Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via
Cronaca, Cronaca Regionale

Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via

cono ricciardello

Avrebbe compiuto 80 anni il 2 dicembre, è andato via qualche giorno prima, in quella “Testa di Monaco” che volle creare quale primo esempio di turismo residenziale dei Nebrodi,quasi in antagonismo ed a voler spostare il baricentro turistico che si stava, al tempo, concentrando su Capo Calavà. Un esempio di imprenditorialità ruspante, nata dal nulla, che non aveva avuto in dono niente, che a pochi doveva dir grazie… fatta di ferrea volontà, di principi, di voglia di farcela.

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Così, dopo una lunga malattia,  Cono Ricciardello, per tutti “Don Cono”, ha “mollato.

“Mollare” un termine strano per lui, poco calzante per la sua personalità, difficile per etichettarlo.

Infatti era, ed i tanti che l’hanno conosciuto possono testimoniarlo, una forza della natura fatta da cocciutaggine, determinazione, volontà del fare… che non mollava mai

Imprenditore, self made man, Cono è stato una delle figure più rappresentative di quella generazione di “carusi brolesi” che, dopo la metà del secolo scorso, da artigiani si inventarono imprenditori e nell’Italia del boom sdoganarono Brolo verso il suo nuovo futuro.

Ci credevano, ci provarono, lo fecero.

Un passaggio importante, con conseguenze allora inimmaginabili per molti.

Ma non “‘pu Chiareddu“.

Aveva da subito le idee chiare.

Si passava dal latifondo all’era dell’impresa.

Dalla cultura dei “padroni” a quella dei datori di lavoro. Dal lavoro con “pico e pala” alle ruspe ed ai trattori. Dal catrame all’asfalto.

“Don Cono”, con altri tre fratelli, erano nato nella casa paterna, lungo la via Trieste. Casa rimessa a nuovo nel tempo, quasi a segnar il “senso di famiglia” e di appartenenza a lui cari.

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Era stato, tra i primi, appaltatore di opere pubbliche. Un passaggio di stato condiviso insieme a quei carusi che si chiamavano Vincenzo e Saro Agnello, Pippo e Carmelo, i fratelli Giuffrè, Carmelo Giuffrè, Salvatore Gasparro”u casciuni”, poi vennero i vari Pippo Bonina, Pippo Ricciardello, Fernando La Rosa e le tante imprese di oggi.

Brolo cambiava così, quelli erano gli anni del timido ammodernamento infrastrutturale dell’Isola. Dei rapporti tra Politica e Impresa, della Regione Siciliana e degli Affari, Di Lima, Merlino, Germanà.

Ma Don Cono era diverso dai tanti altri suoi colleghi.

Conosceva il sistema, ma giocava con la politica restandone ai margini, fatta eccezione all’epoca della “Spiga” con il suo ruolo di consigliere comunale a Brolo.

Giocava con la politica come faceva con i suoi figli sulla spiaggia di Ponte Naso.

Mai legato a nessuno, guardava da destra a sinistra – sponsorizzando anche le grande feste “rosse”, poi si fermava spesso al centro, ma intanto tesseva reti di amicizie, rapporti di stima, fatti anche di buone mangiate.

Poi questi ritornavano sempre utili… senza dove mai abbassar la testa.

Era un imprenditore poliedrico, per certi versi un visionario.

Laddove c’erano una spiaggia ed una scogliera ai piedi di un dirupo inaccessibile lui, era il 1966 gli anni di “sapore di sale”, ebbe la visione di un albergo.

Convinse ad affiancarlo nell’impresa il fratello maggiore, Nino, e nel 1972 inaugurò il Villaggio Turistico Testa di Monaco.

Che ancora – pur finita la parabola del bel turismo isolano quello delle tre settimane piene, dei weekend a base di aragoste e ostriche – è una delle locations più amene della costa settentrionale Siciliana, con un appeal tutto suo che gli permette di guardare ancora oltre i confini turistici di unire bellezza e anima.. e di questo, lui, don Cono, poco incline al mondo spirituale, ma amante dei sentimenti più puri, dell’amare, del saper vivere, certamente sorriderà annuendo e affermando che “l’idea mi piace”.

Quindi come dicevano, senza timori reverenziali ai più piazzati Batolo di Gioiosa Marea, Cono e Nino Ricciardello aprono da veri pionieri la stagione dell’imprenditoria turistica locale, e Cono rilancia qualche anno dopo con l’inaugurazione del “Costa Azzurra”, a Brolo.

Lui con Mariano Scarpaci e con un’altro Ricciardello, Nino, titolare del”Principe” di fatto inventano l’immagine di Brolo turistica, la “Costa d’Oro” , prodromo della Costa Saracena.

Ma le visioni di Don Cono non finirono mai.

Senza mai abbandonare il core business, investì ancora in quel file rouge del turismo,  insieme ad altre strutture fu sempre lui, diventato anche armatore, ad inaugurare, nel 1980, il primo servizio di collegamento giornaliero con le Isole Eolie.  La motonave, commissionata e costruita ad hoc si chiamava, manco a dirlo, “Marinella” come l’amatissima figlia.

