DON ENZO CARUSO –  Educazione dei figli? Siamo sotto un regime totalitario
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DON ENZO CARUSO – Educazione dei figli? Siamo sotto un regime totalitario

enzo caruso parroco di brolo

Quando lo Stato si eleva a detentore dei principi morali e sottrae alla società il diritto di orientare, secondo i propri valori, l’educazione dei propri figli, non siamo più in uno Stato laico e liberale. Siamo sotto un regime totalitario. Punti e spunti di riflessione da parte di Don Enzo Caruso dopo la sperimentazione in Francia di cui parla l’articolo pubblicato da “Tempi” appresso riportato.

don enzo caruso brolo

 

Della vera laicità non c’è più traccia. Si può essere omosessuali per orientamento.

Ma non si può insegnare ai bambini, nelle scuole, che nascere maschio o femmina è solo uno scherzo della natura che nulla a a che fare con il diventare uomo o donna e che i generi “maschio” e “femmina” sono stereotipi di una cultura retrograda e oscurantista…

E che diventare uomo o donna è solo il frutto della libera scelta che ognuno matura, facendo, sotto la guida dell’istituzione scolastica e altre agenzie, esperimenti sul proprio corpo e sulla propria psiche, individiali e di gruppo già negli anni della crescita adolescenziale e perfino nell’infanzia.

Questo è un attentato contro l’umanità, più pericoloso ancora del terrorismo delle bombe, perché destruttura completamente l’identità della persona, negli anni più indifesi, lasciandola ridotta a brandelli e incapace di ricostruirsi.

Lo Stato e la scuola non hanno nessun diritto di assumersi il compito di insegnare ai bambini e adolescenti come si sceglie il proprio sesso.

Enzo Caruso

tempi loghi

Riferimento

http://www.tempi.it/francia-indottrinamento-gender-e-servito-esempi-di-rieducazione-in-una-scuola-media#.V5shIVSLR1t

Francia, l’indottrinamento gender è servito. Esempi di rieducazione in una scuola media

Così si «decostruiscono gli stereotipi di genere» e si fa propaganda politica con i compiti delle vacanze di «insegnamento morale e civico»

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Bei tempi quando per le vacanze gli insegnanti commissionavano agli alunni esercizi di matematica e italiano. Oggi la scuola deve occuparsi di problemi molto più seri e così studenti francesi di prima media (11 anni) si sono visti consegnare in classe, per le vacanze in occasione della Festa di tutti i santi, un compito intitolato: “Quali sono le sfide di una cultura dell’uguaglianza tra bambine e bambini?”.

PROGRAMMA NAZIONALE.

La tipologia di compito conferma in pieno le preoccupazioni di chi temeva che la scuola della République avrebbe «messo in opera un vero indottrinamento di massa».

L’anno scorso, infatti, dopo il fallimentare esperimento dell’ABCD dell’uguaglianza, il governo francese di François Hollande ha deciso di rimpiazzarlo con «un programma molto più ambizioso»: a partire da quest’anno, dunque, «tutte le scuole, tutti gli insegnanti e tutti gli allievi» sono costretti a intraprendere l’«insegnamento morale e civico» nei quali si deve insegnare «l’uguaglianza tra femmine e maschi» con lo scopo esplicito di «decostruire gli stereotipi di genere», insegnando teoria del gender e «identità di genere».

COMPITI PER LE VACANZE. Come si insegnano tutti questi difficili concetti? Ecco un piccolo esempio di una scuola media del dipartimento Maine e Loira. Ai ragazzini viene chiesto di definire «che cos’è un pregiudizio e uno stereotipo» e di «completare una tabella sugli stereotipi su bambine e bambini» a partire dalla visione di un video creato dal ministero dell’Educazione nazionale.

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IL CARTONE ANIMATO.

Nella serie video di Vinz e Lou, nella puntata “Sotto la lente di ingrandimento“, i bambini-scienziato guardano degli insetti e si chiedono come si possa capire se siano maschi o femmine. Ai bambini-scienziato non viene in mente di identificarli attraverso la loro anatomia, non sono così retrogradi da pensare che questa abbia qualcosa a che fare con l’identità, che è piuttosto quella di genere.

Perciò pensano di scoprirlo attraverso le attività.

A Vinz viene una grande idea: quella di vedere se agli insetti piace giocare a calcio o no. Il ragazzo conclude di conseguenza: gli insetti che giocano a calcio sono maschi, quelli che si tengono in disparte per chiacchierare sono femmine. Ci penserà Lou, con l’aiuto di due ragazze che nel prato vicino al laboratorio giocano a calcio meglio di Maradona, a fargli cambiare idea e a insegnargli che «i cliché non rappresentano sempre la verità».

 

STEREOTIPI DI GENERE. A partire da questo video e da altri strumenti didattici forniti dal Ministero, agli alunni di 11 anni del collège francese viene chiesto di identificare degli stereotipi. L’obiettivo del compito assegnato è quello di insegnare che il genere non è in alcun modo collegato al sesso e che l’unico fondamento di certi stereotipi risiede nelle storture imposte dalla società. Ma il compito assegnato prosegue e oltre a chiedere ai ragazzi se «oggi ci siano ancora pregiudizi e stereotipi», domanda: «Perché bisogna lottare contro questi pregiudizi?». E ancora: «Quale slogan nel cartone animato Vinz e Lou può combattere gli stereotipi?».

PROPAGANDA ELETTORALE.

L’esercizio rimanda infine al sito del governo e alla sezione dedicata all’uguaglianza tra uomini e donne, nel quale diversi video del ministro Najat Vallaud-Belkacem spiegano come il governo Hollande stia cercando di lottare contro gli stereotipi di genere e come «ci sia bisogno dell’impegno di tutti». A questo punto, le ultime due domande del compito delle vacanze riguardano concetti espressi nei filmati del Ministero: «Dopo la campagna [governativa] del 2013, quali disuguaglianze esistono ancora tra uomini e donne? Dopo la campagna [governativa] del 2013, qual è lo slogan dello Stato?».

SCUOLA DI RIEDUCAZIONE.

Una delle risposte giuste sarebbe: «In Francia una donna lavora in casa un’ora e 45 minuti in più al giorno di un uomo». Lo slogan invece è questo: «In Francia, tutti gli uomini nascono liberi e uguali… tranne le donne». Non c’è da stupirsi se in tanti accusano il governo di aver trasformato la scuola francese (sempre più in crisi da ogni punto di vista) in un campo di rieducazione, dove, oltre all’indottrinamento, viene profusa propaganda politica a piene mani.

 

 

29 Luglio 2016

Autore:

redazione


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