A dieci anni dalla sua realizzazione, un modo degno per celebrare quest’importante anniverario, ritorna sullo schermo il film di Italo Zeuso che “racconta” un pezzo di storia dimenticata del paese. Ed intanto oggi l’estate brolese presenta…
Interessante operazione Amarcord a Brolo. Domani sarà proiettato il film “Ogni Giorno come se fosse l’Ultimo” di Italo Zeus, alle 21,30 alla sala multimediale.
La manifestazione, inserita dall’assessore al turismo Nuccio Ricciardello, nel programma dell’estate brolese vuole essere un omaggio al regista, ai protagonisti, pescatori, operai, braccianti, sindacalisti che allora promossero la protesta ch finì in unbagno di sangue e di arresti.
Ma rivedere quel film vuol dire anche rammentare l’esperienza che coinvolse tutto il paese di Brolo.
Un’esperienza unica dal grande impegno sociale e politico.
Rivedere il film vuol dire far rivivere il clima di quell’epopea ma anche rivedere i volti dei protagonisti del film, molti allora bambini, che veniva fuori da un “processo alla storia” che riabilitava contadini e pescatori dai soprusi degli agrari del tempo.
Ed intanto oggi a Brolo si vive la giornata dedicata alla Madonna dei Pescatori.
Il programma di questa domenica, 21 luglio, prevede infatti sul Lungomare la Festa della Madonna dei Pescatori. Una “prima edizione” di questa festa antica e che ormai è entrata in quelle più tradizionali del territorio, caratterizzata anche da qualche malcelata polemica e di certo non sopita.
Alle 9,00 l’Emersione del Cristo dai Fondali dello Scoglio e poi al tramonto dopo la Santa Messa (h.19,00) Processione delle barche. In tarda serata, alle h.21,30 LiscioD(A)…Mare.
In contrada Jannello Altoun’altra festa Popolare Religiosa, dedicata alla Sacra Famiglia di Nazaret, a cura del Comitato spontaneo dei festeggiamenti coordinato da Damiano Passarelli.
In serata intrattenimento musicale con la degustazione “du pani cunsatu”
Tornado al film.
Ne parla lo stesso Italo Zeus che diresse il film.
Sono passati dieci anni eppure sembra ieri il giorno in cui mi dissero: “vorresti girare un film su Brolo e il primo sciopero operaio in cui morì una bambina”.
Io ero pieno di entusiasmo e dissi si.
Ma ero solo.
E un film da soli non lo si può fare.
Era nata da poco un’associazione culturale, la “Sak Be”, un mio amico ne faceva parte e mi diedero il loro appoggio ma grande fu l’impegno anche dell’amministrazione comunale..
Eravamo un pò tutti incoscienti, chiamai Emilio Carulo e Gaetano Spagnolo per le riprese e il montaggio. La sceneggiatura fu scritta con l’aiuto di Giusy Piccolo, Enzo Avena, Antonella Nieri e Alessandra Macrì, il preside Angelo Villa, insieme al compianto professor Li Voti al quale ora il film è dedicsto, si occupò della lingua, volevo il dialetto siciliano degli anni 20.
La cosa straordinaria, che a dire il vero avevo provato anche con “Piccole memorie dimenticate” a Piraino, è stata la partecipazione della gente, che è andata aldilà della politica, dell’odio, dell’invidia.
Un’esperienza che oggi sarebbe di esempio.
Il presidente della Sak-Be, Pierluigi Gammeri, ha lasciato la seguente dichiarazione:
“Successe questo: vennero fuori dei documenti che raccontavano una storia risalente ai moti del 1921, nel secolo scorso. Una storia tutta Brolese dai toni duri, a tratti commoventi, che parlava di coraggio, ingiustizia sociale, miseria e ricchezza, sopraffazione. L’idea di girarci su un film alle prime apparve folle; ma quella sana follia presto contagiò tutti trasformandosi in euforia. Sotto la guida impeccabile di Italo Zeus riuscimmo a trasformare il paese in un set cinematografico, i cittadini divennero attori, scenografi, truccatori.
Non riesco a ricordare nessuna esperienza lontanamente simile a questa.
