Ormai manca veramente poco, alle elezioni amministrative, per i Comuni della provincia di Messina che si terranno il prossimo 6 e 7 maggio Uno dei centri “più caldi”, visti gli eventi che l’hanno coinvolta, è senza dubbio Saponara.
Per Nicola Venuto, sindaco uscente del comune tirrenico colpito dalla violenta alluvione dello scorso 22 novembre, si tratta di una sfida da vincere nel segno della continuità amministrativa.
Venuto, candidato sindaco per la lista “Progetto Futuro”, spiega i risultati ottenuti nei suoi cinque anni di amministrazione “nel 2007 ci siamo presentati con un programma abbastanza snello ed essenziale – ha dichiarato Venuto – abbiamo risolto la problematica “storica” della creazione per un cimitero, abbiamo risolto un problema con L’ATO e adesso i nostri abitanti pagano il 35% in meno sulla bolletta della spazzatura e abbiamo pensato anche alla valorizzazione dei beni storici del Comune.
Risultati alla mano – continua Venuto – riteniamo la nostra esperienza amministrativa estremamente positiva, perciò ben l’80 % della lista, che vede me come candidato sindaco, è rimasta pressochè invariata”.
Naturalmente la questione della messa in sicurezza del territorio è al centro del programma anche del prossimo appuntamento elettorale ” la centralità del programma, che noi sottoponiamo al giudizio degli elettori, è la gestione della ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio – ha dichiarato Venuto – una parte del territorio è a rischio un’altra parte invece no.
Bisogna lavorare affinchè si arrivi alla totale messa in sicurezza di tutta la zona”. Un’altra tematica, sicuramente molto calda, che appassiona gli abitanti di Saponara è quello della ricostruzione dopo la violenta alluvione di cinque mesi fà, questo il punto della situazione: “attualmente – spiega Venuto – siamo riusciti a fare un censimento dei danni che ammonta a ben 70 milioni di euro.
La gestione della prima emergenza è stata eccellente da parte di tutti – ha continuato Venuto – purtroppo però con il passare del tempo c’è stato un crescente abbandono nei nostri riguardi.
Escludendo qualche rara eccezione la deputazione locale a Roma è stata completamente assente.
A breve dovrebbe essere operativo un decreto già firmato dal Presidente del Consiglio, anche se le zone alluvionate della Liguria sono state soccorse molto più velocemente di noi.
Le colpe di tutto questo? certamente l’ingresso del Governo Monti non ha favorito la ricostruzione dei comuni alluvionati, inoltre il cambio al dipartimento di Protezione Civile ha provocato un ulteriore slittamento di almeno novanta giorni di tutte le pratiche.
Per quel che mi riguarda – conclude – sia io che tutti i sindaci dei comuni tirrenici colpiti dall’alluvione, abbiamo collaborato e fatto tutto il possibile ma, allo stato attuale, non possiamo certamente ritenerci soddisfatti visti la scarsità di risultati visti fin’ora”.
Antonio Macauda