Il 30 di Settembre chiuderà lo “storico” distributore di carburanti di Sinagra. Quello della Esso, all’ingresso del paese. Chiude per per volontà di profitto delle logiche della multinazionale che lo riforniva. A darne notizia è l’attuale gestore della pompa di benzina.
Enzo Franchina, il gestore, evidenzia “Il distributore di Sinagra, dopo 53 anni e diverse gestioni, chiude chiaramente non per difficoltà finanziarie ma perché la Multinazionale ha deciso così. Una scelta che non tiene assolutamente conto dei numeri da brivido dell’ultimo anno: più di mille clienti 2 Comuni e circa 10 aziende private serviti”.
Una situazione che sa di paradossale in quanto il servizio di distribuzione (benzina, diesel, lubrificanti, altri servizi accessori compresi il pagamento con carte di credito, con servizio giornaliero dalle 7,00 alle 20,00) di fatto – oltre ad essere in attivo – svolgeva un servizio quasi sociale e comprensoriale in quanto serviva due comuni, Sinagra e Raccuja, e secondo il gestore era in “crescita”.
Ma questo non è bastato e l’erogazione del carburante – dicono quelli della Esso – cesserà a fine mese.
Per fare il pieno la gente dovrà andare nei paesi limitrofi o comunque spostarsi dal paese.
Andranno forse a San Piero Patti (ovviamente i residenti a Raccuja, dove comunue c’è già un distributore), a Ucria, Castell’umberto e Ponte Naso gli altri.
Una distanza media di 5 km, problematica sopratutto d’inverno per chi ha i piccoli mezzi di lavoro – o i classici “due ruote” , quindi – in questo caso – un’utenza composta principalmente da minorenni.
Penalizzata ovviamente anche l’utenza commerciale e industriale.
Un disagio che già a Sinagra si conosce bene.
Infatti qualche anno fa, per problemi gestionali, quella pompa di benzina restò chiusa per mesi … e tanti ricordano i problemi che ne derivarono.
“Un servizio che viene meno a Sinagra penalizzerà tutti e tutto – lamentano ora alcuni cittadini, consapevoli che difficilmente su questa scelta, gestita dal profitto della multinazionale, qualcuno possa far qualche cosa o esercitare pressioni, essendo una decisione di privati – certo è che ora avremo più strada da percorrere per fare i nostri rifornimenti”.
E’ un pezzo della storia del paese che se ne va, come altre se ne sono andate in questi ultimi anni. A quel rifornimento avvenivano incontri, saluti, era un punto di partenza per tanti, ogni mattina, tra un caffè e un saluto, per iniziare la giornata di lavoro.
Sono e saranno servizi che mancano e che penalizzano nell’insieme la qualità della vita dei paesi più piccoli che fanno i conti con i quotidiani che non arrivano, i servizi postali o bancari in tanti posti dimezzati, fruibili a giorni alterni, paesi che vengono tagliati fuori dalla grande distribuzione e con le loro economie soffocate dai centri commerciali, mentre emergono altre esigenze legate alla crescita anagrafica e alla gestione dei servizi alle persona.
Una decisione quella della Esso che fa restare l’amaro in bocca anche perché sembra che un’altro distributore, nei prossimi mesi, debba aprire proprio a Sinagra. Forse si poteva ottenere una proroga.
Forse si può ancora … mentre in paese c’è aria di mobilitazione.
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