L’adolescenza, uno dei periodi più difficili della vita, che coinvolge non solo i ragazzini, fa emergere problematiche sempre nuove, legate anche a tempi ed ere, mode e costumi.
E l’uso di droghe tra adolescenti, sempre più giovani, è quello che oggi a Brolo diventa un fenomeno che fa discutere.
Terra di spaccio, Brolo al pari di altri centri, non fa mistero di questa realtà.
In queste settimane si è registrato un giro di vita da parte dei Carabinieri e di altre forze dell’ordine, anche con blitz repentini nella villa comunale e nei luoghi eletti alla “fumata del cannone”.
Un giro di vite che nell’hinterland ha portato ad arresti e sequestri, visto che lo spaccio potrebbe essere il comune denominatori di altri inquietanti episodi di violenza registrati ultimamente anche a Brolo.
Ma il grido d’allarme, che sottolinea come l’età del consumo delle droghe si sia notevolmente abbassata, è quanto accaduto nei giorni scorsi, quando da uno zaino di un appena adolescente, ispezionato dai militari, è venuta fuori l'”erba”.
Ma è importante andar oltre al semplice episodio dove la pressione dei coetanei, la curiosità, e la disponibilità di droghe, diventano fattori che spingono alcuni adolescenti – giovani e vulnerabili ma anche senza punti di riferimento certi o attenti- ad assumere queste sostanze.
Bisogna valutare le “pressioni” subite dai giovani; il ruolo del Gruppo; ma sopratutto l’allarme sociale deriva dal fatto che le droghe sono presenti e possono facilmente essere offerte anche a minori, che spesso sono convinti o portati a pensare che non ci sia nulla di male nell’assumere la droga, perché “tutti gli altri la assumono”.
Ci vuole un controllo in questi casi, non necessariamente repressivo, un aiuto, derivante anche da quel “tavolo tecnico” – auspicabile – dove i ruoli siano definiti e ci sia ampio spazio per l’agire degli operatori, qualificati e “attrezzati” e non alimentato solo da vuote discussioni – da salotto -.
Annullare le false certezze, diffuse tra gli adolescenti su problema dell’assunzione di droghe. Ecco bisognerebbe partire da qui.
La maggior parte di questi ragazzi oggi crede che il primo utilizzo di droghe è insignificante. Essi pensano che non si crei una dipendenza immediata dopo il primo tentativo, anche se tendono a farne uso ulteriormente.
Oggi quanto è successo – il controllo su ragazzini – accende i fari sulla facilità dell’accessibilità a queste sostanze tra gli adolescenti.
[Anche se la dirigente scolastica smentisce la notizia del blitz con un post su facebook – ma il problema ovviamente non è se i controlli sono avvenuti dentro o fuori la scuola se sono stati effettuati da un pattuglione di unità cinofile o da da un semplice graduato. Questo qui è marginale, non è il dato di cronaca che si ingigantisce per essere notizia. Ma la notizia è e si vuole solo mettere in luce l’emergente problema, la droga tra i giovanissimi, attenzionandolo a tutti, senza assolutamente, qui, dar colpa a specifiche realtà dentro le quali transitano i giovani- ndr]
Controllare, e qui il ruolo delle Forze di Polizia è determinante, la rete dello spaccio – che non si fa scrupolo di vendere hashish o cocaina ai più giovani – diventa un’esigenza. Annullare le velate complicità, le amicizie di comodo che creano quelle reti d’omertà dove poi lo spaccio – anche della polvere bianca – trova agio.
Gli adolescenti hanno bisogno di essere seguiti per creare consapevolezza tra loro e per aiutarli a fare scelte migliori nella loro vita e qui un ruolo importante nasce e si determina anche dalla Famiglia che deve essere attenta a percepire i segnali che l’adolescente lancia, tra paure, insicurezze, disaggi, ricerca di denaro, sbalzi d’umore, e strane frequentazioni.
Poli di osservazione poi diventano insegnanti e docenti che spesso passano più tempo con loro degli stessi genitori e che sono osservatori privilegiati del mondo giovanile.
Ma in una piccola comunità come Brolo, alla fine tutti siamo responsabili… e la denuncia delle piazze dello spaccio dovrebbe diventare un obbligo per tutti.
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