Cinque giorni all’alba. Inizia la settimana decisiva, che sfocerà nell’assemblea di Palermo del 19 febbraio. L’ultimo tassello da inserire in un puzzle che si è formato nel corso di quattro anni vissuti al massimo. Un arco temporale che ha, sin dal suo principio, un unico orizzonte: l’appuntamento con il rinnovo della presidenza e del consiglio regionale Fipav Sicilia. Il senso di questi quattro anni, vissuti con il piede pigiato sull’acceleratore, è proprio l’ultima tappa. È proprio Palermo, è il grande evento di domenica prossima. Attendiamo con trepidazione che arrivi un giorno importante, un treno su cui dobbiamo salire tutti insieme. Il nostro treno. Ripartirà subito, già all’indomani dell’assemblea. Percorrerà i binari dello sviluppo sistemico del volley siciliano. Viaggerà a ritmo costante, senza sosta, senza indugi. Nella settimana che sta per concludersi, i suoi vagoni hanno accolto ufficialmente altre cinque splendide realtà. A metà settimana il comunicato congiunto di quattro società storiche del ragusano. Quattro realtà che incarnano l’epica della pallavolo siciliana. Quattro realtà che hanno fatto la storia e che però non ci stanno a vivere di ricordi. In ordine sparso: Volley Modica, San Vito Giarratana, Il Gabbiano Pozzallo e Motuka. Ho incontrato ripetutamente dirigenti e tecnici di queste società, con i quali abbiamo discusso di progetti, di idee, di futuro. Ringrazio ognuno di loro per il sostegno manifestato pubblicamente, un modo per dare un segnale forte e inequivocabile. La Sicilia ha bisogno di uomini e donne che abbiano coraggio e ambizione. Voi siete certamente tra questi. E con voi tutta la Sicilia pallavolistica che su quel treno si è accomodata ormai da tempo, in attesa di partire, già lunedì 20 febbraio. Un gruppo che cresce giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Ieri l’ennesimo ticket timbrato, intestato alla Planet Strano Light Pedara. Grazie anche a voi, grazie all’amico Francesco Andaloro, che certamente può rappresentare una risorsa importante per lo sviluppo del movimento. Accomodatevi. Ancora qualche giorno, poi lasceremo una stazione in cui siamo fermi da tempo, troppo tempo.

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