DISSESTO DEL TERRITORIO – Politici e Tecnici al capezzale del moribondo
Cronaca Regionale

DISSESTO DEL TERRITORIO – Politici e Tecnici al capezzale del moribondo

DSC_0010A Gliaca di Piraino un Convegno sul “DISSESTO DEL TERRITORIO E RISCHIO IDROGEOLOGICO NEI NEBRODI – INTERVENTI”. Senza bandiere uniti per i Nebrodi.

DSC_0004Una partecipazione “di massa” ha caratterizzato il convegno sul “Dissesto del territorio e rischio idrogeologico nei Nebrodi”, organizzato dai circoli “Pio La Torre”. Sindaci, consiglieri, esponenti della protezione civile, ma anche semplici cittadini, tutti uniti affinché qualcosa di concreto si muova per il bene del nostro martoriato territorio. Non ha prevalso un colore politico o una bandiera, non hanno prevalso gli interessi dei partiti o delle associazioni, è emersa all’unanimità la volontà di farsi sentire a livello nazionale per reclamare ciò che spetta a territori abbandonati come quelli dei Nebrodi.

L’incontro si è aperto con i saluti dell’Assessore ai LL. PP. di Piraino, Maurizio Ruggeri, moderatore e promotore del convegno, che ha illustrato le problematiche di base presenti nel nostro territorio, come l’erosione della costa, le innumerevoli frane e la viabilità dei centri abitati.

DSC_0014Un pensiero dovuto è andato anche alle condizioni in cui imperversa l’autostrada A-20 Messina-Palermo, scenario di morti continue. Subito dopo è intervenuto il Sindaco di Piraino, Giancarlo Campisi. L’ “arringa” di Campisi è stata molto agguerrita sul tema dell’interessamento del governo nazionale nei confronti della situazione siciliana. Campisi ha parlato di un documento di inchiesta che tutti i sindaci dei Nebrodi dovranno scrivere al Parlamento, da sottoporre alla firma dei Deputati nazionali, affinché essi abbiano una visione più completa e mostrino più interesse nei confronti dei Nebrodi.

Il convegno è entrato poi nel vivo della discussione con gli interventi dell’Onorevole Giuseppe Franco, Presidente dell’Associazione Circoli Pio La Torre e dell’Ingegnere Giuseppe Natoli, esponente della stessa associazione.

L’Onorevole Franco ha definito “poco proficua la visibilità che alcuni politici hanno avuto nei momenti delle tragedie, quando i pensieri dei cittadini sono quelli di raccogliere i pochi oggetti rimasti e fuggire”. Anche l’Ingegnere Natoli ha puntato sulla poca conoscenza, a livello nazionale e purtroppo anche regionale delle caratteristiche geo-morfologiche del territorio. La prevenzione, secondo Natoli, è un processo che deve partire dal singolo cittadino, fino a giungere alle alte cariche, responsabili poi degli interventi da effettuare.

Uno degli interventi più sentiti è stato quello del Sindaco di San Fratello, Salvatore Sidoti Pinto. 

DSC_0015DSC_0007Dopo la catastrofe che ha colpito il paese nel febbraio 2010, provocando oltre 2000 sfollati, che ora ammontano a circa 800, il sindaco di San Fratello si è battuto più volte per ottenere l’intervento del governo nazionale, che si è ridotto, infine, alle visite di qualche ministro. Salvatore Sidoti Pinto ha infatti puntato sulla recente approvazione del cosiddetto decreto “Milleproroghe” , che lascia poco spazio ai territori della Sicilia. “Il nostro territorio non può accontentarsi solo delle mance” ha detto il sindaco di San Fratello, “abbiamo bisogno di interventi forti e risolutivi”.

Subito dopo è stata la volta del Sindaco di Sant’Angelo di Brolo, Basilio Caruso che ha dissentito dal generalizzare sul fatto che non è stato fatto nulla, sicuramente molto si deve fare ma i soldi dell’APQ ci sono e bisogna velocizzare la partenza degli altri interventi sul territorio; inoltre ha suggerito al legislatore di farsi promotore di una legge a favore e a difesa dei piccoli comuni in modo da intervenire tempestivamente in maniera preventiva sul territorio evitando disastri ben più grandi.

L’incontro è proseguito con l’intervento dell’Assessore ai LL.PP. della Provincia Regionale di Messina, Pasquale Monea, che dopo aver puntualizzato della necessità degli interventi sul territorio ha illustrato alla platea le modalità con cui ci si è mossi per intervenire con le somme a disposizione sull’intero territorio provinciale.

Molto efficace è stato l’intervento dell’Onorevole Filippo Panarello, il quale ha evidenziato anch’esso la mancanza della politica Nazionale nella vicenda del Dissesto idrogeologico della Sicilia, infatti ci si è dimenticati di Giampilieri, di San Fratello e di tutto il territorio dei Nebrodi tragicamente colpito; ha spiegato che gli unici interventi partiti sul territorio si devono ai fondi destinati e impegnati dal Governo Regionale con l’ultima finanziaria votata all’ARS.

Ha concluso i lavori il Capo della Protezione Civile Regionale, l’ing. Pietro Lo Monaco, il quale ha snocciolato tutti i dati in suo possesso, mettendo a nudo le responsabilità evidenti che ha il Governo Nazionale riguardo alle somme necessarie per ripristinare il sistema infrastrutturale dell’intero territorio messinese.

Inoltre ha voluto sottolineare di essersi  notevolmente “infastidito” per i soli 5 milioni di euro destinati alla Sicilia con il decreto “Mille proroghe”, considerato che regioni come Veneto e Liguria, sicuramente meno colpite della nostra, hanno goduto di elargizioni ben più sostanziose, non si può accetare a fronte di danni registrati sul territorio che ammontano ad oltre 870 milioni di euro l’elemosina distribuita da Governo di Roma.

Ha concluso, infine, invitando a mettere di fronte alle proprie responsabilità tutta la politica nazionale, di destra e di sinistra, affinché prenda coscienza piena dello stato di difficoltà in cui versa il territorio e se ne faccia carico.

comunicato stampa

28 Febbraio 2011

Autore:

admin


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