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E’ stato un grande avvocato e politico. Fu militante di Ordine Nuovo, Presidente del FUAN di Palermo esponente del MSI e poi Parlamentare Nazionale di AN. La sera del 23 febbraio 2010 all’uscita dal suo studio a Palermo venne aggredito a bastonate, morì tre giorni dopo il 26 febbraio 2010.
Sette anni di mistero.
Uno dei più efferati delitti di Palermo.
Il cuore di uno dei più noti penalisti palermitani smise di battere dopo alcuni giorni di agonia il 26 febbraio.
I killer prima gli spezzarono le gambe e lo fecero cadere a terra, poi si accanirono su di lui colpendolo alla testa.
Secondo la procura a ordinare l’omicidio fu il boss del “mandamento” di Porta Nuova Francesco Arcuri. Gli esecutori materiali furono Paolo Cocco e Francesco Castronovo. Tutti e tre erano liberi al momento dell’arresto. Il delitto fu programmato dai mafiosi del Borgo Vecchio Antonino Abate, Salvatore Ingrassia e dal boss di Resuttana Antonio Siragusa. I tre, tutti detenuti per altro, vennero indagati e arrestati in passato per l’omicidio, ma poi scarcerati.
Nella prima indagine, chiusa con un’archiviazione, si tentò di buttar fango sull’onorabilità dell’avvocato, ma oggi la sua immagine ne esce rafforzata e integra più che mai
Venne ucciso perchè era ritenuto pericoloso in quanto credeva che la strada del pentitismo, per i suoi assistiti, era l’unica da seguire.
Lui aveva alto il senso dello Stato.
Un segnala che la malavita voleva mandare a tutti gli avvocati, che ora non escludono di costituirsi parte civile, tramite l’ordine forense palermitano, al processo.
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