È sempre emergenza per la raccolta dei rifiuti in Sicilia. Da un lato la Regione ha annunciato di aver stanziato 480 mila euro per mettere in sicurezza e chiudere definitivamente la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea nel Messinese, dall’altro è esploso il caso Catania con i deputati regionali del M5S Giampiero Trizzino, Jose Marano e Gianina Ciancio e il segretario del Pd siciliano, Anthony Barbagallo, che chiedono un fondo regionale «per contribuire alle spese dei comuni al trasporto dei rifiuti fuori regione» denunciando che «il caos ha ormai raggiunto livelli inaccettabili».
Nel frattempo è diventata più pressante l’emergenza che sta investendo molti Comuni dell’area metropolitana di Palermo e delle province di Trapani, Agrigento e Messina dove l’attività di raccolta dell’indifferenziato è bloccata dopo che la società Trapani Servizi – che gestisce lo smaltimento per questi enti locali – ha deciso di sospendere il servizio a causa della decisione del Tar di Catania di annullare la riapertura della discarica di Oikos a Motta Sant’Anastasia. Una situazione che rischia di mandare in tilt i Comuni, soprattutto quelli a maggior vocazione turistica, che già devono fronteggiare il maggiore afflusso di visitatori e di conseguenza con un considerevole aumento della produzione di rifiuti.
La Politica annaspa. Eppure non si volta a guardarsi intorno, almeno per analizzate, quanto di nuovo viene proposto sul tema dello smaltimento dei rifiuti che va oltre delle più classiche soluzioni delegate agli stessi inceneritori.
Giuseppe Pettina direttore generale del consorzio Cassiopea, da tempo lavora pet la realizzazione di tavoli tecnici per dialogare, con amministratori pubblici e politici, e per analizzare la soluzione “Converter”. Solo in pochi si sono mostrati attenti e sono stati propositivi nell’ascolto. Così mentre la tecnologia proposta dalla Cassiopea, in perfetta sintonia con la Ompeco, che l’ha brevettata, vola anche negli Emirati Arabi, in Sicilia le discariche scoppiano.
L’idea del Converter
Riutilizzare il 100% dei rifiuti domestici e commerciali, tramutandoli in energia, ma anche riducendone i volumi.
Il Consorzio Cassiopea, attraverso nuove start-up ed in sinergia con aziende leader nel settore del riciclo e dell’energia rinnovabile – Ompeco e Erigo Pro – sta promuovendo in l’applicazione di una serie di tecnologie per risolvere questo problema. Attraverso il ciclo progettuale denominato “Converter”.
“Obiettivo – spiega Giuseppe Ustica, ingegnere e presidente della Consorzio Stabile Cassiopea – è trasformare l’idea stessa di cos’è un rifiuto.
[Le cose] non sarebbero più rifiuti, bensì una miniera di risorse che potremmo riutilizzare indefinitamente. Una rivoluzione energetica”.
L’applicazione di questa tecnologia, per nulla invasiva, che sviluppandosi in moduli è disponibile immediatamente sia per piccole comunità, ottimale un bacino di utenza di 15.000\20.000 abitanti sino alle grandi metropoli, e ubicabili in pochi metri quadrati che “permette di trasformare la spazzatura in [qualcosa con un] valore economico”. I rifiuti vengono destrutturizzati attraverso il Converter.
In poco tempo le discariche sarebbero svuotate e risanate.