A Sinagra, Enzo Caputo si tira fuori dalla bagarre elettorale dove gioco-forza l’avevano messo in mezzo, tirato a volte per la camicia, e forse, da buon sindacalista, prestato il fianco e marciatoci sopra.
Così dopo aver detto di non voler esser “il killer politico” di nessuno”, Enzo Caputo prima delle ultime ore caotiche di chiusura delle liste prende le distanze ponendosi su un non certo comodo Aventino.
Fuori dai giochi elettorali ma certamente non assente e comunque vigile osservatore di quel che succede nel suo paese dove si dice pronto, dopo le elezioni a ritornar a dire la mia, ma escludendo di entrare a gamba tesa sino al voto.
“Non getto la spugna, non entrerò a gamba tesa nell’agorà politica di Sinagra, da oggi e fino al 12 giugno, ma non smetto di osservare, valutare la situazione, anche perchè i giochi, ancora fluidi che si registrano nel mio paese, sono spesso anticipatori dei tempi futuri – e aggiungendo – faccio gli auguri a chi si vorrà spendere per il mio paese, a quelli che scenderanno in lista, ai due sindaci… e non dico semplicemente che vinca il, migliore, perchè per me deve vincere Sinagra”.
Poi Caputo assicura “E’ certo che andrò a votare”.
A elezioni avvenute: “tornerò a dire la mia da cittadino libero, europeo e di Sinagra“.
Così si leva una grande incognita, quello del posizionamento del sindacalista, che comunque rassicura ora suoi amici-elettori, quelli con i quali ha da tempo costruito con un costante confronto quotidiano, un rapporto di fiducia e stima che non saranno assolutamente abbandonati, e rivendica un ruolo ancor più incisivo nelle battaglie a tutela dei diritti civili e amministrativi, di tutti i cittadini per “il raggiungimento di un’equità sociale da sempre percepita come un’esigenza primaria nel paese”.
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