Il piacere di scrivere le proprie emozione e condividerle con altri.
Alle volte è un richiamo di un attimo: una parola che ne porta alla luce un’altra, un luogo familiare, un alito di vento che porta un profumo che lì non dovrebbe esserci, una sensazione sulla pelle… roba di un attimo … e torna il ricordo… e torna lontano… ed è un sorriso e ci fa stare bene…
Se si potesse viver tutto col senno di poi, se si riuscisse a credere a chi ci dice “un giorno…” allora le nostre energie sarebbero incanalate in modo diverso, applicheremo il consumo cardiosostenibile delle nostre emozioni.
Credo c’entri poco lo stadio di vita in cui questo accade: se ci si senta completamente o parzialmente realizzati, credo c’entri in qualche modo il tempo.
Forse davvero l’acqua che scorre sotto i ponti, pulisce il fondale.
Non hanno più contingenza le parole dette, le emozioni esternate, i propositi formulati. Tutto è lì: nella terra del passato ed è la nostra cornice con una foto esposta, l’aleph della nostra vita trascorsa.
Si pensava fosse chissà dove: in quale luogo in quale tempo… e invece ognuno di noi ha in sé il proprio aleph ed è lui stesso che sceglie di venire fuori ed è così dolce sbirciarci dentro.
Chiara Sparacio per scomunicando.it