Dopo la denuncia della Uil che accende i fari sull’assenza del dirigente farmacista al SS Salvatore di Mistretta emergono ore problematiche nella “farmacie ospedaliere” di Barcellona, Sant’Agata Militello e Patti dove c’è carenze di personale, che di contro è in “esubero” a Taormina.
la denuncia della UIL fpl
Partendo dalla denuncia dei sindacati che evidenziano come l’ospedale di Mistretta, da decenni, subisce tagli che provocano disservizi all’utenza, la problematica si allarga sul settore “farmacia” degli ospedali della provincia.
Carenza alla farmacia ospedaliera di Mistretta
La UIL fpl attraverso una nota inviata al Direttore Generale dell’Asp. 5 Messina Bernardo Alagna ma che coinvolge anche l’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza ha evidenziato di come tra i tanti disservizi c’è pure quello dell’assenza del dirigente farmacista che si reca a Mistretta, al SS Salvatore, solo una volta la settimana.
Questo il testo integrale della lettera della UIL fpl
“Come è ben noto il P.O. di Mistretta e’ stato considerato dalla rete Ospedaliera Regionale, ospedale di zona disagiata.
Purtroppo, specie negli ultimi anni, il predetto nosocomio ha subito tutta una serie di depauperamenti, quali ad esempio riduzione/assenza del personale anestesista, riduzione del personale di specialità’ chirurgica etc, con un notevole abbassamento dell’offerta sanitaria alla popolazione ricadente nell’hinterland del Mistrettese.
Tale gravissima situazione, si sta fortemente accentuando, infatti risulta inspiegabile, che il predetto ospedale sia privo, tranne che per un giorno alla settimana, del dirigente farmacista.
Tutto ciò causa notevoli disagi alle U.U.O.O. del presidio ospedaliero, nonché all’utenza esterna del distretto D.29 , cui vengono forniti presidi sanitari quali farmaci e prodotti occorrenti ed indispensabili all’assistenza integrativa.
Pertanto, al fine di evitare ulteriori disagi, si invita codesta amministrazione ad assegnare urgentemente al P.O. un dirigente farmacista che svolga la propria attività in maniera continuativa nei turni settimanali.”
Ma le problematiche legate a turni, alle competenze, ai ruoli ed al personale non coinvolge solo Mistretta.
Per esempio, dicono fonti legate ai sindacati di base, anche Patti si lamentano le carenze di organico, Barcellona, di contro pur se ospedale covid, con altre problematiche legate alla funzionalità del servizio di farmacia, ha visto dotare il reparto di strumentazioni importanti, poi ritornate – in poche ore – all’ospedale di Patti, punto di partenza.
La “Farmacia” a Taormina sia pur non a pieno organico è l’unica a non essere mai toccata in turnazioni che penalizzano solo gli altri ospedali. Ed in un’ipotetica classifica Milazzo dovrebbe lamentarsi più di Sant’Agata, molto penalizzata, ma meno di Patti.
Una problematica grave e complessa, spesso non compresa dall’utenza che ben poco sa del ruolo importante del reparto sempre più importante anche se praticamente “invisibile” ai pazienti, delle strutture ospedaliere e che se oggi non è diventato caso eclatante lo si deve alle professionalità che vi operano ed al loro spirito di abnegazione.
farmacoeconomia, farmacovigilanza, farmacoresistenza
Tra le “parole chiave”, per definire questo comparto, possiamo citare: farmacoeconomia, farmacovigilanza, farmacoresistenza
Clinical Pharmacy
Il farmacista ospedaliero, tutto nel reparto, quindi non solo il dirigente, svolge il ruolo di coniugare il miglioramento dell’assistenza al paziente con la qualità della gestione del farmaco, occupandosi anche della razionalizzazione dei costi: una serie di compiti battezzata oggi Clinical Pharmacy, cioè una collaborazione continua del farmacista clinico con il medico tenendo conto di vari elementi che, partendo dalla cura e dal benessere della persona-paziente e dalla sua patologia, con l’uso sicuro ed efficace del farmaco appropriato alla terapia, si occupano anche del miglioramento del complesso processo di scelta, valutazione, acquisizione di farmaci e dispositivi medici, ma anche determinate nello stilare la casistica, nel richieder i rimborsi alle altre Usl.
Insomma non solo il rifornire di farmaci oltre sale operatorie e reparti, ma anche le farmacie del territorio e l’utenza che ha bisogno dei cosiddetti farmaci per le terapie del dolore e tumorali, quelli salvavita, ma anche dar energia e vitalità alle casse della stessa struttura.
Non comprendere la farmacoeconomia e la gestione del rischio clinico porta al collasso della struttura che poi deve far i conti con i concorsi, con le assunzioni, i ruoli e le gerarchie in una scala di valori dove spesso la politica, il personalismo, gli interessi di cordata, hanno un loro ruolo
Di certo i fari sulla questione sono accesi e nelle prossime settimane potrebbero esserci sviluppi.