La possibilità di lavorare a contatto con professionisti di alto calibro fu una grossa occasione di formazione per tutti ma, soprattutto, rappresentò un momento straordinario di condivisione per la comunità. Venne fuori la parte migliore di ognuno di noi, stimolati come eravamo dall’idea di essere parte di un progetto comune. Ne venne fuori un prodotto di qualità; la proiezione fu una festa enorme che coinvolse persino i paesi limitrofi.
Quella primavera del 2009 segnò l’inizio di un’altra primavera, quella Brolese, fungendo da volano per la nascita di associazioni, per la costruzione di una piazza di confronto dalla quale nacquero eventi, manifestazioni, iniziative culturali che si protrassero negli anni a seguire.
Appare evidente, oggi, come tutto sia partito da lì, da quella straordinaria esperienza.”
Il film non nasceva a caso, C’era stato qualche mese prima, un vero e proprio processo alla storia, con la riabilitazione di quei giovani condannati per i moti del 21. Contadini, braccianti, pescatori, sindacalisti che rivendicavano diritti e considerazione. Venne anche uccisa una bambina, e nessuno venne condannato anche se il nome dell’agrario che sparò era noto a tutti.
E continuando Zeus racconta “un film che ha visto la partecipazione di attori di livello, come Antonella Nieri, Antonio Ianniello, Anita Zagaria e Andrea Tidona. Ma anche Domenico Minutoli, Giuseppe Pollicina, Cinzia Scaglione, Gaetano Mercadante, Beatrice Damiano e Anna Ricciardi, le cantanti Valentina Siligato e Nadia Impalà. E nella parte della bimba che perse la vita durante lo sciopero Angela Barà, la bravissima Francesca Princiotta.
Il trucco venne stato curato da Dora Calega e Katia Kaliò , parrucco Manuela Bonfiglio. La scenografia di Vittoria Cafarella e Pierluigi Gammeri. I costumi da Irene Corda – già costumista Rai – con l’aiuto di Mia Vilardo e del sarto Rosario Motta.
Nel brano “Duluri Mutu” scritto da me e da Valentina Siligato c’è l’essenza di quel film.
Alle musiche ci lavorò Francesco Mastrolembo con gli arrangiamenti di Pippo Faranda, e lo Zufolo di Gemino Calà.
Foto di scena: Melisa Scolaro; direttore di produzione Antonio Traviglia; aiuto regia Roberto Raffaele e Linda Mammana.
Il film non è perfetto, il budget era risicatissimo, ma nonostante questo siamo arrivati alla fine, con grande soddisfazione anche per l’impegno dell’amministrazione comunale di Brolo allora diretta da Salvo Messina – e sotto quest’aspetto devo rammentare la grande disponibilità di tutto il personale dell’Ufficio Turistico comunale che divenne il “cuore” della macchina organizzativa e logistica.
Grande ufficio stampa diretto da Massimo Scaffidi che ha avuto come risultato una proiezione spettacolare che ha riempito tutto il lungomare di Brolo. Le comparse d’altronde erano un migliaio, e le ringrazio tutte, come ringrazio il comune di Brolo , DVAMULTIMEDIA produzioni di Emilio Carulo e l’associazione dei comuni “Terra dei Lancia” Brolo-Ficarra.
Avrò sicuramente scordato qualcuno e chiedo scusa in anticipo ma voglio ancora ricordare alcuni “esterni” girati in location suggestive, come l’onirico Argimusco, che ci regalò anche le sue nebbie, il palazzo baronale di Ficarra, e qui anche la Fortezza Carceraria, la pietraia di San Marco…
Chissà, magari l’esperienza potrebbe ripetersi…
Italo Zeus
Nota a margine.
Dal film venne prodotto anche un libro fotografico zeppo anche di documenti storici, delle tesi difensive di quel processo alla storia, con la riproposizione dei dialoghi delle scene… ma oggi pochi conoscono quell’episodio, ritornato nel dimenticatoio.
Soprattutto i giovani di Brolo non ne hanno traccia… che peccato che chi potrebbe fare, soprattutto scuola, insegnanti distratti da altro, non comprendano l’eredità che lasciano sfumare.
da rivedere tutte le foto del film
da leggere:
http://www.dyoniso7outline.com/antonella_papiro_6.htm
http://scomunicando.hopto.org/notizie/tag/presentazione-del-film-di-italo-zeus/
altri articoli e foto su scomunicando – archivio