Ecco il Manifesto di Db curato da Fabio Granata insieme a Nello Musumeci: “da oggi parliamo solo di idee per cambiare la Sicilia ….al popolo non interessano le tattiche e le alleanze ..avanti!”
IL MANIFESTO DI DIVENTERA’BELLISSIMA*
Noi amiamo la Sicilia, Terra unica per stratificazione storica, culturale, ambientale e paesaggistica.
Noi siamo profondamente consapevoli di “non aver bisogno di una nuova Terra, ma di nuovi occhi per guardarla” e ci addolora che, fino ai giorni più recenti, i siciliani abbiano affidato il loro destino a uomini rivelatesi poi inadeguati.
Noi sappiamo che il grigiore attuale e il disastro economico, sociale, culturale e ambientale che ci circondano non rappresentano un destino ineluttabile, ma la conseguenza di anni di malgoverno e di scelte profondamente sbagliate.Noi riteniamo, di fronte a questa situazione di degrado, che le tradizionali rappresentanze politiche non abbiano, da sole, la credibilità, la forza e la capacità di elaborare un progetto per uscire da questa crisi profonda.
Noi crediamo che oggi la vera distinzione passi tra chi crede che tutto e tutti abbiano un prezzo e chi, come noi, crede che esistano valori non negoziabili sui quali costruire una nuova politica fondata sulla difesa dei beni comuni, sulla tutela dei più deboli, sulla valorizzazione del merito, sull’esaltazione delle specificità e delle qualità innovative e creative della parte migliore del nostro popolo e delle giovani generazioni.
Noi crediamo che sia indispensabile “rigenerare” la Sicilia attraverso un’azione lungimirante che abbia, finalmente, come unica stella polare l’interesse dei siciliani e della Sicilia.
Noi riteniamo che sia indispensabile:•la rigenerazione del sistema economico, per affiancare le imprese coraggiose che investono e valorizzano i lavoratori e per superare la asfissiante burocrazia che blocca i processi di crescita;•la rigenerazione della mobilità, per potenziare le nostre strutture aeroportuali e ferroviarie con un piano regionale che sostenga il diritto alla mobilità di persone e merci;•la rigenerazione culturale, per valorizzare il nostro patrimonio materiale e immateriale che, con ben nove siti UNESCO, rappresenta la più grande concentrazione del pianeta;•la rigenerazione ambientale, per bonificare i poli industriali, per introdurre Aree No Tax sul modello delle aree industriali riconvertite; per un piano regionale che tenda ai “rifiuti zero” (con impianti di riciclo e politiche per la raccolta differenziata) •la rigenerazione urbana, per restituire bellezza e funzionalità alle nostre Città e alle nostre campagne, rilanciando l’azione e il lavoro di progettisti e maestranze nel recupero del patrimonio edilizio;•la rigenerazione del territorio, per la prevenzione del dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza da frane, alluvioni, terremoti;•la rigenerazione del mare e dei litorali, per il rilancio della rete portuale, dei collegamenti con le Isole minori e delle spiagge;•la rigenerazione delle campagne, per riscoprire il valore sano dell’agricoltura, che deve tornare a essere occasione di sviluppo economico puntando sulla qualità delle nostre produzioni•la rigenerazione sociale, per un sistema della formazione e del lavoro che si fondi sul merito, sul valore e sui sacrifici, emarginando chi ha preferito gestire risorse piuttosto che creare professionalità;•la rigenerazione della sanità, per una governance libera dalla politica e impegnata solo nel diritto alla cura del cittadino, arginando così il triste fenomeno della emigrazione dei malati;•la rigenerazione del bilancio della Regione, per determinare sviluppo, quindi lavoro, anche attraverso l’uso dei fondi comunitari, da concentrare finalmente su interventi strategici;•la rigenerazione etica, per affermare l’idea di partecipazione politica come “cittadinanza attiva” e per allontanare dalle Istituzioni i troppi impresentabili che le occupano;•la rigenerazione dell’Autonomia, per una “specialità siciliana” delle responsabilità, delle opportunità, delle competenze che archivi l’immagine di una Regione con insopportabili privilegi.
Noi vogliamo una Sicilia finalmente libera dalle mafie e non più condizionabile dalle lobby di potere: una Sicilia che abbia la capacità etica ed estetica di rigenerare la sua immagine oltre i tristi stereotipi che la caratterizzano da sempre.
Noi, in una parola, vogliamo sopratutto amarla questa Sicilia e amarla nonostante i suoi difetti, consapevoli che sono anche i nostri difetti: quindi agire e non più lamentarsi, partecipare e non più delegare, pretendere diritti e non cercare favori, tutelare e aver cura dei beni comuni come e più dei nostri beni privati.
«Siamo poveri di beni pubblici perché essi possono essere difesi solo se sono diffuse piccole dosi di coraggio, di rispetto per la bellezza e di riguardo per i luoghi da cui non si possono escludere gli altri… Saremo tutti più ricchi non quando avremo ulteriormente incrementato il nostro bottino privato ma quando avremo restituito a tutti le strade, le spiagge, i giardini e quando saremo guariti dalla ricerca ossessiva della separazione, dell’accaparramento e della distinzione.
Allora la Bellezza tornerà a visitarci»
Noi crediamo – come Leo Longanesi – che più dei programmi contino le facce che li rappresentano: per questo, così come appare ridicolo parlare di rivoluzione pensando al volto di chi ci governa oggi, allo stesso modo noi, cittadini siciliani, sottoscrivendo questo Manifesto, ci affidiamo al volto e alla storia politica di Nello Musumeci, alla sua consapevolezza culturale, alla sua conclamata capacità di governo, alla sua onestà, alla sua lealtà e alla sua trasparenza.
Noi ci affidiamo soprattutto al suo essere uomo non condizionabile dall’eterno sistema di potere che ha sempre condizionato la politica siciliana e le sue scelte, ignorando il “bene comune” e calpestando la dignità e la qualità della vita dei siciliani.
Noi ci crediamo e sopratutto crediamo, come l’indimenticabile Paolo Borsellino, che questa Terra un giorno Diventerà Bellissima….*
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