Con una nota inviata a tutti i Senatori della Repubblica ed al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca l’on. Mariastella Gelmini, l’Associazione onlus ha denunciato l’incostuzionalità dell normativa ed ha richiesto l’eliminazione dalla legge di conversione del d.l. n. 78/2010 dell’elevazione del numero di alunni per classe con ragazzi con disabilità.
Ecco il testo della nota:
Pregiatissimi, dopo la manifestazione del 7 luglio a Roma, occasione in cui siamo scesi in piazza per protestare con tutte le nostre forze contro l’emendamento inequivocabilmente discriminatorio che riguardava le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento, ci troviamo di nuovo ad essere, nostro malgrado, oggetto di irragionevoli tagli.
È di venerdì, infatti, la notizia dell’approvazione in Commissione Bilancio, di un emendamento al D. L. n. 78/2010 che concede alle autorità scolastiche la massima discrezionalità amministrativa nell’individuazione del numero di alunni per classe anche in presenza di uno studente con disabilità, contravvenendo apertamente all’articolo 5.2 del DPR 81/2009. Tale DPR, come si sa, fissa a 20 il numero massimo di studenti che possono comporre una classe, in presenza di un alunno con disabilità. La norma in questione, si basa sul principio non negoziabile della qualità dell’inclusione scolastica, di cui godono tutti, alunni con disabilità e non. L’emendamento n. 9.143 presentato dai Senatori Esposito e Latronico, nel considerare come illimitatamente “possibile” la costituzione di classi con più di 20 alunni anche in presenza di bambini/ragazzi con disabilità, di fatto concede all’Autorità Scolastica un potere assoluto non più sindacabile nella composizione delle suddette classi. In tal modo, si ribalta il meccanismo precedentemente individuato dal D.P.R. n. 81/2009, secondo il quale la costituzione di classi più numerose, a detrimento di una maggior supporto di inclusione scolastica, avrebbe dovuto essere l’eccezione, di conseguenza adeguatamente motivata. L’odierno emendamento rischia, invece, di non evidenziare alcun perimetro legislativo entro il quale l’azione delle Amministrazioni Scolastiche possa muoversi, determinando di fatto una dismissione da parte del legislatore di qualsiasi sua prerogativa, in dispregio anche alla ripartizione costituzionalmente garantita dei poteri dello Stato.
Infatti, anche il c.d. “principio di ragionevolezza”, cui deve uniformarsi l’operato legislativo ex art. 3 della Costituzione, è del tutto assente nella norma così come emendata ed il suo testo sarebbe facilmente censurabile anche innanzi alla Consulta, per mancanza degli elementi essenziali della fattispecie: quando si può costituire una classe con più di 20 alunni?
Un’ulteriore conseguenza dall’approvazione dell’art. 9 così come emendato sarebbe il ricorso in massa ad impugnazioni davanti a tutti i Tar d’Italia degli atti amministrativi costitutivi di classi più numerose per evidente eccesso di potere, con incalcolabile aggravio per i conti delle Amministrazioni Scolastiche. Azione dalla quale tutte le Associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari, in primis Anffas Onlus, sicuramente non si esimeranno.
Restiamo fermamente convinti che non si possa pensare ad uno sviluppo, anche di efficienza, del sistema scolastico ragionando in termini di tagli, senza, viceversa, avere ben presente una visione politica d’insieme che si ispiri ai principi di pari opportunità e non discriminazione. A livello istituzionale, Anffas partecipa ai lavori dell’Osservatorio Ministeriale per l’inclusione scolastica insieme a numerose altre associazioni che si riuniscono nella Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – Fish e nella Federazione tra le Associazioni Nazionali di persone con disabilità – FAND.
In quella ed in numerose altre occasioni abbiamo sottoposto all’attenzione del Ministro Gelmini la necessità di rivedere l’approccio all’inclusione scolastica nel suo insieme, proprio per evitare situazioni come questa, in cui la necessità del risparmio economico vada a colpire scriteriatamente ciò che invece dovrebbe essere oggetto di investimento.
L’approssimazione con cui vengono trattati i temi della scuola e dell’inclusione scolastica in particolare avviliscono il nostro lavoro che si ispira quotidianamente ai principi della Costituzione Italiana in primis, nonché alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, resa legge italiana nel marzo 2009. Convinti che ad essere in gioco siano i diritti della collettività intera, ci uniamo alle dichiarazioni della FISH e della FAND, affinché valutiate con attenzione quanto sopra detto.
Pertanto, Anffas Onlus, onde evitare censure di incostituzionalità, aumento del contenzioso amministrativo, mancata chiarezza nei rapporti tra poteri dello Stato e tra amministratori ed amministrati, chiede che si voti l’eliminazione dall’art. 9 del D.L. n.
78/2010 del secondo periodo del comma 15, così come approvato in Commissione Bilancio (emendamento 9.143), che di seguito si riporta:
Al comma 15, in fine, è aggiunto il seguente periodo: «Le classi e le sezioni delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado che accolgono alunni con disabilità possono essere costituite anche in deroga al limite previsto dall’articolo 5, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81.».
Nella certezza del pieno accoglimento della richiesta.
Roberto Speziale
Presidente Nazionale Anffas Onlus