E’ morto stamani a Monza. Suo padre Gian Luigi inventò Tex, che va avanti dal 1948 con immutato successo. La Sergio Bonelli Editore pubblica molti altri fumetti di successo, tra cui Dylan Dog. Il Comune di Milano nel 2008 lo insignì dell’Ambrogino d’oro. Bonelli si è spento a 79 anni all’ospedale San Era il “padre” di Tex, Diland Dog,
Figlio di Gian Luigi Bonelli, papà di Tex e fondatore della casa editrice Audace, iniziò giovanissimo a lavorare nel mondo dei fumetti nell’impresa di famiglia, ricoprendo i più svariati incarichi: da magazziniere, fino ad autiore delle risposte alle lettere dei lettori.
Nel 1957, subentrando alla madre Tea, prese la guida della casa editrice Cepim, la futura Sergio Bonelli Editore, una delle realtà italiane più importanti nel mondo dei fumetti.
Ma la vita di editore non gli bastava. E così, utilizzando lo pseudonimo di Guido Nolitta, si cimentò come sceneggiatore (sempre di fumetti).
Nel 1961 ideò uno dei più grandi successi della sua casa editrice: Zagor, un “ibrido” tra Tarzan e il western.
Nel 1975 ebbe la luce il suo personaggio preferito: Mister No, un ex soldato statunitense che vive nella Manaus degli anni Cinquanta.
Nel 2008, a coronamento di una grandissima carriera, il comune di Milano lo insignì della massima onorificenza cittadina, l’Ambrogino d’oro.
Bonelli era sposato con la signora Beatrice e aveva un figlio, Davide, responsabile marketing della casa editrice.
fonte L’unità.
Chi è Tex
Tex oltrepassa i limiti del genere. Pur essendo un personaggio western, vive spesso e volentieri avventure ai confini della realtà, alla “Twilight Zone” (o, più modernamente, alla “X-Files”).
Non a caso, il suo Nemico per eccellenza è un mago, Mefisto. Tex si è scontrato più volte con il soprannaturale.
Ha combattuto i seguaci del vudù, che gli hanno scatenato contro orde di zombi, ha affrontato streghe e lupi mannari.
Ha lottato con esseri immortali, come l’egiziano Rakos, con i discendenti di Maya e Aztechi, e con le loro arti magiche. In molte storie, di tipo fantastico, lo ha aiutato lo studioso-stregone El Morisco, esperto di scienze occulte. Tex ha il massimo rispetto delle pratiche magiche dei medicine-man indiani, che gli hanno salvato la vita in numerose occasioni. E non si scompone di fronte a niente: ha incontrato più volte degli invasori alieni (di tipo umanoide o vegetale, un po’ come “La Cosa da un altro mondo”) in storie che sono un omaggio ai B-movies degli Anni Cinquanta. Ha visto i fantasmi della “Dama di Picche” e di un vecchio frate perseguitare e uccidere i propri assassini, ha scoperto il segreto della mitica pietra filosofale (che trasforma il piombo in oro).
Per molti anni, le storie di Tex non hanno avuto una collocazione storica ben definita (adesso la precisione storica è aumentata e si può azzardare che siano ambientate intorno agli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento). Tex ha potuto combattere la Guerra Civile, ha decimato la banda Dalton, ha sconfitto il “Mucchio Selvaggio” di Butch Cassidy, ha incontrato Geronimo e ha lottato dalla parte dei rivoluzionari in Messico. Ha sventato un attentato al presidente Grant e ha scoperto i veri uccisori di Abraham Lincoln.
Alcuni di questi avvenimenti sono difficilmente conciliabili, ma si accettano perché Tex è una leggenda e le leggende non hanno tempo. Tex ha affrontato il celebre Buffalo Bill (al secolo, William Cody) in una gara di tiro, quando era un cacciatore di bisonti, ed era considerato il tiratore più preciso del West. Ha poi assistito al suo Wild West Show, il circo itinerante fondato da Cody alla fine dell’Ottocento.
E ha conosciuto anche una delle stelle dello show, la tiratrice Annie Oakley.