Non c’è mai bisogno di molte parole per dire cose importanti; non c’è bisogno di molte parole quando si crede in ciò che si dice e si fa. Io sono ancora qua, dopo 15 anni, perché credo in un progetto politico che si lega indissolubilmente a quello dello sviluppo della comunità di Brolo.
Ai tanti amici che in questi giorni mi hanno chiesto perché mi ricandido, in una situazione come quella attuale in cui non si comprende bene chi siano gli oppositori – serpeggia in tutto il paese l’idea di un accordo sottobanco- rispondo, con l’onestà che credo mi abbia sempre contraddistinta, che io non ne so nulla e quindi sono e sarò sempre estranea ad accordi che comportino il tradimento delle indicazioni degli elettori.
Faccio solo un esempio, naturalmente limitato al campo della Pubblica Istruzione e della Cultura di cui mi sono occupata direttamente: le scuole di Brolo sono un esempio di buona amministrazione, sia per i locali, assolutamente a norma, sia per i numerosi servizi di sostegno e di supporto al diritto allo studio.
L’istituzione poi della scuola superiore per i servizi Alberghieri e della Ristorazione che porta ogni giorno a Brolo giovani di almeno 15 diversi paesi dei Nebrodi, forse l’unica forma di turismo permanente, ha aperto una nuova prospettiva socio-economica che dobbiamo cercare di alimentare con l’introduzione di nuovi indirizzi.
Per quanto mi riguarda, gli accordi politici hanno un senso solo se vanno nella direzione della ricerca del bene comune e se fatti alla luce del sole; inoltre, il rispetto che nutro per i nostri avversari politici mi impedisce di pensare che qualche candidato che si presenta col Dott. Bruno , abbia già concordato di cambiare coalizione.
Nella mia visione, l’amministrazione comunale , nella componente del Consiglio e della Giunta, è uno spazio dentro il quale i rappresentanti dei cittadini, stimolati anche dalla credibilità del sindaco, possono scambiare opinioni, riflettere sui problemi e sui bisogni per ricercare insieme soluzioni possibili.
E’ necessario un lavoro di squadra per costruire insieme nuovi modelli e guardarsi attorno, nel resto d’Italia, in Europa e nel mondo, per promuovere uno sviluppo sostenibile, migliorare la qualità della vita e dell’ambiente nel nostro paese.
Sono due le dimensioni su cui puntare per costruire il futuro di Brolo ed entrambe trovano ampio spazio nel nostro programma:- quella del capitale umano e sociale.
Un paese è evoluto quando sono evoluti i suoi abitanti in termini di competenze, di capacità relazionali, di inclusione e di tolleranza;-quella della governance. Adottare modelli di governo improntati a favorire la partecipazione civica, la democrazia diffusa, le pari opportunità, per dare centralità e attenzione ai beni relazionali e ai beni comuni.
Solo assumendo questa prospettiva, la politica comunale può diventare innovazione sociale, può creare cioè le condizioni infrastrutturali e tecnologiche per produrre innovazione, per risolvere problemi sociali legati alla crescita, all’inclusione e alla qualità della vita, attraverso l’ascolto e il coinvolgimento dei diversi attori locali coinvolti: cittadini, imprese, associazioni.
E’sicuramente cambiato il modo in cui l’amministrazione comunica con i cittadini, il sindaco Messina ha introdotto la comunicazione digitale (siti istituzionali, comunità in rete, gruppi , blog e così via), lo ha fatto per dare trasparenza al suo operato e all’operato dell’amministrazione ed è necessario proseguire su questa strada: rendere Brolo una città partecipata in cui la comunicazione è orientata a favorire il coinvolgimento dei cittadini nella gestione e mai più strumento di socializzazione per gruppi ristretti.
Molto è stato fatto e tanti progetti sono in cantiere (ne parlerà il sindaco), c’è sempre qualcosa che poteva essere fatto meglio; il mio impegno se ancora una volta avrò il consenso degli elettori, sarà dalla parte dei cittadini e con i cittadini, con tutti, indistintamente.
Maria Ricciardello
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