine fra e nei partiti.
Questo appare e si evince dalla farraginosa e pasticciata riforma che nessun legislatore ancora ci ha spiegato nei minimi dettagli. Non ci saranno grossi risparmi a quanto sembra e, sommando tutte le conseguenze di quanto sopra descritto, di certo appare sempre più concentrato nelle mani di pochi sia il potere legislativo sia quello esecutivo.
Non mi appassiona l’accorata quanto conveniente difesa del NO da parte del M5S che fino a qualche anno fa sosteneva una riforma di questo tipo, non mi conforta il sostegno della destra che sta facendo del NO uno strumento meramente politico, né mi rallegra la posizione dei dissidenti del PD, che sono comunque votati al NO perpetuo senza convinzione alcuna.
Questo voto dovrà discernere dal convincimento personale di ogni cittadino, e quindi è necessario che qualcuno dia all’elettore medio, costituente la gran parte dell’elettorato, un chiarimento serio su questa proposta e non una bandiera di partito da sventolare in virtù di una ideologia.
La Costituzione è una cosa seria, talmente seria ed importante che non merita di essere sciorinata nelle lavanderie, sui tram o nei supermercati come sostiene il ministro Boschi.
Ognuno predica come può e dove può, secondo il proprio stile di vita, ma la Costituzione è un’altra cosa e quella che c’è ,pur con qualche limite, rimarrà sempre la più bella del Mondo.
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