Si è sentito diffamato da quei giudizi espressi in aula e citati in un atto deliberativo. Così il professionista brolese si è rivolto al magistrato e ora sono undici i destinatari di avviso di conclusione indagini per l’ipotesi di diffamazione ai suoi danni in quanto all’epoca era l’ex presidente del consiglio comunale. Nino Ricciardello, che Brolo ricoprì quella carica tra il 1997 ed il 2007, prende le distanze da quei riferimenti che riguardano la proposta di rendiconto finanziario per il 2013, approvata in aula nel Settembre del 2016 quando parlando della rinegoziazione dei mutui operata dal consiglio comunale del tempo – 2005 e 2006 – questa venne tacciata come una “falsa rinegoziazione che avrebbe creato un danno ingente alle casse comunali”.
La notifica del provvedimento giudiziario, primo passo dell’avvio dell’iter processuale, era nell’aria.
Non si era fatto nessun mistero sulla denuncia presentata dall’ingegner Nino Ricciardello, ma l’effetto è stato ugualmente anche sotto l’aspetto mediatico, dirompente anche perché in molti sostenevano che non c’erano gli estremi del reato al punto che il vice sindaco Gaetano Scaffidi Lallaro, nella lista degli undici, ancora afferma:”Questa amministrazione rimane basita nell’apprendere la notizia della chiusura delle indagini per diffamazione – evidenziando che – con il provvedimento approvato dal consiglio comunale, infatti, non vi era intenzione alcuna di causare diffamazione, bensì si è voluto solo ed esclusivamente rappresentare, nel documento contabile del rendiconto 2013, i fatti così come riportati nel deliberato del consiglio comunale adottato con atto numero 3 del 2006. Il consiglio dell’epoca approvò la rinegoziazione di tutti i mutui contratti fino al 2005 con la CDP, deliberando l’assunzione di un nuovo ulteriore mutuo ventennale di € 6.809.059 con la BNL, maggiorato però di circa 809 mila euro oltre la somma necessaria all’estinzione anticipata”.
Il vicesindaco brolese continuando evidenzia che “il Sindaco Irene Ricciardello già nel lontano marzo 2015 ha inoltrato denuncia alla Procura della Repubblica di Patti ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti, che sicuramente staranno istruendo gli atti al fine di verificare quanto denunciato, nell’interesse pubblico ed in particolare per quello dei cittadini di Brolo. Inoltre l’amministrazione solo poche settimane fa si è attivata per conto proprio affidando incarico legale per richiedere l’annullamento totale o parziale del contratto di mutuo di che trattasi. Auspichiamo, per spirito di giustizia, che anche la magistratura faccia chiarezza sull’intera vicenda”.
Ma questo non è, al momento, bastato al giudice, e così per quanto detto e messo agli atti del consiglio è scattata l’accusa di diffamazione che ricade anche sul funzionario responsabile dell’istruttoria, mentre i consiglieri comunali risultano invece indagati per aver votato quella proposta.
Ovviamente quanto ad oggi, per Nino Ricciardello, è un punto e afferma: “La verità è che mi sono premurato di far presente per tempo, per iscritto e personalmente a ciascuno degli interessati, che ritenevo l’assunto cristallizzato in delibera, lesivo della verità dei fatti e di conseguenza dell’onorabilità di tutti quanti i consiglieri comunali che a suo tempo adottarono, legittimamente, quella delibera di rinegoziazione dei mutui.
Bastava che in fase di approvazione del relativo verbale, chi lo riteneva, chiarisse e rettificasse il proprio pensiero dissociandosi dal tenore delle precedenti dichiarazioni. Tutto qua.
Nessuno ha ritenuto di farlo e come se non bastasse dopo due giorni il vicesindaco mi ha fatto oggetto di una ulteriore, significativa, missiva, portata a conoscenza a tutti gli altri interessati, che in questa sede evito di commentare.
La giustizia farà il suo corso e chi vivrà vedrà. Intanto a rimanere realmente basito, ancora una volta, è un paese che non viveva un clima politico e sociale così avvelenato da oltre 30anni”.
Irene Ricciardello, il sindaco di Brolo, che casualmente non rientra tra gli avvisati perché non presente in quel frangente, pur non facendone esplicito riferimento, oggi posta su Facebook un riferimenato di piena solidarietá e vicinanza al suo #squadrone: “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola”. Il coraggio e la tenacia non si scalfiscono. Uniti… ora e sempre… #squadrone
Interessante anche il commento di Fabiana Aria, esponente dei “movimenti”, sul quale si potrebbe aprire un confronto: “Chi semina vento raccoglie tempesta!”
Ogni esempio protratto nel tempo – giusto o sbagliato che sia – verrà inevitabilmente seguito. Se si agisce con tolleranza, rispetto e attenzione verso il prossimo anche se si pensa di essere dalla parte delle ragione sarà molto più facile, in condizioni uguali o simili, ricevere ciò che di positivo si è dato come esempio. Se invece, si agisce con presunzione, pensando che il credere – se lo si è si vedrà…- di essere nel “giusto” legittimi ad andare contro tutti e tutto, senza risparmiare colpi anche sproporzionati e che esulano dal contesto in cui ci si trova allora, al moneto in cui si potrà si verrà ripagati con la stessa moneta. Una comunità non dovrebbe essere costretta per “difendersi” ad attuare certe scelte, indipendentemente dalle opinioni diverse, alcuni limiti non dovevano essere superati e queste sono le tristi conseguenze a cui sono certa che, se ce ne sarà l’occasione, ne seguiranno altre per scelta ormai, di tantissimi. Si sono esasperati troppi gli animi, come non capirlo… Che tristezza!”
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