Cultura

DOPO l’8 MARZO – Omaggio alle donne dell’Ira

Loro festeggiavano anche così… Derry. Festa della donna. 8 marzo 1969. Auguri a Robert Gerard “Bobby” Sands che nasceva proprio oggi  9 marzo 1954.

Le compagne di Bobby Sands. Le donne e la guerra in Irlanda del Nord”

Molto spesso la memoria di ciò che accade viene affidata ai simboli: figure in grado di trascendere nel mito ciò che nella realtà è fatto di piccoli e grandi eventi quotidiani, “notizie” che nessun giornale si sognerebbe mai di pubblicare. La guerra in Irlanda del Nord non sfugge a questa regola. L’opinione pubblica è al corrente del conflitto grazie al sacrificio di chi come il patriota repubblicano Bobby Sands, si lasciò morire, il 5 maggio del 1981 dopo 66 giorni di sciopero della fame, o attraverso qualche film, coraggioso che affronta la questione irlandese e ci regala sprazzi dei quella terribile situazione vissuta dalla popolazione nord-irlandese, in una terra costretta ad essere l’ultima colonia europea.

Una guerra della quale non si sa praticamente nulla.

Ci sono buoni libri da leggere, come quello di Silvia Calamari “Le compagne di Bobby Sands. Le donne e la guerra in Irlanda del Nord” in grado di rompere la congiura del silenzio dando voce alle donne di una terra tormentata: protagoniste di sofferenze indicibili affrontate con forza e dignità in una situazione in cui, alla violenza diffusa, agli omicidi mirati e alle persecuzioni politiche, si aggiungono problemi come la povertà cronica, la disoccupazione endemica e il degrado sociale dei quartieri.

Il risultato è un libro prezioso: un testo vivo come il dolore sopportato da chi ha lottato a fianco di Bobby Sands e come la speranza con cui, malgrado tutto, si continua a pretendere per Irlanda un futuro migliore.

Ai tempi  della Festa delle Donne l’omaggio a loro è doveroso.

Nella foto in alto, sotto il titolo:  LA RAGAZZA CON IL WIDOWMAKER: LE COMBATTENTI DELL’IRA E LA BATTAGLIA DI GENERE. Irlanda del Nord, anni 70′.

Questo foto fu scattata da Colman Doyle a Belfast.
Raffigura una giovane donna che imbraccia un fucile d’assalto. Si tratta di una militante dell’IRA, l’organizzazione paramilitare che ha lottato per l’indipendenza dell’Irlanda del Nord dal Regno Unito.
L’arma in mano della ragazza è un AR-18, soprannominato dai militanti dell’IRA “The Widowmaker”.
In Irlanda moltissime donne si arruolarono nelle file dei vari movimenti armati che lottavano per l’indipendenza. Per un certo periodo vennero utilizzate in ruoli non militari: nascondere armi, portare informazioni, tenere i collegamenti con gli uomini in carcere.
Con il tempo, però, nel conflitto nord-irlandese le combattenti hanno distrutto gli stereotipi di genere finendo per occupare gli stessi incarichi degli uomini. In particolare le donne spesso furono incaricate di piazzare ordigni esplosivi in luoghi sensibili. Molto noto divenne l’espediente di nascondere le bombe all’interno dei passeggini per aggirare i controlli dell’esercito britannico.
Le donne dell’IRA divennero famose anche perché spessissimo furono immortalate con mitra, passamontagna e gonna, a sottolineare la battaglia di genere che portavano avanti dentro la battaglia per l’indipendenza.

Compleanni

9 marzo 1954 nasce Robert Gerard “Bobby” Sands attivista e militante della Provisional IRA (Irish Republican Army).
Arrestato con altri tre il 14 ottobre 1976 dopo un attentato e alcune sparatorie avvenute nella zona, anche se il giudice ammise non c’erano collegamenti tra i fatti e Sands, i quattro arrestati furono condannati a 14 anni di reclusione per il solo possesso di una pistola.
I primi 15 giorni dell’isolamento Bobby venne costretto a passarli completamente nudo. Il trattamento riservato ai militanti repubblicani nelle galere di Sua Maestà era inumano, non potevano recarsi nelle latrine senza subire pestaggi dai secondini, così iniziarono per protesta ad imbrattare le pareti con gli escrementi per poi vederle pulire dalle guardie.
Frequenti erano i pestaggi, lunghi periodi di isolamento nelle celle di punizione, diete forzate, torture psicologiche e fisiche, tutto con il pieno consenso delle autorità britanniche.
ùI detenuti si rifiutarono di lavarsi, di indossare gli abiti da carcerato e di svolgere lavori.
Nel 1980 si unirono alla loro protesta anche le detenute della prigione di Amargh. All’inizio del 1981 con altri detenuti repubblicani Bobby Sands iniziò uno sciopero della fame (hunger strike) per ottenere lo status di “prigionieri politici”, status negato dal governo Britannico. La storia dei dieci dell’H-Block inizia a diffondersi all’esterno grazie a documenti, pensieri, diari, lettere scritte su piccoli pezzi di carta igienica trafugati dai parenti. Bobby Sands diventa talmente denutrito che deve essere “imbragato” in un apposito pigiama imbottito per evitare che le ossa gli trapassino la pelle. L’11 aprile 1981 viene candidato alle elezioni ed eletto deputato a Westminster.

Il 5 maggio 1981 alle ore 1.17, dopo 66 giorni di sciopero della fame, muore.

Per tutta la notte e il giorno dopo, violenti scontri si diffondono in tutto l’Ulster. “Bobby Sands era un criminale. ha scelto di togliersi la vita” commentò Margareth Thatcher.
Ai suoi funerali del 7 maggio parteciparono oltre 100.000 persone.
Nel corso dello sciopero, durato fino al 3 ottobre 1981, altri nove detenuti seguirono Sands nella tomba.
Tiocfaidh ár lá
(Verrà il nostro giorno)

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Redazione Scomunicando.it

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