Enzo Caputo, un passato da comunista prima, da giovane della Fgci, poi nel Pds di Occhetto e D’Alema, allontanatosi, già dalla prima ora dal Pd di Renzi, oggi sindacalista di base con la passione di dire la sua, pur considerandosi un idealista deluso, a Sinagra, il suo paese, è un punto di riferimento di chi crede che ancora la Politica possa svolgere ruoli e promuovere dialogo… e, ruota libera, si pone vicino al Matteo Salvini… nella sua qualità di Ministro degli Interni.
Non sono nè di destra nè mai potrei esserlo e sono distante mille anni luce dal pensiero leghista e soprattutto da rigurgiti razzisti, credo nella condivisione, nella partecipazione e amo le contaminazioni e mi caratterizza il “rispetto verso il diverso da me“, ma – dice Enzo Caputo – mi ritrovo spesso a condividere le linee di condotta, nella qualità di Ministro degli Interni di Salvini.
E mi chiedo, in maniera lucida e naturale, perchè, e mi ritrovo spesso in piazza a parlarne anche con i miei “compagni”.
Credo che sia necessario, a sinistra, fare una giusta analisi, capire il perchè di quella che molti chiamano “deriva” ma che per me è un’onda di piena, accettando anche il giudizio delle urne, prendere atto della maggioranza di un paese che, non è nè stupido nè ignorante, certamente deluso e che vuole cambiamento, risposte, certezze.
Matteo Salvini è lo specchio della sconfitta di una gestione politica che in vent’anni ha fattumato la sinistra, ha creato emorragie letali di voti e consensi, non ha saputo dare risposte, pur governando in maniera assoluta, netta, spesso indisponendo, tradendo le aspettative degli operai e dei ceti deboli, diventando fotocopia della più becera democraziacristiana, perdendo eredità culturali e morali importanti.
E continua il sindacalista sinagrese: “Ho preso atto anche nelle ultime elezioni che la macchina renziana del consenso si è inceppata mentre il “centrodestra” espugnava città feudo della sinistra da Genova, Pistoia, a La Spezia, da Piacenza ad Alessandria, aggiudicandosi pure Sesto San Giovanni, la cosiddetta Stalingrado d’Italia”.
Ed Enzo Caputo sulle denominazioni dice ancora la sua: “Usare quasi come una discriminante per definire l’accoppiata Lega-5stelle con il termine centrodestra, è errato. E’ quasi un voler esorcizzare qualche cosa che sfugge.
Sono altro.
E questo deve far paura.
Raccolgono il consenso in maniera trasversale ed è questa la loro forza”.
Poi continua: “Ho visto il crollo di un centrista imborghesito e sfiorire girotondini e quella nuova sinistra, frutto di scissioni, che ha poco da dire nella ricerca del consenso.
Ho visto, con piacere, il mondo berlusconiano, fuori dai giochi, ma non so per quanto e le prossime Europee avvicinarsi pericolosamente trionfare, anche in Sicilia, con il fazzoletto verde al collo Matteo Salvini.
Ed ora lo vedo a Genova essere applaudito, tra le famiglie delle vittime del ponte crollato, tra i senza tetto, e mi chiedo perchè.
Sono un operaio precario e mi piace questo Ministro degli Interni che sa essere contro l’Europa delle banche, delle privazioni e delle vessazioni.
Mi convince come italiano.
Populismo? Assurdo definire con un termine del genere la volontà di difendere la dignità del proprio popolo.
Sono dalla sua parte quando affronta il tema dell’Immigrazione.
Qui non condivido i metodi. Ma è un problema da affrontare, tutti insieme e risolvere in modo virtuoso”.
Sono figlio di emigrati. Conosco cosa vuol dire quella parola. Per qesto non mi pongo contro il “diverso”. Mai!
Ma sono anche Cittadino e chiedo pari diritti, rispetto dei doveri e delle regole. E spesso gli immigrati non hanno questa consapevolezza ed un Ministro degli Interni deve badare alla sicurezza del Paese, delle forze dell’Ordine, dei Cittadini.
L’immigrazione, cosi come è stata affrontata, e’ stata percepita, vista e sentita, come il “male” creando di conseguenza, la guerra tra i ”poveri” in questo Paese, bisogna avere il coraggio di dirlo.
Ora bisogna essere forti in Europa per trovare soluzioni eque.
Bisogna dar lavoro e certezze per il futuro a tutti, nè prima gli italiani, ma neanche secondi a nessuno.
Io allora dico, diamo tempo a chi ha vinto le elezioni di governare… diamo alla Politica il ruolo che ha, non sono per le ingerenze dei ruoli e sono perché i vari poteri dello stato nella loro autonomia e nel rispetto reciproco lavorino per il bene comune del popolo.
Credo nel popolo che vota e nel tricolore della nazione, non voglio che il mio paese diventi la pattumiera d’Europa.
Per questo il mio ministro degli interni è oggi Salvini e domani chi mi tutelerà da Cittadino, da Europeo, da ex Giovane che spera in uno stato che non sia assistenzialista, ma equo, in grado di tutelare le classi a rischio, che assicuri la pace sociale, dia lavoro ai giovani e pensioni che permettano una vita dignitosa a chi si è rotta la schiena per portare avanti, negli anni passati, la nostra nazione.
Uno stato sociale, che non lascia dietro mai nessuno.