Il candidato a Sindaco della città di Patti Nicola Calabria con una nota risponde alla lettera inviata nei giorni scorsi dal segretario cittadino della Cgil, Stefano Maio, a Gullo, Aquino, Giusto ed allo stesso Calabria, tutti i ncorsa per la poltrona di sindaco della città.
Carissimo Stefano Maio,
ho letto con attenzione la lettera inviata ai candidati a sindaco della città di Patti a proposito della grave crisi economica e occupazionale che riguarda la città e di riflesso il territorio.
Innanzitutto voglio sgombrare il campo dall’idea che il Comune possa fare assunzioni nello stato in cui si trova, ma certamente può creare le condizioni per favorire lo sviluppo economico e occupazionale
Ritengo che il Comune possa intraprendere un cammino virtuoso tagliando gli sprechi. Basti pensare che la bolletta energetica si aggira sul milione di euro all’anno, di cui 450 mila solo per spese per il sollevamento dell’acqua. Se togliamo poi circa 200 mila euro di addizionale alla fine, la spesa reale della bolletta energetica è di 800 mila euro.
A ciò si aggiunge la spesa della bolletta telefonica quantificabile in circa 200 mila euro annui.
Questo significa che se gli immobili del comune fossero dotati d’impianti fotovoltaici si abbatterebbero i costi così come la bolletta telefonica potrebbe dimezzarsi con contratti di fornitura diversa sia per l’ADSL sia per le telefonate, senza avere un numero di linee ISDN ormai antiquate e centralizzando tutto.
Un’altra spesa che può essere tagliata è quella che riguarda lo smaltimento dei fanghi in discarica. Infatti, invece di considerare i fanghi del depuratore rifiuti anziché risorsa e trasformandoli in ammendante agricolo potremmo avere un’entrata invece che una spesa
Altri risparmi possono venire tagliando il continuo ricorso all’esterno per servizi che potrebbero essere gestiti dal personale già in forza al comune, per non parlare del fatto che si potrebbe avviare una gestione intercomunale di alcuni servizi con notevoli risparmi sui costi anche del personale.
Se sarò eletto, non saranno tagliati i servizi assistenziali, anzi ritengo che vadano rivisti i piani di zona previsti dalla 328 del 2000 a favore delle fasce deboli ed evitare di perdere fondi come si è fatto in questi anni.
Un welfare forte lo possiamo avere solo se saremo in grado di redigere un bilancio sociale e partecipato per calibrare gli interventi e soprattutto affrontare le criticità.
In questi anni nulla si è fatto in tema di politiche giovanili, integrazione degli extracomunitari, e i servizi agli anziani potevano essere rafforzati creando vere e proprie reti d’assistenza e d’aiuto poiché la popolazione anziana a Patti è pari al 25% della popolazione.
Per quanto riguarda le infrastrutture, certamente la Patti – San Piero Patti – Taormina rappresenta un importante opera che permetterebbe di aprire Patti al territorio ma soprattutto di accorciare i tempi per raggiungere l’aeroporto di Catania.
Anche il raddoppio ferroviario Patti-Castelbuono rappresenta un’altra opera di rilevanza. Per entrambe ritengo importante un’azione politica che coinvolga i sindaci e le popolazioni del territorio affinché il governo regionale e nazionale rifinanzi le opere in questione.
Per il Liceo scientifico credo che la soluzione potrebbe essere quella che il Comune metta a disposizione della provincia la struttura del vecchio ospizio Sciacca-Baratta attaccato alla chiesa degli Agonizzanti nel centro storico della città. La provincia con un intervento di ristrutturazione potrebbe riqualificare l’immobile e renderlo accessibile dal lato circonvallazione con la sistemazione della stradella di collegamento esistente. Questo significherebbe rivitalizzare il centro storico tenuto conto che la struttura è molto ampia, e la provincia risparmierebbe il 50% sull’acquisto e la sistemazione della struttura di Case Nuove Russo che invece a mio avviso andrebbe assegnata all’IPAB di Patti.
La struttura di Case Nuove Russo per essere adibita a sede del Liceo Scientifico, oltre ai costi d’acquisto, richiede costi d’intervento per adeguare le camere (già arredate con letti che neppure l’Ospedale di Patti possiede). Inoltre la Provincia si troverebbe davanti ad un ulteriore problema di non facile soluzione ovvero il cambio di destinazione d’uso dell’immobile. Perciò mi chiedo, quanto tempo occorrerebbe per realizzare tutto ciò?
Credo che assegnando la struttura all’IPAB si risolverebbero molti problemi. Il numero di anziani potrebbe essere di molto superiore a quelli finora ospitati, aumentando così anche gli introiti dell’IPAB che potrebbe gestire al meglio anche in rapporto al personale.
Per quanto riguarda l’Ospedale, ritengo che occorra migliorare i rapporti con la direzione dell’Ospedale e con la Direzione sanitaria, non solo per difendere la struttura da eventuali depotenziamenti ma soprattutto affinché si migliori la qualità di alcuni servizi e che gli stessi siano potenziati.
Ad esempio, sarebbe necessario che l’Ospedale fosse dotato di una nuova TAC poiché quella esistente è ormai antiquata, ma anche di risonanza magnetica poiché sulla costa tirrenica da Mistretta a Messina manca il servizio non essendone dotata nessuna struttura.
È necessario inoltre porre attenzione al settore che riguarda gli interventi di radiologia vascolare che sono effettuati per via endoscopica. Tale servizio, assente da Cefalù fino a Messina e presente solo a Patti, è, e potrà essere sempre di più, il fiore all’occhiello dell’Ospedale di Patti che dispone già di medici specializzati e stabili.
Sicuramente di grande importanza è l’avvio del settore di radioterapia ma stranamente non è previsto nulla in pianta organica.
Ci sono molti altri settori che vanno rivisti e tenuti sotto controllo, ma questo si può fare dando alla politica sanitaria una priorità nell’attività amministrativa.
In merito alla questione rifiuti, ritengo che non sarà di facile soluzione tenuto conto della mancanza di programmazione a tutti i livelli. Solo attraverso l’avvio della differenziata, con particolare riguardo all’umido, si potranno abbassare i costi in discarica e avviare una politica dei rifiuti virtuosa.
Occorre promuovere il compostaggio domestico e il porta a porta, per trasformare l’umido in concime per l’agricoltura.
Occorre creare sul territorio strutture di compostaggio, centri di smaltimento per le gomme d’auto, centri per la lavorazione del materiale legnoso, per gli elettrodomestici, ecc.
I rifiuti sono risorsa e possono dare un importante impulso occupazionale in un settore a cui gli amministratori non hanno saputo dare il giusto rilievo.
Per quanto riguarda il carcere, non credo che ci siano le condizioni per la riapertura della vecchia struttura, inoltre nel piano nazionale per la costruzione di nuove carceri non è previsto nulla per Patti, e non credo che allo stato attuale sia possibile pensare a un’opera del genere a Patti ma se dovesse presentarsi un’occasione del genere, ritengo che non andrebbe persa.
Infine, ritengo importante e utile, per l’azione amministrativa, avviare un serio confronto con tutta la realtà sindacale pattese, tenuto conto del ruolo propulsivo che il Sindacato può svolgere in un contesto locale e territoriale come il nostro in termini di proposte e suggerimenti utili a migliorare la qualità della vita.
Cordiali saluti
Nicola Calabria