E mentre, Nino, primogenito, studiava ingegneria, ma guardava già con interesse alla politica nelle file giovanili della Democrazia Cristiana, per Marinella che voleva padroneggiare l’arte dell’ospitalità, Don Cono volle il meglio e dopo il diploma la mandò a studiare direttamente in Svizzera al prestigioso Istituto Cesar Ritz.

Lui sapeva bene che le lingue, la padronanza tecnica di una professione che non era “il mestiere” era una grande opportunità per i suoi figli.

Forse perchè aveva completato soltanto le scuole dell’obbligo, senza mai rammaricarsene, voleva altro.

A Brolo, all’epoca, nelle scuole medie si insegnava il francese, roba superata.

“I ragazzi devono imparare l’inglese”. Ed inglese fu. Lezioni private e stages per entrambi i figli, forse caso unico tra gli adolescenti Brolesi di quella generazione, i primissimi anni 80, in Inghilterra.

Uomo dal carattere notoriamente forte, a volte quasi duro, incuteva timore, vuoi anche per i folti baffi che gli segnarono a lungo il viso, Cono Ricciardello era una persona brillante che oltre al lavoro riusciva a coltivare tanti interessi e tante passioni ad incominciare da quella per la Tiger di cui, ai tempi d’oro, fu a lungo vicepresidente del mitico Giovanni Germanà, ma anche l’arte e sopratutto la pittura.

Così Giovanni Dascola, alla pari di tanti altri, già affermato pittore siciliano degli anni settanta, spesso era suo ospite a Brolo.

La passione degli ultimi anni sono stati i nipotini, le gemelle Beatrice e Ludovica e Giorgio Cono.

Con Don Cono Ricciardello se ne va, assistito fino all’ultimo anelito di vita dall’amorevole signora Maria, che ne ha condiviso, da sempre, passioni, umori, sogni, un uomo ed un imprenditore d’altri tempi che tra intramontabili alti e fisiologici bassi, ha contrassegnato un epoca.

Specie sempre più in via d’estinzione.

 

I funerali si svolgeranno domani, martedì 1 dicembre, alle ore 15,30, nella chiesa di Maria Santissima Annunziata di Brolo

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Tante storie di Brolitani e Brolesi.
Scomunicando ne ha fatto una rubrica. Ecco alcuni titoli da ricercare nell’archivio del nostro giornale.

 

BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE

Brolo – Tutti meno uno

Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”

Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese

Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –

STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA

Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese

STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare

SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO

RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo

Poeti Brolesi – Vittorio Ballato

Personaggi – Brolo: l’ultimo saluto a “don Nunzio” Giuffrè

NINO SPEZIALE – “Le piene del torrente … e della mia vita”

Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”

LUTTI BROLESI – E’ morto uno dei “padri” del sindacalismo sui Nebrodi.

LA STAZIONE & BROLO – L’ULTIMO TRENO

DON SABBATURI – A BROLO, LA MORTE DELL’ULTIMO ARTIGIANO

DOLCEZZE BROLESI – Armando finisce tra i quaranta pasticceri fotografati da Giò Martorana

CINEMA E UOMINI – I Vitelloni “Brolesi”

CIAO VINCENZO – Ieri i suoi funerali a Brolo

CAMERA DEL LAVORO – QUELLA DI BROLO È “UNA FUCINA DI FORMAZIONE”

BROLO, BROLESI E IL CARNEVALE – Ettore Salpietro, uno scienziato nella tradizione della “festa”

Brolo e la Guerra – A 70 anni dallo sbarco

BROLO AMARCORD – Ecco la “Scuola”

BROLO “GELATO EXPO” – CHI CI SARÀ! ( storia dei bar di Brolo)

BROLO & LA GUERRA – Le foto dello sbarco

BROLO & LA GRANDE GUERRA -“CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE”

BROLO – SI CELEBRA, TRA ANTIMILITARISMO E COMMEMORAZIONI STORICHE, LO SBARCO AMERICANO DEL 1943

BROLO – Si celebra, tra antimilitarismo e commemorazioni storiche, lo sbarco americano del 1943

BROLO – Ordigno bellico rinvenuto in mare a Malpertuso, ultimo testimone dello sbarco degli alleati

Brolesi: Joe Ziino – Un “pezzo” di paese che va via… in America

Brolesi: A “Puntidda” – L’oste di Lacco, che ha attraversato un secolo … va via.

Brolesi, Pippo Cipriano – Pescatore, “bandito & pentito”… è morto

BROLESI CHE VANNO VIA – Mariano Scarpaci il “compagno” imprenditore

BROLESI – Tra ironia e amarcord

Brolesi – Santa Lucia del ’41, quando “Ciccio” s’inabissò

BROLESI – Ricordando Carmelo Ricciardello, “inghiottito dal fango” nell’alluvione di Scaletta

BROLESI – Piccoli meccanici … era il 1955

BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”

Brolesi – Morire per un lavoro.

BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ

BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”

Brolesi – La buona pesca

Brolesi – La Bidella

Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli

BROLESI – Indaimo e gli altri in consiglio comunale

BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”

BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda

BROLESI – E loro andavano all’Università

BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista

BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.

BROLESI – “Reverendi”

Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.

Brolesi – “Peppinello”

Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”

Assenze – Ciao Giovanni.

Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”

ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU

AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta

A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano

PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE

Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via

 

 

 

30 Novembre 2015

Autore:

redazione


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