Cronaca

DROGA – Scossone alla rete di spaccio sui Nebrodi

Nell’imponente operazione congiunta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Guardia di Finanza di Messina, che ha smantellato l’organizzazione criminale dedita al traffico di droga messa a nudo anche la rete degli abituali assuntori di cocaina e quelle dei i pusher.

L’operazione ha visto coinvolta un’unità di investigatori altamente professionali, i cui sforzi hanno portato alla luce un intricato intreccio di attività illegali che si estendeva su un vasto territorio.

L’indagine è stata condotta con la massima segretezza e precisione, grazie all’impiego di tecniche investigative tradizionali come l’osservazione, l’appostamento e i controlli. Tuttavia, il successo dell’operazione è stato ulteriormente garantito dall’integrazione di strumenti moderni, tra cui intercettazioni telefoniche e ambientali. Questa combinazione di approcci ha permesso agli investigatori di ricostruire in modo dettagliato i ruoli e le funzioni dei singoli membri dell’organizzazione criminale.

L’obiettivo primario dell’organizzazione era il traffico di droga, con un’attenzione particolare rivolta a una vasta rete di acquirenti distribuiti nei comuni tirrenici.

Sotto indagine gli assuntori e gli spacciatori di Sant’Angelo di Brolo, Brolo, Raccuja, Sinagra, Capo d’Orlando, Gioiosa Marea, Patti, Naso, Ficarra e Piraino. Qui la “rete” era particolarmente abili nell’evitare le autorità, spostando la droga in modo discreto e distribuendola con grande precisione.

La consorteria criminale aveva stabilito la propria base operativa nei territori di Sant’Angelo di Brolo e Raccuja, mantenendo stretti legami con esponenti del clan mafioso dei Bontempo Scavo di Tortorici. Inoltre, aveva stretti contatti con fornitori provenienti dalla Calabria e da Catania, facenti parte dei noti clan criminali Pelle-Gambazza, con influenza nei comuni calabresi di San Luca e Bovalino, e Alleruzzo-Assinnata, con presenza nel comprensorio catanese di Paternò, entrambi affiliati al clan Santapaola Ercolano.

Questa attività investigativa dimostra ancora una volta l’enorme importanza attribuita alla lotta contro il crimine organizzato dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Guardia di Finanza di Messina.

È evidente che il traffico di droga rappresenta una delle principali fonti di finanziamento per organizzazioni criminali strutturate, e il territorio della provincia messinese, con la sua posizione strategica come porta d’ingresso alla Sicilia, è un punto critico per il controllo di tali attività illegali.

L’operazione è un chiaro esempio dell’impegno delle autorità nella lotta contro il crimine organizzato e un avvertimento per coloro che cercano di prosperare attraverso attività illegali.

Redazione Scomunicando.it

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